"Marotta spieghi ai suoi tifosi chi alimenta tensioni"
"Se non avessi letto più volte le dichiarazioni del candido Marotta "Con l
Inter non abbiamo nulla", atte, forse, a smorzare gli animi, a me invece sembra
tanto una presa per i fondelli, avrei pensato di trovarmi su "scherzi a parte".
Faccio molta fatica a mantenere la calma e un linguaggio consono a una testata
giornalistica. Prima di parlare si chieda, il buon Marotta, di cosa sta
parlando e si faccia qualche domanda, tipo: chi è che esaspera gli animi? Chi
ha sempre creato tensioni? Chi è che ogni giorno alimenta rancori? Chi è che
non curandosi di nessuno soprattutto degli organi federali e della giustizia
continua a sostenere che gli scudetti sono 29? Chi è che fa esposti a destra e
a manca? Chi è che sperpera Euro in francobolli per mandare letterine all UEFA?
Chi è che trasforma intercettazioni vuote di contenuti in prove schiaccianti?
Chi è, in tutta questa losca storia, la vittima e chi il carnefice? Ma di che
stà parlando, proprio lui che non più tardi di una settimana fà dichiarava che
rivogliono gli scudetti del 2005/2006 perchè leggittimi e regolari. Bene ha
fatto Christian Liotta, nel suo articolo, a invitarlo ad andarlo a spiegare ai
suoi tifosi che con l Inter non hanno nulla, io ci metto anche al suo
presidente, ai suoi giocatori, al suo allenatore, ai vertici FIAT, ai vari
Moggi e Cannavaro, all infinita schiera di giornalisti Gucci in testa,, tutti
concentrati a creare odio in quantità industriale e ad augurarsi un imminente
smembramento nerazzurro con tanto di fuochi pirotecnici a smembramento
avvenuto. Con l Inter non hanno nulla? Bene allora cominciassero a chiedere
scusa a noi tifosi, visto che non solo i loro meritano rispetto, a tutta l
Inter, Moratti in primis, a tutto il calcio e a noi italiani che, a causa dei
loro infiniti illeciti ci siamo dovuti vergognare davanti al mondo. Invece di
fare i falsi indignati cominciassero a vergognarsi di tutto quello che di poco
pulito hanno fatto e invece di dare la caccia alle streghe facciano un concreto
mea culpa, perchè non siamo noi i responsabili dei reati altrui. Solo così
potranno dare un nuovo inizio alla loro poco limpida storia e mettere fine a
tanta esasperazione".
Cesare