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Mercato e consigli, il parere dei tifosi interisti

di Redazione FcInterNews.it

"Salve innanzitutto grazie per darci la possibitlià di poter esprimere nostri giudizi.
Vorrei sapere come mai non si punta a Ibra...per rivincere il campionato solo lui puo' farcelo vincere subito ora...
Non capisco questa continua insistenza per questo Perisic che ammetto nn conosco molto bene ma che non mi risulta fosse un fuoriclasse...
Via anche Icardi...e al suo posto Ibra con Jovetic Palacio  Kovacic Kondogbia Hernanes sara' spettacolo poi magari un altro centravanti di riserva tipo Bianchi...
Le belle speranze di calciatori giovani di prospettiva lasciamoli ai pennivendoli...perche' si vince solo con la qualita'almeno per noi e' cosi poi c'e' chi vince anche con qualcos'altro ma e' un'altra storia...
Icardi buon giocaotre ma non fondamentale perche' se la squadra non gioca e' un peso mentre Ibra anche se la squadra nn gioca e' devastante sempre.
Ho l'impressione che stiamo facendo l'ennesima squadra di buone speranze ma di poca sostanza...per questo l'urlo del tifoso che vorrebbe raggiungere la seconda stella prima dei cugini e' PRENDIAMO IBRA!".

Maurizio

 

"Cara redazione,
Vi scrivo per dirvi che guardando alcune partite di Championship inglese ho notato un giovane molto promettente: il nome è Lua Lua, esterno offensivo che gioca nel Brighton&hove albion.
Penso che potrebbe essere un buon rinforzo per il futuro della nostra beneamata.
Distinti saluti .
Amala!".

Simone

 

"Gentile Redazione,

   tra un’ apertura su Ibrahimovic e l’altra pure (nonostante quell’articolo di Repubblica del 7/8 sull’offertona triennale allo svedese inviatagli dal presidente del PSG Al Khalaifi)che le testate sportive nazionali stanno dedicando da qualche settimana all’unico “portatore sano” di scudetti che la storia della Serie A ricordi (fatta eccezione per la pregressa 2a stagione da milanista del 2011-12) e, quindi, al solo argomento che “tiri” veramente nelle malinconiche e quasi deserte edicole cittadine pre-ferragostane (a parte, forse, la “brutta aria” evocata in tempi non sospetti da quell’ “ossimoro” vivente di nome Allegri, considerata - suo malgrado - la vena di infausto indovino, perlomeno fino alla Supercoppa vinta sulla Lazio), si sta correndo il serio rischio di far passare sotto silenzio l’esito infelice di una certa campagna propagandistica che le stesse testate - una in particolare - hanno subdolamente intentato contro i nerazzurri a tal 
 punto che parrebbe davvero brutto non poterne parlare.
   In principio, folte schiere di cosiddetti operatori dell’informazione non si sono curati affatto di mascherare il loro gradimento affinché l’Inter potesse “sbolognare” Kovacic a tutti i costi (ma pare ci stiano riuscendo adesso con Andreolli, anche se non è esattamente la stessa cosa e se pure il giocatore dimostra ancora ritrosia all’idea della cessione agli emiliani.......), ché tanto il croato “è un sopravvalutato” (almeno secondo Alberto Cerruti della GdS, che ripeterà il suo personale mantra fin quasi alla nausea in almeno 4 circostanze a decorrere dall’inizio del 2015), a cui hanno fatto seguito quel “Sarà Kovacic il sacrificato” (con cui Carlo Laudisa di Gazzetta TV aveva santificato 2 mesi orsono il refrain del 'vendere prima di acquistare', tanto ligio ai dogmi dell’ FFP di Platini), od ancora quel “Cosa farei io? Se avessi un’offerta di 30 milioni lo cederei subito”, (come sbottò lo scorso giugno l’ex vicedirettore della Gazza
  Franco Arturi) o, peggio, quell’uscita scolastica (più che “di scuola”....) secondo la quale “Kovacic non sa cosa vuol fare da grande” (tanto per citare anche la recente prosa dubitativa del Monti direttore roseo, che non poteva certo non salire sul “carro dei detrattori”), ma soprattutto, quei 25/30 milioni di € presuntivamente richiesti/offerti per il croato che non si sarebbero potuti rifiutare o buttare nel cesso (mi si passi il francesismo), nemmeno se colorati di “rosso” Liverpool, considerata anche la portata delle indifferibili normative paventate dal succitato financial fair play (le quali, con ogni evidenza, non si sono rivelate, invece, così pressanti e rigide alla stessa maniera per tutte le società calcistiche, come dimostrerebbero - alla faccia della credibilità del sistema - i casi PSG e Manchester City.....).
   Che diamine, tutti questi sproloqui indirizzati verso una stessa “vittima” non possono che essere frutto di una singolare coincidenza! Ed invece no, perché si fa presto a notare come i suddetti endorsement (si fa per dire) che sono piovuti sulla testa del “povero” Kovacic  - 21 anni compiuti da poco - provengano tutti dalla stessa matrice meneghina che, della società di appartenenza del giocatore, dovrebbe essere - per storia e bacino d’utenza - se non “organo di riferimento”, almeno “testata sportiva simpatizzante” e che invece - si deve dedurre - ha rivisto molto al ribasso (almeno per i nerazzurri) i consolidati standard di autorevolezza ed equilibrio di un tempo ormai andato: resta solo da chiedersi (idealmente, beninteso) quando mai si paleseranno il coraggio e la coerenza di denotare un minimo sindacale di trasparenza, allineando finalmente la denominazione della testata alla sopraggiunta nuova “linea editoriale“, fino a farsi pubblicamente ri
 conoscere come “La Gazzetta del Tuttosport”.......
Pesante ironia a parte, rattrista davvero constatare che a distinguersi in queste ripetute critiche precostituite ai danni di Kovacic siano risultati, più o meno, gli stessi redattori che, in precedenza, si erano già messi in mostra per non aver gufato a sufficienza a favore dell’eventuale cessione di Icardi il quale poi, per tutta risposta, aveva pensato bene di ripagare la loro “mancata fiducia” firmando, nel frattempo, il rinnovo del contratto con l’Inter fino al 2019, nonché vincendo anche - a soli 22 anni e pur in coabitazione con Toni - la classifica dei marcatori nell’ultimo torneo di A. 
   In un secondo momento, altre falangi mediatiche - non paghe di cotanta “cattiveria” gratuita - si erano premurate di propinare agli appassionati nerazzurri fino alla noia (tanto da immaginare che, per questo, pure il compianto ed interista Franco Califano si sarebbe rigirato nella tomba....), il cavallo di ritorno Thiago “moviolone” Motta, con tanto di spudorata sponsorizzazione del suo eventuale ingaggio apparsa - con un’intervista dai toni fortemente “allusivi” - nella prima pagina di una nota testata sportiva milanese, la stessa di prima...... Ma il giocatore in questione, in realtà - tecnicamente parlando - non si sarebbe potuto che catalogare alla voce “onesti ronzini”.
   Infine, non ancora sopraffatte da quel minimo di decenza di dover prima o poi desistere dalle loro manovre di mero discredito o di pura propaganda, le stesse “falangi” hanno cercato ancora di indurre in tentazione con una mela - pardon, con F. Melo - la dirigenza nerazzurra (forse in versione adamitica, ma non certo per il look.....), provando appunto (al di là dei veri o presunti desideri manciniani), a “bacare” il cesto sano delle mele nerazzurre, alias batteria dei centrocampisti (composta dai vari Kondogbia, Kovacic, Gnoukouri, Hernanes, Medel, Brozovic e persino dall’esperto di tiro al piccione Guarin), con l’acquisizione spassionatamente suggerita di un altro “equino” di ritorno, il “sauro da rodeo” Felipe “testamatta” Melo. Non tragga in inganno la titolazione dello scorso 5 agosto del foglio rosa in cui si evidenziavano due colpi di mercato molto prossimi alla chiusura: Siqueira alla Juve e F. Melo, appunto, all’Inter. Qualcuno forse rico
 rda che, a cannare le aperture di prima pagina sul mercato nerazzurro, il foglio rosa  c’avesse abituato sin dalla “ricorrente” estate del 2011 con un articolo a firma - se la memoria non mi tradisce - dell’ “olandese” Alessandra Bocci, la quale dava, all’epoca, il “nostro” Sneijder già bello che impacchettato per i light blues di Manchester? Riavvolgere il nastro, please!
   Siccome, però, non si stancano mai di tentare di scatenare sempre nuovi problemi nella dimora Inter (giacché chiamarla “Casa” parrebbe troppo volgare.....) che, eventualmente, esclusivi non sono, anzi, risultano condivisi da altre squadre di vertice come il Milan o la Roma (alludo ai cosiddetti esuberi, agli “epurati” da cedere, alle eccedenze “da smaltire”, agli “esodati” da ricollocare che financo la Fornero - lacrimando e con siffatta etichettatura - arriverebbe a disconoscere .....), vuoi mettere la meschina “soddisfazione” di poter seminare sempre nuova zizzania titolando che ora, all’Inter, col prossimo (eventuale) arrivo di F.Melo, si creerebbero notevoli problemi di sovraffollamento nel reparto mediano?! Si avverte proprio la netta sensazione che alcuni redattori della rosea si divertano davvero a far credere che i “casini” (nel senso di difficoltà......), in seno all’Inter, siano come le ciliegie: una tira l’altra. Verrebbe pertant
 o, a mo’ di parziale rimedio, da seguire solo il consiglio suggerito tanto tempo fa da quel “saggio” di Renzo  Arbore, ma in versione parafrasata: “Diffidate gente, diffidate!” Anche se solo di un giornale sportivo si sta parlando, non certo di una birra......
    Insomma, riassumendo: certi “amici” della carta stampata meneghina hanno scritto di tutto per indurre l’Inter a cedere prima Icardi, poi Kovacic e, come se ciò già non bastasse, hanno spudoratamente “sponsorizzato” l’ingaggio di Thiago Motta e, non paghi, caldeggiato pure quello altrettanto controproducente di Felipe Melo. Tanto basta per poterli etichettare alla  stregua di “piazzisti mediatici” diversamente giornalisti, nonché “imbonitori truffaldini”, i quali, per l’appunto, sono molto prossimi ad uscire sconfitti su tutta la linea (editoriale) anti-interista che manco a Waterloo ricorderebbero una disfatta “militare” di tali proporzioni; anche nel caso in cui l’eventuale arrivo last minute del brasiliano potesse costituire il classico “gol della bandiera” (ma sempre 3-1 per l’Inter sarebbe.....). Alla rosea, forse, solo il disastroso investimento iberico su Recoletos nel 2007 susciterebbe reminiscenze peggiori...... 
E la nuova “arma” che avrebbe trasformato le famose cariche della “cavalleria mediatica” contro i nerazzurri  in un’azione evidentemente “suicida” non è stata di sicuro - come invece si rivelò, in assoluto, nella storia di quel corpo militare - l’introduzione delle mitragliatrici, ma solo l’evidenza, nella fattispecie, di un “ragionato” buon senso, della ponderazione sulle reali esigenze tecniche dell’organico (in particolare la necessità di non togliere ulteriore spazio a Kovacic e Gnoukouri), ben “sposate” con quelle finanziarie del budget per il mercato, ormai presuntivamente ridotto all’osso (vedi “aspettative” del presidente Thohir sulle modalità di pagamento di Perisic). Se poi anche l’eventuale mancato “piazzamento” altrove di Taider potesse contribuire, da solo, all’esito definitivamente negativo della trattativa per il non sense Felipe Melo, beh, allora si arriverebbe a proporre un titolo significativo, molto ad effetto, 
 quasi dissacrante, del tipo “Taider santo subito!” Anche se lui è, appunto, di religione musulmana. Almeno che, a tagliare la testa al toro - riportando Mancini sulla retta via del mercato - non potessero proprio bastare i convincimenti societari sulle possibili esplosioni di Gnoukouri e Kovacic: pare che, dopo l’amichevole di Parma, se ne siano accorti anche alla rosea (pure i colleghi di quelli che le avevano forse solo subodorate, sbertucciandone di conseguenza gli autori.....). A chiudere il quadro ottimistico sono intervenute persino la nomination della UEFA per l’ivoriano e soprattutto le previsioni molto favorevoli del “milanista” Savicevic per il  croato.  
   Alla fine Kovacic è dunque rimasto denotando, nel frattempo, anche confortanti miglioramenti nel suo “nuovo” ruolo di playmaker (staremo a vedere cosa “combinerà” nel derby del trofeo Tim), nonostante i soliti media avversi (variamente rappresentati dalla TV - vedi Sky - dalla carta stampata - leggasi Tuttosport - o da certi siti tematici - si consulti Calciomercato.com -) non avessero perso tempo, in precedenza, a far sollevare i (presunti) “alti lai” di Mancini, il quale avrebbe voluto - a loro dire - soffocare già nella culla il suo nuovo progetto tattico disegnato ad hoc per il giocatore croato. Come se ciò non bastasse, nell’ultima settimana su Felipe Melo si è argomentato di tutto e di più ed il foglio rosa meneghino non poteva non distinguersi in fatto di coerenza: questa sconosciuta! Tanto per dare ragione a coloro - in primis il sottoscritto - che amano da tempo sostenere che “una versione al giorno (su F. Melo, ndl) leva il lettore di torno. Negli ultimi tre giorni, per dire (salvo poi ricomparire proprio nella giornata odierna, 12/8, per tramutare - sembra - il supposto 3-1 di prima addirittura in un poker nerazzurro...), il brasiliano era quasi del tutto sparito dai radar del calciomercato, dopo che la GdS (sempre lei!) ne aveva, invece, etichettato l’arrivo con questo preciso “incedere”, a dir poco anacronistico:

- “imminente”, martedì 4 agosto (Laudisa dixit via twitter); 
- “a zero” (€, ndl), il giorno dopo, avendo il club turco “deciso di lasciare partire il proprio mediano, risolvendo il contratto in scadenza” (Gazzetta cartacea) e con (logica) deduzione del Vs. sito che la fumata bianca potesse arrivare già in quelle ore;
- “a forte rischio di saltare” e “difficilissimo”, solo giovedì 6 agosto, considerato che “l’attesa pare stia iniziando a innervosirlo e l’ipotesi di rinnovare con i turchi potrebbe solleticarlo” (versione cartacea);
- stranamente “vicino” e “non gratuito”, ma “chiudibile”,  venerdì 7 agosto, anche se “il Galatasaray non vuole liberarlo gratis, ma le parti non sono poi così lontane, e l'affare potrebbe chiudersi nel giro di pochi giorni” (Gazzetta on line). 

 In questo bailamme di versioni giornalistiche (sic!) è risultato almeno apprezzabile - ed è tutto dire - la scelta editoriale del Corsport con la sua formula dubitativa del 7 Agosto: “...resta da vedere se i turchi faranno partire (Melo, ndl) gratis come in corso Vittorio Emanuele sperano per accontentare il tecnico”. Tutte incongruenze e contraddizioni “date in pasto” all’utenza con estrema nonchalance che non possono non far venire alla mente una delle tante frasi ad effetto di Tom Hanks nella sua magistrale interpretazione di Forrest Gump: “Mamma diceva sempre: ‘Stupido è chi lo stupido fa’” dove, con tutta evidenza, i giornali sportivi sarebbero la parte attiva, “il soggetto”, mentre i lettori solo la (presunta) parte passiva, “il complemento oggetto”. La Mamma? Beh, lei resta sempre sé stessa.
   Cosicché il già datato rinnovo di Icardi e la permanenza definitiva di Kovacic, confermata anche dal vicepresidente Zanetti, non potranno che generare l’inevitabile sommo gaudio dei loro numerosi estimatori e l’altrettanto cronico rosicamento dei (prezzolati?) detrattori (convinti, forse, di poter gabellare il giocatore croato come il novello Alvarez), mentre Thiago Motta e Felipe Melo (dopo tanto inutile “fumo mercantile”) pare rimarranno proprio in forza (ipotesi pressoché certa nel caso dell’oriundo - persino con probabile rinnovo - e fortemente “in itinere” quella del brasiliano), ai loro attuali club di appartenenza dove poter continuare, eventualmente, la loro “controversa” carriera.  
   Così che tutti, alla fine, vivranno felici e contenti, ma gli interisti di più, con buona pace - forse - anche dei soloni assortiti di cui sopra.
   Cordiali saluti.

P.S.: tutto si poteva immaginare, non che il nuovo segretario generale della Cei (Conferenza episcopale italiana), Mons. Nunzio Galantino, potesse denotare insospettabili simpatie calcistiche. Si sta ironizzando, ovvio, ma la sua uscita  di lunedì scorso (10/8) contro le polemiche della Lega (quella di Salvini, mica quella di Beretta, Lotito e pure De Laurentiis) sulla questione immigrazione si presta incredibilmente ad una perfetta parafrasi nerazzurra (che ricalcherebbe in qualche modo anche l’oggetto della mail), con la sola sostituzione, nella sua prosa, del sostantivo “lettore” al posto di “voto”. Eccola: “Piazzisti da quattro soldi che pur di raccattare qualche lettore in più dicono cose straordinariamente insulse”. 
  E non si creda che per questo “dissacrante” parallelo il sottoscritto sia passibile di chissà quale esigenza di rivolgersi immediatamente ad un eventuale confessore, ben conscio che l’unica cosa che si sentirà di svelare davvero al prete - anche un attimo prima dell’estremo saluto - sarà “solo” quella di affermare di essere stato sempre un “buon” .........interista. 
   Battute “forti” a parte, un’ultima cosa vorrei precisare, stavolta in maniera seriosa: analizzando l’operato e l’aspetto contenutistico delle varie uscite pubbliche di Papa Bergoglio, del segretario di Stato Pietro Parolin e, appunto, di Mons. Nunzio Galantino della Cei non si può affatto negare che ci si trovi di fronte ad un terzetto di uomini di Chiesa davvero con i controfiocchi (mi si perdoni la locuzione non propriamente aulica), autentiche espressioni “moderne” di un apparato clericale che vuole tagliare “certi ponti” col passato e votarsi più che mai alle generazioni presenti e future. La speranza di (quasi) tutti è che siano lasciati “lavorare” in pace...".

Orlando

 

"Gentile redazione, ero a Parma per l'amichevole con l'Athletic Bilbao, aspettando a scrivere per osservare le sensazioni e opinioni dei tifosi e addetti ai lavori prima di esprimere un giudizio sull'incontro di sabato.
Partita non spettacolare e dai ritmi blandi, ma visto il caldo e i carichi di lavoro a Brunico ci poteva stare, anche se mi sarei aspettato un po' di velocità in più. Purtroppo non c'erano Kovacic e Kondogbia che avrei voluto vedere volentieri dal vivo e non so se è stata la loro mancanza o i bubbi del Mancio ma ho notato che il problema principale è sempre li in mezzo davanti alla difesa dove si deve fare gioco, per la prima mezz'ora la palla non è transitata nel cerchio di centrocampo con verticalizzazioni che servono a velocizzare il gioco, come anche nel secondo tempo, sempre passaggi laterali con terzini che non spingono e se lo fanno non azzeccano una palla in mezzo come si deve. A proposito di terzini, se D'Ambrosio lo vendono di quelli che ci sono il più completo e utile per la fascia destra se resta è Nagatomo(il che è tutto dire), partendo anche lui rimane Santon perché Montoya per me è un mezzo "pacco", diciamo il nuovo Jonathan altrimenti il Barça non l'avrebbe dato per quella cifra.
Non so chi prenderanno per la fascia sinistra ma mettendo sul piatto Ranocchia, J.Jesus, Nagatomo, Guarin,Andreolli,Taider o qualche giovane + soldi si poteva fare un tentativo per Bruno Perez del Torino, ok Criscito, si Lucas Leiva, assolutamente no Melo (ABBIAMO GNOUKURI), ok per Keità(Lazio) o Denis o Liajc(offrendo Ranocchia alla Roma) oppure Mertens(dando Jesus al Napoli), sarebbe perfetto Perisic ma secondo me non arriverà, Perotti è un bel giocatore ma non so...come dicevo prima Jesus + soldi per Mertens non sarebbe male.  
Per quello che ho visto a Parma si denota qualche incertezza sulla formazione titolare e sul modulo da adottare, l'impressione è che il Mister non abbia le idee chiare....si vedrà, comunque con le spese di mercato fatte e che probabilmente faranno, il terzo posto è imprescindibile e l'unico abbordabile, Juve e Roma ancora avanti, altrimenti è fallimento!! Attenzione Mancio e Thohir!!! L'Inter non può aspettare ancora per la Champion.
P.S.: GNOUKOURI SU TUTTI, ABBIAMO UN CAMPIONCINO NON LASCIAMOCELO SCAPPARE E NON ROVINIAMOLO, FACCIAMOLO GIOCARE E NON DELUDERA'.
F O R Z A   I N T E R !!!!".

Andrea


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