"Non c'è più fame, ripartiamo dai giovani"
"Non voglio sembrare disfattista in un momento difficile come questo, in cui l'unica cosa da fare è stare vicino alla squadra, ma alcune osservazioni mi sembrano necessarie, una in particolare: il ciclo è finito. L'Inter del triplete non esiste più. I giocatori che sotto la guida di Josè Mourinho(quanto mi manca!!!) non sono più gli stessi. Questo non vuol dire che siano diventati scarsi, ma non hanno più la stessa "fame", e alcuni di loro neanche lo stesso fisico, visto che parecchi cominciano a essere un po' in là con gli anni. Ogni volta che guardo una partita mi sembra evidente come le altre squadre corrano e lottino di più, e questo spesso permette ad avversari tecnicamente meno dotati di avere la meglio sui nostri campioni. Non c'è niente da rimproverare per questo fatto, è normale che dopo aver vinto tutto un atleta abbia minori motivazioni, ma spesso sono proprio le motivazioni a fare la differenza: l'Inter del 2010 era la squadra più affamata che abbia mai visto in vita mia, ma non si può pretendere che sia così per sempre. Il periodo di transizione ora è però finito, non possiamo buttare via un'altra stagione: è arrivato il momento di ripartire, e bisogna farlo dai giovani, dove per giovani non intendo diciottenni di belle speranze che potrebbero non esplodere mai, ma giocatori di 24,25,26 anni di talento che possano dare tanto subito ma anche in prospettiva. E' inutile comprare Coutinho se poi lo si deve aspettare per 3-4 anni, magari inutilmente, ma lo stesso vale per Forlan, che può dare il suo contributo per un paio d'anni, non di più, per poi andare via a parametro zero perchè nessuno spende milioni per un giocatore di 34 anni. Occasioni come Cavani(pagato 16 milioni dal Napoli) o Sanchez(a gennaio costava la metà) vanno colte, perchè sono giocatori che possono fare la differenza e che, nel caso non rispettassero le attese, possono comunque essere rivenduti a cifre importanti, in quanto ancora giovani e talentuosi, mentre i 5 milioni spesi per Forlan sono un investimento a breve termine che sicuramente non potrà essere ripagato da una futura cessione. Fossi nella società ripartirei da una base solida di "vecchi" tra cui Julio Cesar(altrimenti Viviano), Maicon(insostituibile), Ranocchia, Cambiasso, Sneijder(fenomeno), Pazzini, e ovviamente il capitano, mentre per gli altri non escluderei una partenza o comunque un ritocco dell'ingaggio verso il basso nel caso di rinnovi contrattuali (Chivu non può essere uno dei più pagati al mondo...), visto che il monte ingaggi è forse il principale problema dal punto di vista economico e che va bene la riconoscenza, ma è pur sempre un'azienda che deve far quadrare i conti, e strapagare atleti ultratrentenni per svernare da noi solo perchè ci hanno aiutato a vincere negli anni passati non è la scelta giusta. Via quindi i vari Cordoba, Lucio, Samuel, Stankovic, Muntari, Motta, Milito; non fraintendetemi, sono tutti giocatori che ho adorato(a parte Muntari...), ma hanno dato tutto, guadagnano tanto e stanno diventando un peso. Ripartiamo da giovani di valore, magari sfruttando occasioni a parametro zero come Cahill per la difesa, Montolivo o il sogno De Rossi a centrocampo, Tevez in rotta col City in attacco, e poi i vari Hummels, Vertonghen, Kucka, Isla, Goetze, Giuseppe Rossi, Jovetic, Hulk, tutti giocatori già forti, ma che miglioreranno ancora in futuro, che non hanno ancora vinto nulla e all'Inter possono cominciare a farlo, aiutando i colori nerazzurri a fare l'unica cosa che noi tifosi vogliamo: tornare a vincere".
Claudio