"Non è colpa né dei giocatori né di Gasperini"
"Ieri sera non avevo voglia di commentare la prestazione della squadra, ero troppo arrabbiato e deluso. Stamani, a mente fredda, non ho potuto far altro che constatare che le mie preoccupazioni, espresse nel commento del dopo Palermo, si sono verificate. A mio avviso, il modulo non c’entrava nulla, ieri sera se ne è avuta conferma. La squadra vista in campo, molle, lenta, svogliata, non sarebbe stata in partita con nessun modulo. Mi ripeto, l’ossatura della squadra è vecchia e logora, sa giocare solo sotto ritmo, indipendentemente dal modulo di gioco. Lo aveva capito bene il Mou, il quale giocava con tre attaccanti e un trequartista, ma Eto’o e Pandev spesso erano nella nostra metà campo, sulla linea dei centrocampisti, attuando un perfetto catenaccio stile anni ’60. E’ inutile che ci nascondiamo, quello era l’unico modo in cui questa squadra poteva vincere, ecco perché Mou, gran furbacchione, si è tirato fuori, sapeva di avere ottenuto il massimo e non poteva pretendere di più. Inutile ed ingeneroso prendersela con Gasp ed anche con i giocatori, che più di tanto non possono dare. Cambiare mentalità non è facile, bisogna lavorare tanto. La società ha sbagliato le ultime campagne acquisti. Lo scorso anno dopo l’immobilismo estivo, ha corretto qualcosa a gennaio e, tutto sommato, gli innesti hanno cambiato un po’ la stagione. Nel mercato da poco concluso, si sarebbe dovuto lasciare invariato l’attacco, che ben si era comportato nel finale di stagione. Invece si doveva intervenire in modo massiccio su difesa e centrocampo. Lucio vuole il rinnovo? Può anche partire, come gli altri ultratrentenni e andiamo a prendere dei centrali più giovani, ma già affidabili, per fare reparto insieme a Ranocchia e Caldirola. A centrocampo, si dovevano prendere gli alter ego di Cambiasso e Stankovic, ma non in prospettiva. Crisetig e Poli sono bravissimi, ma non ancora maturi. Servivano dei giocatori già in grado di prendere in mano la squadra (Inler?) e di cambiare la mentalità “sparagnina”. Purtroppo la realtà è che si è scelta una strategia conservativa, ma la rifondazione è una necessità e bisognerà pensarci fin da ora, con la speranza che il rientro degli infortunati e la prevedibile scossa che pretenderà Gasp, possano permetterci una stagione almeno dignitosa. D’altra parte, chi ha buona memoria, dovrebbe ricordare i problemi avuti da Mazzarri agli inizi della sua avventura al Napoli. Anche lui ebbe delle difficoltà nel proporre la difesa a tre, poi, trovati i giusti equilibri, sono arrivati i risultati. Io dico lasciate lavorare Gasp, senza cominciare a fare il toto sostituto. In particolare il presidente, dovrebbe tapparsi la bocca, in relazione a schemi e tattiche di gioco. Lui ha già fatto abbastanza errori quest’estate. Tra un po’ di partite si tirino le somme (in privato) e si facciano le dovute valutazioni, senza tanto clamore".
Francesco