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"Non illudiamoci, ora pensiamo a salvarci"

di Redazione FcInterNews

"So che è una pia illusione, ma mi piacerebbe che queste righe venissero lette dalla Società, dallo staff tecnico e dalla squadra, e che tutti facessero una bella riflessione.
Dopo la sconfitta con l'Udinese, sarebbe ora che umiltà e sano realismo diventassero le parole d’ordine di una stagione disgraziata che, per quanto concerne il Campionato, deve avere un solo obiettivo: la salvezza. Chi oggi continua a parlare di scudetto non è un ottimista, è un incosciente! L’Inter di quest’anno, per svariate ragioni che conosciamo fin troppo bene (pessima gestione del mercato, scelte tecniche imbarazzanti, infortuni di giocatori chiave, invecchiamento del nucleo storico, inconsistenza dei rincalzi, ecc.), è una squadra scarsa, che ogni volta che ha incontrato una formazione posizionata nella parta superiore della classifica ha buscato di brutto (Palermo, Napoli, Catania, Juventus, Udinese): questo va realisticamente riconosciuto e non si deve avere paura di parlare apertamente di come evitare la retrocessione. Invece questa è una parola tabù, che non sento pronunciare da nessuno - né Società, né allenatore né giocatori - , quasi che non parlando del problema, il problema non esista. Signori, sveglia: non è nascondendo la testa sotto la sabbia e blaterando ancora di scudetto che ci salveremo. Perché ci salveremo, ne sono certo: lo dice il ruolino di marcia con le dirette concorrenti; ma la differenza sta tra il salvarci all’ultima giornata e il farlo con largo anticipo, adottando il giusto atteggiamento e piantandola di sognare una resurrezione che quest’anno non ci sarà. Perché quest’anno non c’è Eto’o a togliere le castagne dal fuoco, perché il cambio di allenatore c’è già stato e ha già portato la migliore soluzione possibile al momento, perché non è più solo questione di ritrovare stimoli, ma di trovare uno stile ed un livello di gioco alla portata di un organico che non è più all’altezza dell’alta classifica, alcuni per raggiunti limiti di età ed altri perché non lo sono mai stati e forse non lo saranno mai.
E togliamoci anche dalla testa le illusioni che ci sta dando la Champions. Quest’anno avevamo un girone da operetta, da vincere a mani basse, e abbiamo fatto fatica anche lì. Temo che non faremo molta strada nella fase ad eliminazione. Allora, come ho detto, umiltà e realismo. Se dobbiamo giocare coperti e portare a casa qualche pareggio con le prime della classe anziché buscarle sempre, facciamolo, non è un disonore se i mezzi per imporre il gioco non li hai più; sul mercato di gennaio, cerchiamo di turare le falle con qualche giocatore già abituato al Campionato e magari a lottare nella metà bassa della classifica, invece di andare a prendere ipotetici fenomeni brasiliani, argentini o olandesi che, alla prova dei fatti, si rivelano inconsistenti e privi di personalità (devo fare nomi?); affrontiamo la crisi come la crisi chiede di essere affrontata. Per la gloria ci sarà tempo in futuro, siamo tornati grandi dopo 17 anni di sofferenze, un anno di difficoltà non deve spaventarci. Ma dobbiamo evitare di prenderci in giro e fare finta che non stia succedendo niente, perché altrimenti questo anno potrebbe non rimanere isolato".

Luca


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