"Partiamo dalla normalità per tornare alla leggenda"
"Forse è giunto il momento. Quel momento che nessuno sportivo vorrebbe mai vivere. Sei sulla cresta dell'onda, vinci tutto, ti senti imbattibile perchè effetivamente lo sei. Vinci in Ucraina, in Russia, in Germania, in Inghilterra, in Spagna, contro gli alieni. Insomma pianti ovunque la tua bandiera, imponi ovunque i tuoi colori. Hai un allenatore che non è un allenatore, ma è il numero 1 degli allenatori, un condottiero, un filosofo, uno stratega, in due parole: lo Special One. Conquisti l'Italia, 2 volte, l'Europa, e sono 3, di nuovo l'Italia e poi il Mondo, anche se è già un'altra storia. Un'altra fase. Quella fase che precede quel fatidico momento. Provi a non volerci credere, ti riaggrappi alla speranza che legittimamente ti concedono quei campioni che scendono sul prato verde. E allora per altri cinque mesi torni a sognare con un rimontone da paura. Ma si sa, da sola l'anima non basta, serve qualcosa in più per essere Special. Quindi crolli in Germania, e poi contro i tuoi cugini. E tutto sembra finire lì. Ti accontenti di una Coppa minore, e poi perdi quella maggiore. Ma lì non era in ballo solo la coppa. Nel frattempo era già iniziata un'altra storia, la terza dopo la Leggenda, ma è una storia praticamente mai cominciata davvero, perchè senza convinzione, senza cuore, senza feeling, perchè in fondo è ancora viva dentro di te la Storia da poco scritta. Tagliare il cordone non è facile, lo si fa con le esperienze, con i risultati, con le reazioni dei tifosi, dei giocatori, con le scelte/errori della dirigenza. Poi arriva, arriva il momento in cui ti devi svegliare e capire che la Leggenda è una pietra miliare, devi passare avanti per costruirne un'altra. Non ti ci pui aggrappare per sempre. Allora prendi un nemico, forse il più valido degli anni precedenti. "Deve essere la svolta" ti dici. Lo Special non c'è più, si va avanti. Forse è giunto il momento di ripartire dalla normalità, per tornare Leggenda. Buon lavoro Mister".
Ennio