Società, mercato e calciatori: parlano i tifosi
"Mi chiamo Achille, seguo attentamente i vari editoriali e vorrei esprimere un'opinione sull'inter: cominciamo dalle fondamenta, la struttura dell'Inter prevede un direttore del mercato, Branca, oggi tutti se la prendono con lui perchè non ci mette la faccia, ebbene, perchè dovrebbe farlo? Non rientra nei suoi compiti, lui deve seguire il mercato e quello fa. Ci sono poi Paolillo e Ghelfi, contabili a quanto mi dicono, Paolillo per il suo ruolo si espone perfino troppo, l'altro non so nemmeno che faccia abbia. Resta Moratti che dunque evoca per se il ruolo diciamo di direttore generale, ebbene, in questo ruolo non ho mai visto una squadra peggio gestita, un "direttore" diciamo così che non trasmette alcuna certezza, che subisce e non guida i rapporti con i tifosi e con i media, l'Inter è una società incerta, sembra un veliero in preda al naufragio senza nessun timone; in questo contesto, i giocatori sono insicuri, sono, per dichiarazione della società "tutti sul mercato", ma cosa si può chiedere più di quello che fa a Sneijder che ha per dichiarazione stessa della società la valigia pronta da un anno e mezzo? Come si può chiedere a Motta di non andare via se la società stessa non gli prospetta possibilità di rinnovo contrattuale? La storia di Motta rappresenta l'emblema dell'Inter attuale, sono un buon conoscitore di calcio pur non essendo un ex giocatore e non avendo mai fatto l'allenatore, la mia competenza da osservatore mi viene riconosciuta anche da gente addetta ai lavori, ebbene dal poco di mia competenza, ho fatto gli scongiuri quando è uscita la notizia che Thiago era ricercato da Leonardo (poi diciamo qualcosa anche di lui) ho sperato fino all'ultimo che non succedesse nulla e alla fine il giocatore è partito, era l'unico che sapeva far ripartire l'azione e servire Milito fra le linee, faceva sentire il suo peso e i suoi centimetri sia in difesa che in attacco dove dava anche il suo contributo in termini di gol sia di testa che di piede, avrebbe potuto essere il fulcro su cui ricostruire la squadra, solo due mesi fa avrebbero potuto rinnovargli il contratto a cifre ragionevoli e avrebbe consentito un ricambio meno traumatico visto che non ha ancora 30 anni. Oggi dobbiamo trovare un altro che possa fare le sue veci e si barcola nel buio quando una delle poche certezze è stata eliminata. Possibile che queste elementari considerazioni non le abbia fatte nessuno in società? Mi chiedo, c'è qualcuno che sappia di calcio all'interno dell'Inter? Leonardo dicevo prima, per portare a casa Motta, è entrato a gamba tesa nei confronti del giocatore, lo ha pressato e convinto, queste dichiarazioni le ho lette su questo sito. Motta era un giocatore sotto contratto con l'Inter, l'intervento di Leonardo doveva essere denunciato perchè è vietato, no, all'Inter e nei confronti dell'Inter tutto è lecito, fosse successo altrove, apriti cielo, sarebbe scoppiato uno scandalo ma noi come dicevo prima siamo una barca in balia del vento; i giocatori si comportano come la società che non sa trasmettere loro delle certezze salvo poi prendersela con l'allenatore Ranieri nella fattispecie che è stato lasciato solo a fronteggiare la situazione e indicato pure come il capro espiatorio dopo che fra l'altro sono state pure disattese le sue minime richieste in sede di campagna acquisti. Alla luce di queste considerazioni, non posso condividere la linea "Moratti", il presidente non dovrebbe dimissionare l'allenatore, dovrebbe dimissionare se stesso e delegare la guida sportiva ad una persona forte ed autorevole, credetemi fa male perdere, ma assistere alle continue sconfitte societarie, alla mancanza di dignità in ambito sportivo, al continuo abbassare la testa di fronte a tutti senza radrizzare mai la schiena con un atto di orgoglio, è anche peggio della sconfitta sportiva".
Achille
"Sono sorpreso e secondo me abbiamo sbagliato a confermare Ranieri (ammesso che non sia confermato solo fino alla partita col Marsiglia, come probabile). Sorpreso perché altri allenatori in serie A sono saltati per molto meno (una sconfitta di una big 3-0 in casa contro una piccola è un risultato quasi impossibile!) e preoccupato perché sebbene le colpe non siano solo di Ranieri è chiaro che l'unica cosa che in questo momento può essere cambiata è l'allenatore (ma a giugno serve fare piazza pulita da Branca ai giocatori), com'è altrettanto chiaro che non ha più la fiducia della squadra e che quindi non gli riuscirà più un miracolo come le 7 vittorie di fila. Allora, secondo me la nostra squadra non è composta di fenomeni a parte Sneijder e Maicon nel suo ruolo quando gli gira (e questi due quest'anno sono in stagione particolarmenter opaca)... gli altri sono dei buoni giocatori (fino all'anno scorso c'era anche Eto'o tra i fenomeni) tra l'altro invecchiati. Quindi lungi da me immaginare grandi imprese tipo finali o semifinali di Champions, ma trattandosi comunque di buoni giocatori in grado di battere quasi tutte le squadre della modesta Serie A il problema dev'essere di natura mentale, e un allenatore nuovo (un traghettatore anche con poca esperienza come era Leonardo) secondo me potrebbe far scattare quelle motivazioni che Ranieri non riesce più a dare. L'aspetto psicologico è molto importante, sopratutto in una squadra come l'Inter che mi sembra anche troppo istintiva e poco razionale (si nota quando va in svantaggio) e l'arrivo di una leggenda come Figo o Baggio avrebbe chiaramente un certo impatto almeno nel breve periodo (Zenga non va bene perché a noi serve un traghettatore in attesa di Guardiola, Mouorinho, Capello o Villas Boas)! Io poi sono da sempre contrario alla "flessibilità" tattica e non condivido questo continuo cambio di modulo di Ranieri. Alla fine quella che per alcuni è un pregio, cioè questa adattabilità, risulta essere solo una mancanza di identità. Ho letto che nel calcio moderno quella è la strada, ma io ho visto la finale di Champions 2010/11 e da una parte c'era un integralista del 4-3-3, dall'altra un altro integralista del 4-4-2. Cambiare il modulo in base alle avversarie è da squadre provinciali che non hanno un proprio gioco ma mirano essenzialmente a distruggere quello altrui, basandosi sugli errori altrui per colpire in contropiede.
Andrea
"Salve gentile redazione, scrivo questo messaggio per poter dare un consiglio su come gestire il futuro dell'inter.
Partendo dall'alta dirigenza preferirei la cacciata immediata di Branca e Ausilio e cercare in tutti i modi di far tornare sui suoi passi Oriali (grazie a lui abbiamo completato affari come lo scambio eto'o-ibrahimovic, per fare un esempio)o al massimo tentare di far entrare in società un certo Corvino grande scopritore di talenti. In secondo luogo direi di mantenere Ranieri allenatore per cercare di iniziare con lui un nuovo progetto. Per quanto riguarda il mercato invece da far rimanere in squadra: j cesar lucio ranocchia nagatomo cambiasso zanetti e milito + i vari giovani acquistati (coutinho castaignos alvarez)tutto il resto da buttare nella spazzatura e comprare quei 3/4 giocatori di valore che possono dare il salto di qualità alla squadra:in difesa un vertonghen, centrocampo con un m'villa e lo stesso guarin e in attacco consiglierei subito jovetic (magari regalo di corvino)x il resto farei inserire pian piano qualche giovane di spessore della primavera, ovviamente senza bruciarlo velocemente".
Gianluca
"Un saluto a tutti i tifosi nerazzurri, rammaricati da queste ultime uscite infelici, ma sempre con l’Inter nel cuore. Una fede che non svanirà mai. Meno di due anni fa eravamo sul tetto del mondo, ed ora più che mai dobbiamo ripagare la squadra standole vicino. Se m’avessero proposto un “triplete” in cambio di due stagioni pessime avrei accettato subito. E’ il prezzo che dobbiamo pagare, ma sono consapevole che la musica prima o poi dovrà cambiare. I limiti della squadra sono evidenti: nessuno ha più il fiato (e la voglia) di correre, battersi e sacrificarsi su ogni pallone. Le qualità ci sono, e vengono riconosciute anche dai professoroni del calcio. L’attesa ventata di freschezza ha messo in luce solo qualche giocatore, ad esempio Faraoni e Poli, gente su cui costruire un progetto dal prossimo anno. Ci sarebbe anche Ranocchia, fino all’anno scorso degno sostituto di Samuel, ma che oggi fatica anche a stare in piedi: il ragazzo merita fiducia, ha le qualità per far bene, c’è bisogno di un pizzico di concentrazione e di costanza nello scendere in campo. In attesa di vedere all’opera Guarìn e dell’esplosione di Coutinho (e fidatevi che arriverà), vorrei mettere in risalto un dato. Questa serie negativa dell’Inter ha avuto inizio quando Ranieri pian piano ha tolto fiducia a Ricky Alvarez (colpito successivamente da guai muscolari). Ciò ha comportato l’abbandono del solido 4-4-2 ed il ritorno all’antico con Sneijder trequartista. Quando seguo l’Inter allo stadio mi piace vedere i movimenti dei giocatori durante la fase di non possesso: Alvarez è unico! Sia che venga posizionato a destra o sinistra, Ricky si muove in continuazione, orizzontalmente copre tutto il centrocampo, tocca il pallone per il compagno e va subito a cercarsi lo spazio per il passaggio di ritorno per lanciare gli attaccanti o per saltare l’uomo, se non ci riesce riparte col fraseggio e ci riprova successivamente. Tutto questo permette di far organizzare la squadra e trovare il modo giusto per punire gli avversari. Devo ammetterlo, certe volte diventa irritante quando non riesce a far proseguire delle azioni, ma è pur sempre un giovane. Riesce ad inserirsi in ogni azione, infastidisce gli avversari, torna dietro a dare una mano ai compagni in fase difensiva. Certo, deve ancora migliorare dal punto di vista atletico, perché non ha nella corsa il suo punto forte, però secondo me merita fiducia e soprattutto deve provarci di più con tiri dalla distanza, perché il suo sinistro ha qualcosa di magico. Alvarez gioca per la squadra, altri no. Sneijder no. Vedere il folletto olandese ridotto in queste condizioni è uno schiaffo al calcio: relegato lì sulla sinistra, monotono nei duetti con Nagatomo, senza lucidità e visione di gioco, non riesce ad esprimersi al meglio, può solo provare ad aggirare le difese con un paio di dribbling provando il tiro (traversa in Inter-Novara docet). La colpa è da attribuire anche ai compagni di squadra che restano immobili aspettando il pallone sui piedi, senza provare inserimenti o giocate alternative, ma Sneijder è visibilmente svogliato.
Il suo addio a fine stagione è praticamente scontato, ma io sinceramente ne sono felice: non è più lo stesso, è pigro, quindi deve andar via. Dall’anno prossimo si dovrà ripartire, gente nuova che corre, aspettando colui che dia ad Alvarez le redini della squadra: lui è il futuro, ma può anche modificare il presente. Andiamo avanti fino alla fine di quest’annata maledetta, proviamo a metterci impegno, perché sarebbe un peccato non raggiungere il terzo posto quando davanti abbiamo delle modestissime Lazio e Udinese che d’altronde sono in netto calo. Sarebbe un grande rimpianto. I pubblico fischia la squadra, la società, ma sono proteste che vengono dal cuore. E’ lo strazio di chi ama. C’eravamo il 22 maggio, ci siamo ancora oggi, e ci saremo soprattutto domani. Sempre orgogliosi di tifare INTER!"
Giuseppe