Tra Natale e aspettative, voce agli interisti
"Buongiorno Redazione,
Buon Natale a tutti. Stamane ho letto l'editoriale di Francesco Fontana, quanto ha ragione. Si potrebbe aggiungere altro, ma è Natale...lasciamo stare. Vivo nella provincia di Napoli, e quanto mi piacerebbe avere lo stadio sotto casa o nelle vicinanze per assistere nel bene e nel male la mia squadra del cuore. Ma questa è un'altra storia. Quello che volevo dire oggi, nel giorno in cui tutti dovrebbero essere più buoni, è che tanti giocatori, forse troppi, "SIMULANO" nelle cadute(non voglio giustificare Felipe), ne abbiamo viste troppe negli ultimi tempi. Allenatori che incitano i propri calciatori a "tallonare" i loro colleghi ammoniti in modo che siano espulsi. Dov'è il Fair Play. Non mi stancherò mai di dire che il miglior campionato e la Premier inglese, gioco fluido, veloce, maschio, gente con le p...e. Sono arrivato ad una conclusione amara e che in Italia per vincere un campionato non basta una grande squadra, ma bisogna avere a favore tutti gli "ambienti", e perché no anche una buona dose di "sudditanza psicologica arbitrale" che non guasta.
Detto questo, aspetto con ansia la ripresa del campionato mi piazzerò davanti alla tv per seguire il miei beniamini, fallosi e non, nel bene e nel male.
Buone Feste.
P.S. L'Inter è come la mamma non si tradisce mai!".
Giuseppe
"Gentile redazione nell'augurare Buon Natale a tutti voi, non posso rimarcare che chi parla di scudetto all'Inter Colonnese, Orsi, Ravanelli, giornalisti vari, commentatori strampalati, diversi ofuscati tifosi e quant'altra compagnia bella o non capisce o è per sbeffeggiare o per lo meno è alquanto confuso su come deve essere e deve comportarsi una squadra da scudetto.
In ogni squadra di Europa e soprattutto tra le grandi, lì al centro dell'universo GIOCO, davanti alla difesa c'è un giocatore di qualità, fuoriclasse o mediocre che sia non importa, ma che lo sappia fare, un benedetto play basso...ah come rimpiango Cambiasso e Thiago Motta, andrebbero bene anche a 50 anni piuttosto che i due maniscalchi che usa Mancini.
Dopo il 2010, in 5 lunghi anni la società non è stata in grado di produrre(dal vivaio), scovare talenti(tra giovani in circolazione) o comprare con soldoni un giocatore di quelle caratteristiche (Pirlo, Verratti, Gundogan, Kroos, T.Alcantara, Modric, xchaka, Xabi Alonso, Cigarini, Valdifiori....).
A parte poi il discorso prettamente tecnico bisogna notare che fino all'avvento di MOU, tutto ciò che accadeva tra giocatori, allenatori, dirigenti, dentro/fuori dal campo, nello spogliatoio, in magazzino, in palestra, in società, per strada o in giro per il mondo era di pubblico ludibrio; con MOU tutto era diventato semplicemente inattaccabile, non si sapeva nulla e non trapelava il benché minimo fruscio...poi si è ricominciato e ora dopo una partita persa malamente e con vergognosa supponenza..patatrac il minimo screzio e già titoloni su tutti i giornali, ma dico stiamo scherzando...chi ha avvelenato l'ambiente spifferando poco o tanto non importa, non merita l'Inter.
Comunque per lo scudetto dovrebbe succedere un miracolo o un tracollo di Juve, Napoli, Roma e forse Fiorentina, che secondo me si giocherà il 4° posto con l'Inter che a sua volta avrà il calendario più ostico, solo Napoli in casa tutte le altre fuori.
COMUNQUE SARA'COME SARA', BUON NATALE A TUTTI E FELICE ANNO NUOVO".
Andrea
"Gentile Redazione,
nel capoluogo milanese, è risaputo, a Natale si festeggia prevalentemente col panettone, secondo una consolidata tradizione cittadina. Ma quel “fagottino caldo caldo” confezionato lunedì dalla versione on line di un quotidiano sportivo ormai tristemente avviato verso il degrado di quei giornaletti in uso nelle latrine delle peggiori caserme di Caracas - sfornato giusto a 24 ore dall’ennesimo episodio in cui si è avuto conferma della malsana abitudine nerazzurra di farsi del male da sola - ricorda, più che un dolce festivo, le sembianze di un “panino” della casa dal contenuto, però, piuttosto ripugnante. Peccato che quelli della Gazzetta abbiano ravvisato solo nei tifosi ed appassionati nerazzurri un’insospettabile dedizione alla coprofagia dimenticando proprio di confezionare “siffatte leccornie” anche per altre utenze che ne fossero state eventualmente ed in precedenza “meritevoli”: e mi riferisco ai problemi dei bianconeri di inizio stagione (che
paiono ora risolti) o a quelli tecnici, logistici e societari dei dirimpettai che sarebbero ancora sul tappeto. Possibile che dalle segrete stanze altrui non siano mai fuoriusciti una folata di alito cattivo, un digrignar di denti segnati dal tartaro, un batter di ciglia cispose, una flatulenza extracomunitaria, le urla di una disputa fra eventuali scambisti, “l’onta” di una simpatia inconfessabile per un pari genere? Sarà forse per questo che mi è tornata in mente - perché sempre più attuale purtroppo - una breve mail che Alberto Cerruti mi inviò 4 anni fa in risposta alla “segnalazione” che feci alla sua rubrica di posta in merito ad alcune recensioni su Tevez - prodotte a distanza di poco tempo l’una dall’altra ed editate dalla stessa redazione sportiva - a dir poco antitetiche e contradditorie a seconda di quale fosse, allora, l’utenza pallonara da ingraziarsi (in primis quella rossonera) o, al contrario (e posteriormente), da irretire (quella nerazzurra). “Prostituzione intellettuale” l’avrebbe poi definita Mourinho, centrando perfettamente il “capo di imputazione” per certi soloni mediatici:
Quello che scrive e' agghiacciante perché e' tutto vero. Non mi faccia aggiungere altro perché soffro a vedere la mia gazzetta cosi' conciata. Comunque faro' presente a chi di dovere. A presto alberto cerruti
A distanza di quasi un lustro da allora sembra non sia cambiato proprio niente, anzi pare che “l’andamento” all’interno di quel giornale sia notevolmente peggiorato, compresa la considerazione del direttore Monti per la professionalità di un ex prima firma come Alberto Cerruti, relegato da tempo a semplice collaboratore. Chissà quindi quanti movimenti tellurici avranno dovuto registrare i sismografi più vicini ai cimiteri dove fino a qualche anno fa riposa(va)no i “poveri” ex direttori Gino Palumbo e Candido Cannavò, a causa dei continui rivoltamenti nelle loro tombe per la linea editoriale che i nuovi azionisti di maggioranza hanno introdotto da tempo. Un ulteriore significativo esempio di come la peggiore zizzania mediatica anti-nerazzurra sia seminata ed alimentata da fuoco (presuntivamente) amico è emerso proprio nella serata di lunedì scorso con quell’ “ESCLUSIVO” pubblicato su Gazzetta.it, in cui - con tutta evidenza - si sono sparate tutte le cartucce “avvelenate” disponibili, ben consapevoli della “tempesta mediatica” che ne sarebbe derivata, favorita paradossalmente anche dallo sciopero dei giornalisti della GdS indetto per la giornata di ieri. Ebbene, dall’interno di una cornice - “metaforizzata” appunto in fette di pane “raffermo” - in apparenza rassicurante ma sottilmente sarcastica (ecco l’incipit del pezzo messo on line: “Il "Melo dramma" lo hanno visto tutti. Anche se è doveroso ricordare che l’Inter rimane in testa alla classifica e in pochi in estate ci avrebbero messo un euro ....”; questa, invece, la chiosa finale dello stesso articolo: “Senza scordare che nonostante una serata negativa l’Inter è ancora prima in classifica (solo 3 k.o.) con la miglior difesa”), si staglia un quadro con un contenuto di indiscrezioni “dopate” che definire di tinta ‘marron’ è oltraggio minimo che si potrebbe arrecare ai colori dell’iride...... Una serie di ricostruzioni farneticanti del pre, durante e post Inter-Lazio “vissuti” nello spogliatoio nerazzurro in preda ad una “fisiologica” crisi di nervi dopo una sconfitta del genere, ma “raccontata” da sedicenti giornalisti - camuffati in loco da non si sa che cosa - e con la probabile fattiva connivenza di qualche prezzolato “basista”. Una serie di ricostruzioni talmente infarcite di dettagli inverosimili nonché di un florilegio di espressioni verbali ipotetiche (“Non l’avrebbe....”, “si sarebbe...”, “farebbe...”, ”forse il tentativo...”, “sembra uscire allo scoperto...”, “la tensione sarebbe salita...”, ci sarebbe stato...”, “avrebbe risposto...”, ecc.) che si qualificano da sole e che soltanto delle menti a forte rischio di bacatura potevano produrre, per poi essere riversate sul web e scatenare un’orgia di commenti e visualizzazioni (addirittura oltre 1300). Proprio un’espressione quasi criminosa di fantasia che non ha niente a che fare col vero giornalismo sportivo, ormai tumulato caposaldo di quella testata.
A supporto dei tweet di smentita del tecnico Mancini e del comunicato societario che parla di “normali situazioni della vita di uno spogliatoio che sono state ingigantite”, confortano pure i non rari post inseriti in quel portale da veri sportivi di squadre avversarie (fossero essi indifferentemente juventini, napoletani od anche rossoneri) che hanno solidarizzato con i rivali nerazzurri, ben consci che si sia trattato del classico articolo pubblicato anche per destabilizzare l’attuale capoclassifica. Resterà da verificare se il presidente Thohir, con opportuna delega al finora silente Responsabile della Comunicazione nerazzurra, Mr. Faulkner, adotterà dei “provvedimenti di restrizione” a carico dei “dipendenti” di quella testata sportiva solo presuntivamente cittadina, più o meno sulla falsariga di quanto fece a suo tempo l’ex patron Moratti col direttore roseo Andrea Monti dopo le “famose” sparate editoriali di quest’ultimo del luglio 2011 sullo scudetto nerazzurro assegnato a tavolino, bollato come “bruciato” o “da bruciare”. E la parziale retromarcia odierna (23/12: “Probabilmente si è trattata di una parentesi, di una giornata nata male e finita con i nervi frizzanti. Non esiste una polveriera Inter”) ha dato proprio a tutti la sensazione che “El tacon xe peso del buso” (tradotto per i non nordestini = il rammendo è peggio del foro).
Cordiali saluti".
Orlando