Voce al tifoso - Riflessioni dopo la finale di Champions League
"Applausi......Abbiamo giocato alla pari degli extra terrestri del City....Non si è vista tutto questa differenza sul campo....purtroppo quando arrivano le occasioni li devi concretizzare, loro ne hanno avute pochissime e hanno fatto gol, noi un po' per sfortuna, un po per poca cattiveria in area avversaria non ci siamo riusciti.....comunque bisogna essere orgogliosi per quello che abbiamo fatto....come tre anni fa, dopo la sconfitta in Europa League contro il Siviglia la delusione fu trasformata in rabbia per vincere il campionato l'anno dopo, adesso dopo la finale di Champions persa la delusione si trasformi in rabbia agonistica per andare a metterci la seconda stella sulla maglia ....Zhang ha parlato di rinforzare la rosa , a tal proposito mi permetto di suggerire la conferma di parecchi nerazzurri, in primis Onana, il portiere camerunense è un leader della difesa, non va toccato....così come Brozovic leader del centrocampo ....faccio questi due nomi perché già si parla di cessioni di entrambi,....Non facciamo cazzate per favore....i giocatori da cedere sono altri tipo Dumfries, o Gosens per fare cassa,....Bellanova subentrato all'olandese è stato più intraprendente di quest'ultimo....Lukaku ritornerà al Chelsea ed io personalmente non mi strapperei i capelli, così come Dzeko ormai sia da salutare....ci vuole più qualità in attacco e soprattutto un calciatore veloce che salti l'uomo nei dribbling....l'ossatura della squadra é buona va solamente rinforzata e magari ringiovanita....comunque applausi ad Inzaghi e a tutti i giocatori per come si sono battuti fino all'ultimo secondo....AMALA....".
Francesco
"Forse si poteva fare di più. Probabilmente è stato un errore modulare la gara preoccupandosi troppo delle qualità degli avversari invece che sfruttare al meglio le proprie. Si poteva sorprenderli con un atteggiamento tattico più aggressivo, comunque meno attendista. Il dubbio che si sia sopravvalutato il valore di avversari che in fondo si sono dimostrati normali professionisti del calcio, gira e rigira nella testa ? Certo, rimane l’apprezzamento per lo studio e l’applicazione tattica della partita. Non è passato inosservato il movimento di Darmian in marcatura su Gundogan o il raddoppio di Bastoni su Haaland, o l’attenzione di quest’ultimo per la zona De Bruyne; così come il pendolare a croce di Brozovic o il sacrificio tattico di Chalanoglu, i ripiegamenti profondi di Dzeko. Ma quanto è costato tutto questo ? e, soprattutto cosa ha prodotto ? Non era meglio mettere giù da subito i quarti d’ora iniziali di purissima furia tecnico-agonistica esibiti nel derby di andata della semifinale o quello visto in supercoppa italiana? Secondo me li avremmo annichiliti. Alla luce di quanto visto ( e rivisto), siamo stati fin troppo prudenti e/o conservativi. Serviva capovolgere il dettato delle previsioni, sovvertire aspettative troppo scontate, aggredendo, mordendo , incutendo quel timore dell’inatteso che confonde e tramortisce. Non so se ne avessimo veramente la forza, ma se avessimo almeno tentato forse avremmo vinto Noi".
Giampiero
"L’Inter ha perso la finale di Champions League andata in scena in un Ataturk evidentemente poco avvezzo alle milanesi e, al di là di tutto (un gran peccato viste le tre clamorose palle gol non sfruttate a dovere dopo aver concesso all’ispanico Rodri quel che non andava concesso ma questo è il calcio…), bisogna fare i complimenti ai vincitori e a Pep Guardiola (checché se ne dica oltre a essere un grande allenatore è anche un gran signore) anche se per far sua la coppa il Manchester City (ritornato a vincere in Europa dopo 53 anni...) ha faticato parecchio e il merito è di Simone Inzaghi (allenatore da Inter…) che ha preparato la partita come meglio non si poteva e dei fantastici ragazzi scesi in campo in una finale (impensabile a inizio stagione) che si prospettava un harakiri dimenticandosi che il calcio in generale (e ancor di più una finale) ha nell’imprevedibilità la sua forza trainante. Manchester City che (e alla fin fine è anche giusto visto il poderoso percorso di crescita di questi anni) ha centrato il “triplete” come fecero in passato il Celtic a Lisbona (nel 1967) e l’Ajax a Rotterdam (nel 1972) che a loro volta batterono l’Inter in finale (segno evidente che per batterla nell'ultimo atto della coppa più ambita si deve essere i migliori di tutti...). Da oggi (consci della grande stagione condotta...) si riparte per alzare ancor di più l'asticella verso l’alto puntando (già dall’anno venturo) dritti e senza tentennamenti alla Seconda Stella (senza ovviamente tralasciare le coppe nazionali... il pane quotidiano del buon Inzaghi) nella consapevolezza che la coppa dalle grandi orecchie (sfuggita solo per qualche dettaglio) è adesso un traguardo non più utopistico ma alla portata come si è dimostrato al cospetto dei migliori. Sentirsi poi elogiati dal loro timoniere (senza le classiche frasi artefatte) vale molto come vale molto il platonico titolo di vicecampioni d’Europa che (capita di rado…) non è alla stregua di un punto di non ritorno alla splendida stagione ma solo un punto e virgola. Nell’attesa che l’ultimo passaggio di questa fantastica avventura (della quale fanno parte integrante gli straordinari e impareggiabili tifosi neroazzurri che non hanno mai smesso di sostenerla tributandogli solo gli onori che merita…) abbia la sua degna conclusione. E la degna conclusione non può che essere solo e soltanto una “la conquista della quarta COPPA DEI CAMPIONI” (chiamarla come una volta desta più fascino…) che non tarderà a far bella mostra di sé nella ricca sala dei trofei di casa bauscia giunta quest’anno a contarne 44. Come 44 furono colori i quali decisero di fondarla in quella splendida notte milanese del lontanissimo 1908 dandole il nome che più gli si addiceva “INTERNAZIONALE” perché noi siamo e saremo per sempre fratelli del mondo... AMALA...!!!".
Francesco
"Gentilissimi di fc Inter news, dopo la finale di oggi in cui siamo stati dignitosi e insidiosi ritengo comunque che nello sport e nella vita sia sempre meglio non giocare le finali nel caso di sconfitta. Quest'anno siamo stati obbligati ad andare in finale a causa del derby di semifinale che non concedeva mezze misure. Meglio sarebbe stato trovare il Manchester in semifinale e lasciare ad altri l'incombenza di perdere la finale. Per me tutto ciò vale anche nella vita:meglio un Liverpool agli ottavi che un Milan in semifinale. Distinti saluti".
Alberto