We Are The Champions - L'Inter è lenta, l'Atalanta nell'incubo. Håland come un uragano, Ancelotti stermina i re
È ricominciato lo spettacolo della Champions League e mai come quest'anno non si scorgono grandissime favorite. Tutte le big hanno messo in mostra il cartello dei lavori in corso. Alcune più di altre. Ecco i Top & Flop della prima giornata.
I TOP
URAGANO NORVEGESE – Si chiama Erling Braut Håland, ed è figlio di Alf-Inge, ex storico difensore della nazionale norvegese. Nato in Inghilterra nel 2000, quando il papà giocava nel Leeds, ha fatto tripletta al debutto nella massima competizione europea per club. A farne le spese il malcapitato Genk, sommerso dall'uragano nordico in appena 45 minuti. La sensazione è che di Erling Braut ne sentiremo ancora parlare.
UNO CONTRO TUTTI – A un certo punto sembrava uno di quei cartoni animati anni '80, quando il robot protagonista si vedeva piombare addosso nemici da ogni dove. E li rimbalzava puntualmente. Ecco, il secondo tempo di Marc-André Ter Stegen al Westfalenstadion è stato più o meno così. Tra i colpi respinti, pure un calcio di rigore. Uno contro tutti. E Valverde ringrazia.
STERMINATORE DI RE – Già in passato ci era riuscito e non a caso la fama lo precede. Anche stavolta il buon Carletto non ha fallito il bersaglio e la sua lama si è abbattuta violentemente contro i campioni d'Europa in carica. Liverpool ko al San Paolo, Klopp cade al cospetto del Napoli di Ancelotti, lo Sterminatore di re.
I FLOP
ANDAMENTO LENTO – Lenti, lenti, lentissimi. I nerazzurri, contro lo Slavia Praga, hanno trotterellato per quasi tutta la partita, rischiando seriamente di perdere al debutto europeo di Conte interista. L'andamento lento è stato abbandonato solo nel finale, con la conseguenza del pari di Barella e del quasi sorpasso di Lukaku.
SBANDATA REALE – Tutti i limiti emergono nella notte di Parigi. Tra Psg e Madrid era il confronto tra due colossi di cristallo: forti ma fragili. Hanno avuto la meglio i padroni di casa, con l'ex avvelenato Di Maria a sottolineare tute le manchevolezze del Real attuale. Tre schiaffi, zero tiri in porta (record negativo) e una sbandata pericolosa per Zidane.
IL DEBUTTO DA INCUBO – Qualche bontempone l'ha messa giù pesante: “Nel debutto dell'Atalanta in Champions troverete tutte le risposte che cercate sulla Serie A attuale”. Battutaccia, ma qualcosa di vero c'è. A Zagabria, contro una Dinamo mai così autoritaria in Europa, Gasperini passa dal sogno all'incubo: 0-4. Benvenuti in Champions.
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