Dopo lo 0-2 dello scorso 27 novembre al Penzo, la seconda della serie di otto vittorie nerazzurre interrotta una settimana fa dall'Atalanta, Inter e Venezia tornano a sfidarsi a San Siro per la 23esima giornata di Serie A. Inzaghi deve solo fare a meno di Correa e può mettere in campo l'undici tipo, mentre i lagunari fanno i conti con le indisponibilità causa Covid, tra cui lo stesso tecnico Zanetti che viene sostituito in panchina dal vice Bertolini. Nel 3-5-2 interista, in difesa torna il muro con Skriniar, De Vrij e Bastoni davanti ad Handanovic. A centrocampo, Darmian preferito a Dumfries sulla destra, a sinistra il solito Perisic, con Barella, Brozovic e Calhanoglu in cabina di regia. In attacco riecco il tandem Dzeko-Lautaro. Modulo speculare per gli ospiti: Ampadu, Cuisance, Vacca, Tessmann e Ullmann formano la linea dei centrocampisti. In avanti Okereke a fianco di Henry.
Come da pronostici è l'Inter a fare la partita nella metà campo del Venezia. Gli ospiti si difendono con un baricentro basso e lo schermo dei cinque centrocampisti schierati davanti alla difesa: sulle corsie, Ampadu e Ullmann si abbassano per non lasciare spazi a Perisic e Darmian. Nei nerazzurri Barella si sgancia dalla linea dei tre mediani giocando a ridosso delle due punte: proprio dal destro del 23 nerazzurro nascono i cross più pericolosi verso l'area veneziana, con la prima parata di Lezzerini al 9' sul colpo di testa di Dzeko. Ma il Venezia sa affacciarsi anche in avanti grazie a una trama di gioco rapida e ordinata. La squadra di Zanetti gioca in verticale a due tocchi e, partendo dalla propria area, dopo una serie di soli sette passaggi in rasoterra fa male all'Inter al 19': Ampadu servito a destra crossa tempestivamente per Henry, che in area viene totalmente dimenticato da Skriniar e di testa insacca di potenza per il sorprendente 0-1, approfittando anche dell'errore in posizionamento di Handanovic. Al 25' il primo cambio forzato per gli ospiti che mandano in campo Fiordilino al posto dell'infortunato Vacca. Il vantaggio favorisce ovviamente i veneti, arroccati adesso in undici nella propria trequarti, mentre l'Inter si impegna in azioni avvolgenti che non trovano mai il giusto varco. A 5' dal termine del primo tempo, la prima vera disattenzione costa caro ai lagunari: Brozovic intercetta il lancio in disimpegno di Ceccaroni e aziona Darmian sulla corsia di destra, dal cross dell'esterno la girata al volo di Perisic respinta da Lezzerini dove però c'è solissimo Barella, che senza apprensioni firma il pareggio in tap-in. A far saltare le marcature del Venezia non solo la velocità dell'azione, con Perisic per una volta lasciato libero da Ampadu, ma soprattutto l'assenza in difesa di Modolo, rimasto a terra dopo un contrasto aereo con Dzeko, che forma un vuoto nell'area ospite e concede a Barella lo spazio per colpire indisturbato.
Alla ripresa primo cambio anche per l'Inter che si ripresenta con Dimarco in sostituzione di Bastoni. Il neo entrato si catapulta subito in zona offensiva a supporto di Perisic a sinistra, mentre Brozovic affianca De Vrij per ricevere la sfera e dare il via alla costruzione della manovra da centrocampo, con gli ospiti come sempre arroccati dietro la linea della palla. Con il passare dei minuti il Venezia è messo alle corde dai nerazzurri, che si affidano come sempre al palleggio agevolato dalle molteplici sovrapposizioni: Zanetti corre ai ripari ricaricando le batterie in mediana con gli ingressi di Peretz e Kiyine al posto di Cuisance e Tessmann. Al 73' Inzaghi replica subito con il triplo cambio: Dumfries e Vidal rilevano Darmian e Barella a centrocampo, Sanchez prende il posto di Lautaro in attacco con Dzeko. Il Niño serve a dare il guizzo che è mancato ai nerazzurri in zona offensiva, mentre sul fronte opposto a 8' dal termine escono sia Henry che Okereke per dare spazio a Nani e Sigurdsson. Anche Brozovic, già diffidato in vista del derby, dà segnali di stanchezza e Inzaghi lo tira fuori concedendo l'ultimo quarto d'ora a Vecino. E proprio agli sgoccioli del match le mosse del tecnico nerazzurro si rivelano vincenti e mandano finalmente al tappeto l'avversario: al 91' Dumfries imita Maicon sulla destra bevendosi Ullmann grazie alla sua velocità e pennellando a centro area per Dzeko, che svetta sovrastando Caldara e batte Lezzerini con il colpo di testa mirato all'angolino. Ma negli assalti finali l'Inter riesce a sfondare soprattutto grazie a uno stormo di uomini in zona gol, costringendo così i veneti a scontri individuali e impari: oltre al centravanti bosniaco e a Perisic, pronti a saltare nell'area degli ospiti anche i neo entrati Sanchez, Vecino e Vidal, con quest'ultimo che sfiora addirittura il tris nell'ultimo attacco, mentre il Venezia è sbilanciato alla ricerca di un insperato pareggio. Quattro i minuti di recupero complessivi prima del triplice fischio di Marchetti, che sancisce il 2-1 in rimonta in favore dell'Inter: gara dominata dai nerazzurri con 24 conclusioni a rete di cui 12 nello specchio, mentre la squadra di Zanetti si ferma a 3 tiri. Possesso palla al 70% per gli uomini di Inzaghi e 596 passaggi contro i 208 degli avversari. Numeri che certificano il merito nonostante la vittoria sudata con soli due gol messi a segno, ma la pausa potrà servire a recuperare anche una maggiore scioltezza in attacco.
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