Due settimane dopo il primo round vinto dai Reds, l'Inter affronta il Liverpool ad Anfield partendo dal colpo dello 0-2 incassato a San Siro. Senza la regola dei gol in trasferta servono due reti di scarto per pareggiare, tre per staccare il pass per i quarti di Champions League. Inzaghi ci crede e schiera la migliore formazione possibile, giocandosi la carta Sanchez dall'inizio in attacco al posto di Dzeko: nel 3-5-2 dei nerazzurri, Skriniar, De Vrij e Bastoni formano il terzetto difensivo davanti ad Handanovic. Sulle corsie Dumfries confermato a destra, mentre a sinistra ritorna Perisic. In mezzo Vidal sostituisce lo squalificato Barella, con il cileno ci sono Brozovic e Calhanoglu. In avanti tandem sudamericano con il Niño Maravilla ad affiancare Lautaro, reduce dalla tripletta rifilata alla Salernitana. Dall'altra parte Klopp cambia poco rispetto al match d'andata: nel 4-3-3 dei Reds, Matip al centro della difesa con Van Dijk, a centrocampo Jones completa il trio con Fabinho e Thiago. Nel tridente d'attacco Salah e Mané le ali ai fianchi di Diogo Jota.
Baricentro e pressing alti nel Liverpool che, proprio come all'andata, punta a bloccare sul nascere l'avvio di manovra dell'Inter. La squadra di Inzaghi respira con il palleggio per poi provare a colpire in verticale: l'arma preferita nel primo quarto d'ora è Perisic, che rimanendo largo a sinistra prova a sfruttare la libertà concessagli dalla marcatura a volte generosa di Alexander-Arnold. Centralmente Sanchez spalle alla porta si sgancia come al solito da Lautaro venendo incontro al possesso, mentre Vidal e Dumfries rimangono in agguato nel tentativo di sfruttare i varchi che possono aprirsi tra il centrocampo e la retroguardia degli inglesi. Sull'altro fronte, l'Inter è fortunata al 31' con la traversa prima, Skriniar nel susseguente corner a ribattere i colpi di testa a rete di Matip e Van Dijk. Due occasioni su palle inattive a cui risponde Calhanoglu al 41' direttamente su calcio di punizione, con Alisson attento a respingere la conclusione velenosa del turco. Dopo un frangente in cui ha la meglio l'avvolgente giropalla dei Reds, con l'Inter che difende in maniera sin troppo statica e passiva, i nerazzurri si riprendono guadagnando metri con tenacia quasi rugbistica grazie agli scambi rapidi e alle sovrapposizioni fra Vidal e Dumfries sulla destra (sull'altro lato Alexander-Arnold sembra aver preso le misure a Perisic) o addirittura di Skriniar, ma devono fare i conti con la linea difensiva granitica degli inglesi, sempre alta e attenta. Tre gli offside segnalati nel primo tempo alla squadra di Inzaghi. La prima frazione viene chiusa in avanti dal Liverpool, che grazie ai cambi di campo giostrati dai tre mediani e ai movimenti incessanti delle sue ali guadagna anche i cartellini gialli per Sanchez e Vidal. L'ultima chance ancora da piazzato è per Alexander-Arnold, il cui destro si spegne di un niente alla destra della porta difesa da Handanovic.
Alla ripresa primo cambio nei nerazzurri che rientrano con D'Ambrosio in sostituzione dell'infortunato De Vrij. In difesa Skriniar ovviamente passa al centro mentre il numero 33 si sistema alla sua destra. I nerazzurri avviano la seconda parte di gara con un piglio propositivo, poi tornano a essere schiacciati nella propria metà campo. Le offensive di Alexander-Arnold a destra e di Robertson a sinistra danno continuità all'assedio dei Reds, che continuano a far viaggiare il pallone da un lato all'altro del campo mentre il pressing dei nerazzurri va spesso a vuoto. Al palo a porta vuota di Salah fa seguito la chance più ghiotta per Lautaro, scaturita paradossalmente in contropiede con Perisic che si invola sulla voragine lasciata da Alexander-Arnold. Al 62' il Toro centra il bersaglio sotto l'incrocio da fuori a seguito dell'azione fulminea scaturita dal passaggio in uscita errato di Matip. È l'unica occasione in cui il Liverpool perde palla sulla costruzione dal basso, quindi si ritrova scoperto senza il filtro dei mediani e con i suoi centrali di difesa costretti ad arretrare. Pochi secondi dopo il vantaggio però il secondo cartellino giallo di Sanchez manda a monte i piani di Inzaghi. Lautaro rimane unica punta, mentre Klopp inserisce Naby Keita ed Henderson per Jones e Thiago. Per tentare l'impresa ad Anfield anche in dieci contro undici, anche il tecnico dei nerazzurri manda in campo energie fresche con il triplo ingresso di Gagliardini, Darmian e Correa al posto di Brozovic, Dumfries e Lautaro. Vidal fa il regista con Gagliardini mezzala destra, ma gli equilibri non cambiano. Con il vantaggio della superiorità numerica, e in parte tecnica dopo l'uscita di Brozovic, il Liverpool gestisce la partita e si proietta in avanti alla ricerca del pari (secondo palo per Salah e terzo legno complessivo per i Reds). A 5' dal termine Luis Diaz rileva Diogo Jota (il colombiano gioca a sinistra mentre Mané si sposta al centro del tridente), Vecino sostituisce Calhanoglu e gioca alla destra di Vidal, con Gagliardini ora sul fianco sinistro. Nel finale si intensifica l'assedio dei Reds, l'Inter è alle corde ma sfruttando soprattutto le energie dei neo entrati prova generosamente anche a farsi viva in avanti, ne nasce invece l'ennesima occasione clamorosa per gli inglesi in contropiede, con l'intervento stavolta di Vidal a salvare sulla linea a gol praticamente fatto di Luis Diaz. Al termine dei 5' di recupero il triplice fischio dell'arbitro Lahorz sancisce il passaggio ai quarti di finale del Liverpool. All'Inter non bastano la vittoria per 0-1 e una prestazione onorevole nonché fortunata, visti la traversa e i due pali colpiti dalla squadra di Klopp, tuttavia in casa di una delle formazioni più quotate al trionfo finale. Il possesso palla del 62% in favore dei Reds è anche frutto dell'espulsione di Sanchez, l'episodio che spegne sul nascere le speranze nerazzurre rinvigorite dal vantaggio di Lautaro. Come all'andata, l'amarezza è per l'obiettivo appena intravisto e mai raggiunto.
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DanieleAlfieri7
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