Dopo la prima sconfitta stagionale contro la Fiorentina, Roberto Mancini non stravolge la formazione e il solo cambio di formazione è quello forzato dalla squalifica di Miranda, il cui posto viene preso dal rientrante Murillo. Il Mancio, dunque, almeno sulla carta, si affida nuovamente al 4-3-3 dove Perisic e Palacio agiscono ai lati di Icardi e la mediana è formata da Guarin, Felipe Melo e Kondogbia.
Nessun cambio per la Sampdoria di Zenga che schiera gli undici che hanno perso 2-1 contro l’Atalanta meno di una settimana fa. Confermato il 4-3-3 così come il reparto offensivo formato da Muriel, Eder e Correa. A centrocampo Fernando, Soriano e Barreto provano a reggere il confronto con la mediana nerazzurra nella speranza di non incorrere nuovamente negli errori commessi contro l’Atalanta lunedì sera.
Come di consueto, lo schieramento tattico di Mancini non è conforme a quello ipotizzato sulla carta: difatti non si parla di un 4-3-3 per i nerazzurri, ma di un 4-3-1-2 con Perisic che agisce da trequartista, mentre la Sampdoria schiera Eder e Correa larghi sugli esterni a supporto di Muriel. I primi pericoli per i nerazzurri arrivano dalle palle inattive: utilizzando una marcatura mista molto spesso i difensori nerazzurri rischiano di rimanere intralciati nei blocchi degli avversari e questo accade al secondo minuto di gara quando Zukanovic rimane completamente solo ai dieci metri. Il suo colpo di testa genera solamente l’illusione del gol. Il focus tattico, però, è sempre sul croato ex Wolfsburg: in fase difensiva si posiziona da trequartista per infastidire il cervello della Sampdoria Fernando, mentre in fase offensiva si allarga sull’esterno per generare superiorità numerica grazie alla spinta di Telles e Santon.
La Sampdoria, per adeguarsi alla spinta sugli esterni dell’Inter, in fase difensiva si schierano con un 4-5-1 dove gli esterni del centrocampo sono le ali del tridente Correa ed Eder. Lavoro molto dispendioso quello chiesto da Zenga ai due esterni, ma questo consente a Mesbah e Pereira di non essere in inferiorità numerica quando l’Inter prova ad offendere e allo stesso tempo di dare più fiato agli stessi terzini che con il loro lavoro in fase di possesso provano a tenere molto bassi gli omologhi nerazzurri Telles e Santon: questo lavoro dei terzini viene agevolato dalla propensione di Correa ed Eder ad accentrarsi per cercare la conclusione e questo si vede all’11° minuto quando proprio sull’asse Mesbah-Correa-Muriel l’esterno classe 1998, dopo aver ricevuto dall’ex Lecce, chiude un triangolo con il colombiano che libera lo spazio necessario per consentire a Correa di scoccare un tiro velenoso dai venti metri. Lavoro dispendioso in fase di non possesso anche per Muriel che è il primo a portare la pressione sui portatori di palla dell’Inter, Medel e Felipe Melo.
Il leit motiv della partita è il lavoro degli esterni difensivi ed offensivi e allo scoccare del venticinquesimo minuto l’Inter si rende pericolosa proprio grazie alla velocità di Telles e all’imprevedibilità del brasiliano ex Galatasaray. Pedro Pereira non riesce a contenere Telles lanciato in velocità e grazie al suo mancino educato mette in mezzo un buon pallone che, dopo un rinvio corto di Zukanovic, arriva sui piedi di Palacio: l’ex genoano, però, non castiga i doriani. Dopo un inizio timido, comunque, l’Inter prende campo alzando baricentro e ritmo nel gioco e questo genera spazi nelle zone nevralgiche del campo. Dopo pochi minuti dall’occasione capitata sui piedi del Trenza, Felipe Melo ha tempo e spazio per cambiare rapidamente il gioco verso Palacio: creatosi lo spazio sul secondo palo, l’attaccante argentino serve con un lob Kondogbia il quale, invece di tirare da posizione favorevole, serve Guarin che non riesce a realizzare in mezza rovesciata dal limite dell’area piccola. Alzandosi il ritmo ed il baricentro, l’Inter aumenta il pressing e nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo recupera moltissimi palloni nella metà campo doriana, ma si espone molto al rischio contropiede, come al 34° quando un pallone sanguinoso perso in uscita da Telles porta Eder al tiro dall’interno dell’area di rigore e solo un intervento provvidenziale di Medel gli nega la gioia del gol. Il refrain non cambia e pochi minuti dopo la chance di Eder, Correa si ritrova nuovamente da solo davanti al portiere: la prima volta Handanovic gli nega la gioia del primo gol in Serie A, ma sulla ribattuta a porta completamente sguarnita mette fuori graziando un’Inter sì propositiva, ma che concede troppi contropiedi. Scampato il pericolo i nerazzurri però continuano a spingere sulle fasce e proprio da lì arrivano i pericoli: un ottimo Perisic, approfittando dello spazio creato da Palacio, riesce a crossare in mezzo all’area e solo una deviazione di Zukanovic toglie il pallone dalla disponibilità di Icardi.
Il primo tempo, conclusosi sullo 0-0, lascia notizie positive all’Inter, specialmente nella seconda metà della frazione dal punto di vista offensivo, ma genera, al contempo, perplessità sulla fase difensiva e sulla transizione dei nerazzurri che troppo spesso sono stati colti impreparati sulle ripartenze della Sampdoria che, va detto, ha creato grattacapi solamente nelle primissime fasi della gara e in contropiede nel momento di massima spinta dell’Inter.
Nessuna sorpresa al rientro in campo delle squadre con gli stessi 22 che rientrano sul tappeto verde del Luigi Ferraris in vista della seconda frazione di gioco. La seconda frazione si apre come si era conclusa la prima, ossia con l’Inter molto alta in campo e la Sampdoria compatta sulla propria trequarti che aspetta gli errori dei nerazzurri, oggi in maglia gialla per ripartire, ma gli uomini di Mancini sembrano più quadrati e oltre a recuperare palloni nella metà campo doriana cerca velocemente gli esterni per allargare la difesa della Samp e proprio così si genera la prima occasione della ripresa sull’asse Palacio-Perisic. Il solito errore in transizione difensiva, però, porta al gol del vantaggio della Sampdoria: trovato solo sulla destra Pedro Pereira ha il tempo per crossare in mezzo dove un altrettanto isolato Muriel ha il tempo di aprire il piatto sinistro e trafiggere Handanovic da distanza ravvicinata.
Subito dopo il vantaggio per la squadra di Zenga arriva il primo cambio dei soriani con Correa che esce claudicante dal campo per lasciare il posto a Palombo: nessun cambio di modulo, ma solo un cambio di interpreti con Palombo che agisce da playmaker, Fernando che scala a fare la mezzala e Soriano largo sulla sinistra a fare il lavoro precedentemente fatto dall’ex Estudiantes. Prova a cambiare qualcosa anche Mancini con l’inserimento di Biabiany al posto di Kondogbia: inevitabilmente cambia il modulo dei nerazzurri che si trasforma in un 4-4-2 in cui la cerniera mediana è formata da Guarin e Felipe Melo, la batteria di esterni da Perisic e Biabiany e Palacio fa da supporto a Icardi. Se possibile, però, la pericolosità dei nerazzurri si riduce dopo questo cambio visto la maggior densità creata nella fascia centrale del campo e la poca velocità nell’allargare il gioco e, nel tentativo di aggiungere fisicità in mezzo all’area, Mancini toglie Palacio per mettere il giovane Manaj. Il refrain, però, è sempre lo stesso: l’Inter tiene il pallone nella metà campo avversaria, ma non trovando sbocchi pericolosi rischia di perdere il pallone e generare contropiede pericolosi a favore della Sampdoria che approfitta enormemente delle difficoltà in transizione dell’Inter.
La presenza di più fisicità in mezzo all’area aiuta i nerazzurri che fortunosamente trovano il gol del pareggio grazie ad Ivan Perisic, ma da sottolineare è il lavoro di Icardi. Nella gara di oggi l’argentino non è stato quasi mai nel vivo del gioco, in una sola occasione è riuscito a trovare il pallone in mezzo all’area e dopo una serie di batti e ribatti ha trovato Perisic per il gol del pareggio. Subito dopo l’1-1 Zenga prova a cambiare qualcosa con l’ingresso di Cassano al posto di Muriel nel tentativo di essere più imprevedibile in contropiede. Dopo il gol del pareggio, però, l’Inter rimane in costante pressione e la Samp esce difficilmente dalla propria metà campo e quindi preferisce inserire forze fresche a centrocampo con Ivan per togliere l’ammonito Fernando in evidente debito di ossigeno. Cambio anche di modulo per Zenga: 4-4-2 con Barreto e Ivan larghi nel tentativo di ridurre la pericolosità degli esterni dell’Inter. Nel frattempo, però, Mancini prova la carta Ljajic al posto di Santon: Biabiany scala a fare il terzino destro, mentre Ljajic e Perisic giocano da esterni offensivi. Il tutto nel tentativo di sfondare le resistenze doriane. Il risultato però, nei minuti finali non cambia e l’Inter esce da Marassi con un solo punto.
Dopo gli esperimenti tattici non andati a buon fine contro la Fiorentina, per via degli episodi, Mancini torna alle origini, ma contro una squadra compatta come la Sampdoria non è bastata l’Inter delle prime giornate. I nerazzurri dopo la pausa affrontano la Juventus, ma devono sicuramente lavorare sulle transizioni difensive e sulla compattezza dei reparti che oggi sono stati il tallone d’Achille della squadra nerazzurra.
Autore: Gianluca Scudieri / Twitter: @JeNjiScu
Altre notizie - Angolo tattico
Altre notizie
- 11:30 Nainggolan: "Theo non giocherebbe titolare nell'Inter. Ecco perché preferisco Dimarco"
- 11:16 Akinsanmiro, parla l'agente: "Anno di crescita. È rimasto all'Inter perché..."
- 11:02 Toni: "Inter la più forte da tre anni. Lavoro Inzaghi straordinario, ma..."
- 10:48 Zanotti a cuore aperto: "Vi racconto il mio esordio all'Inter. Rifarei la scelta San Gallo. Futuro? Dico che..."
- 10:34 Il calcio di Spalletti: "Non so allenare il cinismo. Ho sempre ottenuto quello che meritavo, ma c'è anche chi ha culo"
- 10:20 CdS - Dumfries, le scuse non fermano il procedimento di Chiné
- 10:06 Thuram promette la maglia ad un tifoso. Bastoni: "Eccomi"
- 09:52 TS - Dumfries, la possibile sanzione per giocatore e club. Altri video al vaglio della Procura
- 09:38 TS - Zhang guastafeste: cosa farà l'Inter se arriverà l'assalto delle big dal mercato?
- 09:24 CdS - Bento conferma: priorità Inter. Tutto passa dal futuro societario
- 09:10 CdS - Gudmundsson: discorsi avviati con l'Inter. Arnautovic e Thuram...
- 08:56 Gazzetta contro Dumfries: "Un atleta non può scendere così in basso. Stendardo inaccettabile"
- 08:42 Marsiglia, pres. Longoria: "Il futuro di Correa? Riscatto dall'Inter obbligatorio se..."
- 08:28 Benitez: "Inter la più forte, ma vincere è sempre una grande impresa. E in Champions è l'unica italiana a livello di City e Real"
- 08:14 GdS - Bento vuole l'Inter: totale disponibilità. Marotta accelera per bruciare la Premier League
- 08:00 Marino: "Inter come il Napoli l'anno scorso. Ma chi doveva fare non ha fatto"
- 07:45 L'Inter Club Pupi Zanetti celebra i suoi 10 anni con due leggende nerazzurre
- 00:55 Prima GdS - Istruzioni per il nuovo scudetto: Inter, ti riprendo
- 00:30 Prima CdS - Spalletti: “La maglia azzurra è inimitabile”
- 00:10 Prima TS - La festa Inter fa i conti con Zhang
- 00:00 Festa rovinata
- 23:56 Orrico: "Inzaghi ha applicato Platone all'Inter. Guardate Mkhitaryan com'era alla Roma"
- 23:44 Galeone: "Inter nettamente più forte della Juve, ma non da +24. Servirebbero 4 colpi solo per riavvicinarsi"
- 23:32 Thuram e la maglia numero nove creativa del tifoso con il nastro adesivo: "Aiutatemi a ritrovarlo e gli regalerò la mia"
- 23:20 Caos calendari, Marchetti: "Gli impegni sono tanti per i top club, va trovato un compromesso"
- 23:05 GdS - Scudetto, il 20/5 appuntamento con la coppa al Castello Sforzesco. C'è un'ipotesi per la data di Inter-Lazio
- 22:52 Il Mundial de Clubes 2025 prende forma: anche l'Africa ha le sue partecipanti
- 22:38 Serie A, il Genoa fa suo il Monday Night match: Cagliari al tappeto, 3-0 a Marassi
- 22:26 Il Sole 24 Ore - Nuova Champions, aumentano le partite ma l'incremento delle entrate non sarà proporzionale
- 22:14 Qui Sassuolo - Squadra subito in campo per preparare il match con l'Inter: il report
- 22:00 Dimarco: "Scudetto vinto perché abbiamo remato tutti dalla stessa parte. Come migliorare l'Inter? Non saprei..."
- 21:48 Dopo soli tre anni Ronaldo cede il Cruzeiro: annuncio atteso entro una settimana
- 21:36 La Russa e i due interisti più amati: "Lautaro ci scalda il cuore, Calhanoglu fa arrabbiare i cugini"
- 21:24 Ravanelli: "Ho rosicato per lo scudetto dell'Inter. Cuadrado? Mancanza di rispetto verso la Juve"
- 21:12 Barella, l'anima della festa scudetto, resta senza parole: "Solo un immenso grazie"
- 21:00 Frattesi, non si placa la gioia per lo Scudetto: "Delirio nerazzurro"
- 20:48 Di Marzio: "Inzaghi e Lautaro, i rinnovi proseguono parallelamente. Ogni momento è buono per l'annuncio"
- 20:36 Adani: "Raramente stelle come Lautaro rifiutano Real o Barça. Taremi? Non fa il lavoro di Thuram"
- 20:24 Champions League 2024-2025, Inter sicura della prima fascia. Milan in bilico tra seconda e terza
- 20:12 Piazza Duomo illuminata dai tifosi dell'Inter, Cambiasso a bocca aperta: "Pazzesco"
- 20:00 Di Canio: "Mercato Inter, Marotta ha detto una cosa interessante che condivido"
- 19:48 Thuram "Milano è nerazzurra, l'Italia è nerazzurra. Questi ricordi rimarranno per sempre"
- 19:36 Mercato Inter, Bergomi: "Da quello che so, si andrà su un attaccante giovane. Poi si muoveranno per un difensore"
- 19:24 La gioia di Calhanoglu: "Siamo una famiglia. Un giorno che non dimenticherò, questo Scudetto è per voi"
- 19:12 Terna femminile per Inter-Torino, Pacifici: "Il valore degli arbitri donne è sotto gli occhi di tutti"
- 19:00 Rivivi la diretta! DENTRO LA FESTA! Riviviamo INSIEME le EMOZIONI di una DOMENICA STORICA. Ospite Bosio
- 18:48 De Vrij ripensa alla parata scudetto: "Giornata incredibile dopo una stagione da incorniciare"
- 18:36 Serena: "All'Inter stagione straordinaria da parte di tutti. Inzaghi ha meritato la consacrazione tra i grandi"
- 18:24 Sala: "Ambrogino d'Oro all'Inter per la seconda stella? Se si spiccia, premio anche il Milan"
- 18:12 Comazzi, ass. Regione Lombardia: "Ristrutturare San Siro? Manca la volontà di Inter e Milan"
- 18:03 Audero riconoscente con i tifosi: "Grazie a tutti quelli che hanno condiviso con noi la loro felicità"
- 17:51 Striscione contro Theo, le scuse di Dumfries: "Errore di giudizio da parte mia, una cosa per nulla intelligente"
- 17:37 UFFICIALE - Serie A, ufficializzati gli orari della 36esima giornata: Frosinone-Inter il 10/5
- 17:35 Deschamps: "A Thuram piace giocare da nove. Ha raggiunto livelli che richiedono alte pretese"
- 17:25 Sensi, lettera a cuore aperto ai tifosi interisti: "Mi avete sempre dato la forza, vi voglio bene"
- 17:15 Antonello: "Rifinanziamento? Siamo sereni, si risolverà. Capitolo stadio, portiamo avanti l'idea Rozzano ma su San Siro..."
- 17:05 Bonolis: "Inzaghi uomo simbolo di questa Inter. Lautaro ha la caratteristica del capitano. E su Marotta e Ausilio..."
- 16:55 Una mucca tinta di nerazzurro sfila in Viale della Liberazione: denuncia da parte dell'OIPA
- 16:45 Striscione con Theo Hernandez al guinzaglio, ufficiale: la procura FIGC ha aperto un fascicolo su Dumfries
- 16:35 Gilles Bibé, lo 'scopritore' di Thuram: "All'inizio giocava difensore, proprio come il padre"
- 16:25 Lo Scudetto nerazzurro diventa uno slogan per le elezioni europee: i curiosi volantini per Sardone (Lega)
- 16:15 Milano inondata di nerazzurro, Darmian: "Quanto sei bella". Poi arriva l'elogio di Zanetti: "Esempio"
- 16:05 Benji sempre più interista: "Una festa che non dimenticherò mai". Poi cita uno dei cori più celebri
- 15:55 Calvarese: "Tameze, era giusto il giallo: intervento Var non si spiega"
- 15:45 Finale Champions a San Siro, Marchetti apre: "Buone possibilità, è un'icona del calcio internazionale"
- 15:35 Bordon: "Sommer come me? Sì, ci sta. Il calcio di questa Inter ricorda quello di Bersellini"
- 15:25 Salvini pubblica un selfie di Dumfries e commenta: "Onore ai vincitori". Ma sullo sfondo c'è un manifesto propagandistico della Lega
- 15:15 Carlos Augusto non ha dubbi: "Ieri è stato un giorno che passerà alla storia"
- 15:05 Bastoni e la festa per lo Scudetto: "Uno dei giorni più belli della mia vita"
- 14:56 I duelli a tutto campo, il cambio modulo di Juric, le ripartenze letali nerazzurre: l’analisi di Inter-Torino