Ivan Cordoba racconta in diretta Instagram con La Gazzetta dello Sport l'esperienza vissuta con la promozione in Serie A del Venezia. "I giocatori mi chiedevano cosa significa questo successo per me che ho vinto il Triplete, ma ogni vittoria ha la sua parte bella e questa lo è molto perché è il primo traguardo da dirigente. Per me significa tantissimo. C'è un lavoro importante fatto dall'inizio dal presidente, che ha capito da subito cosa poteva dare una spinta in più in questo periodo per cercare di fare qualcosa di impossibile. A inizio stagione si parlava di un Venezia che doveva salvarsi in maniera tranquilla. Ma questo è il bello del calcio. Il rapporto con la città finora è stato bellissimo. Tutti mi dicevano 'Ivan portaci in A', ma quello dipende dal lavoro di tanti. Per questo continuo a dire che è stato un bel lavoro da parte di tutti. E' impagabile aver dato un premio ai tifosi che è anche quello di poter tornare allo stadio la prossima stagione per vedere la squadra in Serie A. Il calcio senza tifoso non esiste, è a metà".

Si parla di Venezia, ma ovviamente anche di Inter. "Sarebbe bellissimo giocare con questi centrali che ci sono oggi - spiega Cordoba -. La difesa a tre l'ho fatta con Cuper e Tardelli, in certe situazioni anche con Mourinho quando voleva vincere. A volte in quelle partite abbiamo giocato anche in due... Inter-Venezia a San Siro è difficile da immaginare. Anche per me sarà una bella sorpresa. Sicuramente ci saranno tante cose da programmare e cercheremo di mettere in difficoltà l'Inter. Sarà bello, questa è la cosa fantastica del calcio: che ti permette di avere sensazioni contrastanti, ma è bello averle. Sarò molto felice di tornare a San Siro in questa veste e incontrare i tifosi che mi hanno sostenuto per tanti anni per ringraziarli".

Quanto ai recenti accadimenti nel club nerazzurro, Cordoba si è fatto un'idea: "Dispiace per questa uscita di Conte perché ha dato una speranza a questa società, ai tifosi, di un ciclo che si apriva per cercare grandi vittorie. Il che non vuol dire che ora non ci siano presupposti per fare bene perché quando i giocatori lavorano e hanno la giusta mentalità per l'obiettivo possono raggiungerlo al di là delle difficoltà e quest'anno lo ha dimostrato. Inzaghi? Penso sia un allenatore che ha fatto una storia recente importante nella Lazio, che è una squadra importante. Credo sia consapevole di arrivare in una realtà completamente diversa. Sono sincero nel dire che mi è venuto in mente, come Materazzi, quello che è successo nel 2002 ma sono cose che succedono come è successo a Conte. L'importante è capire dove si arriva e rispettare la storia e i colori per cui si va a lottare. Mi auguro che questo venga trasmesso, Inzaghi ha già una base molto importante, speriamo non smantellino perché altrimenti è dura cercare qualcosa di importante. Se firmo per l'Inter campione e il Venezia salvo? Caspita sì. Solo che bisogna lavorare sodo per raggiungere questi obiettivi e lo faremo volentieri perché è bello lavorare per progetti come questo".

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Sezione: News / Data: Lun 31 maggio 2021 alle 10:40
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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