Lunga intervista di Christian Vieri a Sportweek. l'ex bomber nerazzurro parla delle sue dirette Instagram con ex compagni, raccontando anche vari aneddoti.

Una bella scoperta, Ventola.
"Un ragazzo d’oro, buono, per bene, pulito. E poi è davvero divertente, sa cantare e ha una grande autoironia. E non dimentichiamo che è stato un attaccante davvero forte, frenato solo dai tanti infortuni. Una volta, in coppa, dovevamo affrontare il Valencia. Ero un po’ acciaccato e allora sponsorizzai Nicola col mister. Poi andai proprio da Nic e gli dissi ridendo: “Oh, ti marca Ayala, mena come un fabbro”. Il giorno dopo uscì dal campo gonfio come un melone. Mai visto un difensore tirare fiammate come Ayala...".

Cassano?
"È un fratello, un altro grande conoscitore di giocatori. Vuol fare il d.s, chi lo prende fa un affare. Come ragazzo è sincero, libero e leale".

Uno sprazzo del Cassano birichino?
"In Nazionale, durante le partitelle arbitrava Trapattoni che non fischiava praticamente mai a favore di Antonio. Lo spasso era vedere la reazione: «La bkkin di...». Insulti incomprensibili e gente sdraiata per terra a ridere".

Totti?
"È di una simpatia unica, dice sempre quello che pensa. Abbiamo spaccato di brutto quando è intervenuto. A un certo punto eravamo più di 70.000. Il Pupone è il Pupone...".

Adani è lo “studioso”del gruppo?
"Alza il livello della discussione. Il miglior opinionista oggi in circolazione. Sa tutto, e lo racconta bene".

E poi c’è stato pure Ronaldo il Fenomeno...
"È il mio punto debole. Andai all’Inter per giocare con lui. Un ragazzo fantastico, generoso, come quando mi cedeva i calci di rigore per farmi vincere la classifica cannonieri... Lo adoro, la nostra è un’amicizia forte, autentica. Ci sentiamo ogni volta che è possibile. In estate io sto a lungo a Formentera, e quando voglio salutare Ronie basta raggiungere Ibiza intorno all’una e mezza di notte: vado al Casinò e lui è lì... ".

Del Piero raccontava che ti osservava parecchio in allenamento...
"Si ricordava bene, per esempio, dei miei duri esercizi per i dorsali. Ma lui era così, atleta serissimo, un professionista come ne ho visti pochi. Osservava, cercava di migliorarsi sotto ogni punto di vista. Molto silenzioso, ma simpatico, ironico. Uno che comunque nello spogliatoio sapeva farsi sentire e rispettare".

E il tuo grande amico Di Biagio?
"Per portarlo alla Bobo tv ho dovuto utilizzare il profilo Instagram della figlia. Lui non è social. Sapete quanto durano di solito le sue videochiamate? Il tempo di farmi sapere che sta bene e di girare la telecamerina verso la famiglia. Mi dice: “Stanno bene anche loro, ciao”. E chiude la comunicazione".

Ti ho visto un pochino in soggezione solo con Roberto Mancini, sbaglio?
"No, non sbagli. Roberto e Vialli erano i miei idoli. Io tifo Sampdoria...".

Con Recoba c’è sempre un conto aperto sui campi da tennis...
"Sua moglie Lorena non ne può più. Mi chiede di farlo vincere così si calma... Pur di sfidarmi, quando vivevo negli Usa, faceva Montevideo-Miami-Montevideo in poche ore: giocava, perdeva e tornava a casa. Scherzi a parte, il Chino è speciale: per darmi una mano con la Bobo Summer Cup si sobbarcava viaggi lunghissimi anche quando aveva pochi giorni a disposizione. L’altra sera riguardavo i miei gol interisti e mi sono reso conto che almeno il 60-70 per cento delle reti lo devo proprio al Chino".

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Sezione: Copertina / Data: Sab 30 maggio 2020 alle 12:02 / Fonte: Sportweek
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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