Avaro Recoba, intervenuto in diretta Instagram con la pagina Football Vintage Classic, è tornato a parlare ancora una volta del suo periodo all'Inter, raccontando diversi aneddoti legati al mondo della Beneamata: "Passare all’Inter è stata un'esplosione. Non sono mai stato tifoso di una squadra in particolare, oggi sono tifoso del Nacional, ma sono legato al Danubio. Con l’Inter poi, ho trascorso anni fantastici". 

La Celeste...
"Non sarà facile questo rinnovo di calciatori. Non ci sono due Suarez, due Cavani, due Forlan o due Godin. Ci sono calciatori con caratteristiche simili, ma non saranno mai uguali”.

Su Sosa:
"Ho giocato con lui qualche amichevole in nazionale, ma non all’Inter, lui non giocava già più. Era il mio idolo, oggi averlo vicino di casa è incredibile".

L'Inter:
"E’ stata un’esplosione di felicità, ero ancora un ragazzino, avevo una voglia incredibile. Alla prima partita entrare e fare gol non era normale. Nel calcio bisogna sempre sfruttare le opportunità che hai, e in quel caso l’ho sfruttato al massimo. All’Inter c’era Ronaldo, dovevo meritarmi il posto. Ho avuto la fortuna di segnare all’esordio e di giocare e poi Ronie ci ha fatto vincere la Coppa Uefa. Moriero mi chiede di appoggiare il piede che lo avrebbe lustrato, prende il piede, lo mette sul suo ginocchio e inizia a lustrarlo. Ho messo la mano in testa per l'imbarazzo, poi è diventata un’esultanza tipica".

Pirlo:
"E’ stato mio compagno all’Inter aveva una qualità enorme, giocava da trequartista, è stato geniale posizionarlo davanti alla difesa, lì è stato il migliore che abbia visto in tutta la vita. Col pallone ha una precisione incredibile". 

Ronaldo com’era da compagno?
"In allenamento era impressionante ed esplosivo, è stato il miglior compagno che ho avuto, a prescindere dagli infortuni, era uno spettacolo. Quando tornava dalle vacanze tornava sempre con 2-3 chili in più, ma dopo una settimana era già in perfetta forma. Fisicamente era un animale al di là degli infortuni, la prima volta che si è rotto il ginocchio era in Coppa Italia contro la Lazio, ha sofferto tanto. Non era semplice recuperare ogni volta per uno con la sua potenza fisica, ma poi è tornato e da vincitore. In generale con gli ex compagni sono stato fortunato, ma dipende anche dall’età in cui li ho incontrati. Per esempio Batistuta all’Inter non era lo stesso di quando era alla Fiorentina o alla Roma. Vieri e Adriano erano degli animali e sarebbe stato diverso se avessi avuto anche Batistuta, Figo o Baggio nelle loro stesse condizioni".

Mihajlovic?
"Anche lui era impressionante, tremendo sui calci di punizione, ci sfidavamo e ci miglioravamo. E’ questione di allenamento, lui comunque il migliore che abbia mai visto ma c’erano anche Roberto Carlos, Ibra, Figo".

Sezione: Copertina / Data: Sab 02 maggio 2020 alle 08:15
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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