Cosa hanno in comune la (seconda) stella appena conquistata dall'Inter e quello che potrebbe essere il prossimo attacco nerazzurro? Il numero delle punte, cinque. Con il sipario pronto ad alzarsi sulla nuova Champions League, il conosciuto lungo campionato, il già noto format delle Final Four in Supercoppa Italiana, la Coppa Italia e l'ambizioso Mondiale per Club in programma negli Stati Uniti dal 15 giugno al 13 luglio 2025, la prossima stagione sarà inevitabilmente 'anomala' e ben più lunga di quella - già dispendiosa - appena conclusa. Motivo per cui, negli uffici di Viale della Liberazione, la coppia Marotta-Ausilio farebbe bene a valutare l'innesto di una quinta punta che possa aumentare il ventaglio di scelte in attacco. 

Con 81 gol fatti, quello della banda di Inzaghi resta ampiamente il miglior reparto offensivo della Serie A. Se ci si limita ad un focus sui numeri e le prestazioni di chi l'attaccante lo fa di mestiere, però, balza facilmente all'occhio che l'apporto garantito dalle seconde linee non è minimamente paragonabile a quello dato dalla coppia titolare. L'esplosiva ThuLa dell'annata 2023/24 conta finora 40 gol complessivi: capitan Lautaro Martinez ne ha collezionati 26 (23 in campionato, 2 in Champions League e uno nella finale di Supercoppa Italiana), il partner in crime francese ne conta invece 14 (12 in campionato, uno in Champions League e uno in Supercoppa Italiana). A questo si aggiungono i 6 assist del Toro e i 13 di Tikus, decisivi anche nella costruzione delle azioni vincenti. 

Ben diverso il rendimento delle due controfigure Marko Arnautovic e Alexis Sanchez, che nel complesso vantano un minutaggio complessivo inferiore al 10 e al 9 anche a causa degli infortuni (soprattutto nel caso dell'austriaco, costretto al doppio stop). Arna conta appena 4 reti (2 in campionato e 2 in Champions League) e 3 assist, mentre il conteggio del Niño Maravilla recita 4+4 (2 gol in campionato, 2 in Champions e 4 assist). Numeri alla mano, la differenza tra i 40 gol della ThuLa e gli 8 della coppia Arnautovic-Sanchez è di 32. Un numero che rende bene l'idea di quanto serva qualcuno di più affidabile alle spalle dell'assortita coppia che ha trascinato l'Inter verso il 20° tricolore.

L'ha fatto capire anche Simone Inzaghi, mandando un messaggio - neanche troppo tra le righe - al club mentre approvava l'arrivo di Mehdi Taremi, che sulla carta (sul piano numerico, ma non per caratteristiche) andrà a prendere il posto di Sanchez che ha già virtualmente salutato il mondo nerazzurro affacciandosi dalla Terrazza 21 di Piazza Duomo la notte della festa scudetto: "Taremi è un giocatore importante, di caratura internazionale - ha sottolineato il piacentino a DAZN -. Ha giocato tante partite e ha fatto tanti gol, siamo contenti ma dovremo allungare il parco attaccanti. Saremo una rosa più lunga rispetto a quest'anno". Una necessità palese. 

Tra i tanti nomi circolati (e siamo ancora a inizio maggio...), quello di Albert Gudmundsson sarebbe probabilmente il più idoneo per costi (valutazione intorno ai 30/35 milioni), formula dell'operazione (affare fattibile in prestito con obbligo in 'stile Frattesi') e caratteristiche tecniche: all'Inter manca un profilo che leghi i reparti con tecnica e fantasia, capace di strappare palla al piede e di attaccare la profondità ma anche abile nello stretto e nei calci piazzati. Una sorta di alter-ego del miglior Sanchez che possa completare un reparto che, a meno delle classiche 'offerte irrinunciabili', avrà tra i suoi certi componenti Lautaro, Thuram e Taremi, con i rebus Arnautovic e new entry da risolvere. Fiducia nel lavoro della dirigenza, ma nella prossima stagione l'ideale sarebbe avere cinque punte. Proprio come suggerisce la stella e come consiglia Inzaghi. 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 08 maggio 2024 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
vedi letture
Print