Serenità, consapevolezza nei propri mezzi, nulla da perdere. Sono questi i concetti emersi dalla conferenza prepartita dell’Inter a Barcellona, ma anche lo stato d’animo che si vede trasparire dalla squadra in queste ore che la separano dalla partita più importante del girone. “Abbiamo fiducia nei nostri mezzi” è stato il mantra ripetuto prima da Icardi e da Miranda, poi da Spalletti. L’Inter sa di non avere i favori del pronostico ma anche di affrontare il Barcellona probabilmente nel miglior momento di forma: vittoria nel derby al 92’ che ha dato fiducia e carica, terzo posto in campionato, punteggio pieno in Champions. Sono un biglietto da visita più che positivo per presentarsi questa sera al Camp Nou senza timori reverenziali, “ma senza cadere nell’arroganza”, ha ammonito l'allenatore. Ma questa Inter tutto ci pare fuorché arrogante.

Anzi, non si è fatto che sottolineare la forza del Barcellona, di come l’assenza di Messi sarà un “piccolo vantaggio” per i nerazzurri, non ha avuto timori ad ammetterlo Spalletti pur sapendo che ci sono altri undici che rappresentano comunque uno dei  team più forti al mondo. Vincendo l’Inter metterebbe una seria ipoteca sul passaggio del turno, oltre a riscrivere la propria reputazione a livello globale, dopo anni di buio internazionale. Ma siamo certi che Spalletti si accontenterà anche di non offrire il fianco, e poi quel che verrà di più sarà tanto di guadagnato.

Anche dai pareri che abbiamo raccolto tra i tifosi blaugrana l’impressione è che siano più loro ad avere il dente avvelenato per quello scontro diretto del 2010, e di voler riscattare quell’eliminazione che avrebbe poi portato l’Inter di Mourinho sul tetto d’Europa. L’Inter è tranquilla, sa di avere in rosa “qualcosa di buono” come ha detto scherzando il tecnico di Certaldo in riferimento al diniego del Barcellona di accettare una contropartita tecnica per ri-prestare Rafinha all’Inter, e la voglia di dimostrare che la presunta superiorità ostentata dai catalani si può anche capovolgere sul campo, è tanta.

Una serenità e una consapevolezza di essere nella posizione di non avere nulla da perdere, estremizzando naturalmente il concetto visto che i tre punti in questa partita pesano eccome, ma che potrebbe mettere l’Inter nella condizione mentale giusta, rispetto a un Barcellona che è invece chiamato a fare la partita consapevole anche di non avere a disposizione il proprio uomo più rappresentativo. Tra poche ore vedremo se Spalletti avrà saputo comunicare effettivamente questa calma ai suoi uomini, che si deve tradurre nel non avere fretta nel provare per forza la giocata difficile, nel non dover necessariamente accelerare i tempi o condurre il gioco, aspettare il momento giusto senza ansia, ma anzi lasciar scorrere il cronometro per innervosire l’avversario. Queste sfide si giocano anche su filo dei nervi: poi è chiaro, in campo ci sono anche i fuoriclasse che in ogni momento possono decidere l’incontro, e questa  è una variabile che nessuno può prevedere o imbrigliare, e che rende il calcio uno sport meraviglioso. Si alzi il sipario quindi su Barcellona-Inter, lo spettacolo sta per cominciare. 

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Sezione: Editoriale / Data: Mer 24 ottobre 2018 alle 00:00
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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