Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. In fisica come nel calcio e nel calcio come nella fisica, finiremo con l’adattarci alla trasformazione. Dallo sconcerto del più anomalo e asettico derby d’Italia della storia, ci ritroveremo quasi certamente ad abituarci al rumore del pallone che scheggia la traversa, all’eco delle urla degli allenatori e persino agli spalti vuoti, oggi simbolica concretizzazione di un calcio privo di anima e triste come noi, costretti ad osservarlo da lontano. Eppure alla fine, probabilmente, ci abitueremo. Tutto si trasforma e tutto si è già trasformato, nel calcio giocato e nel calciomercato. Quel calciomercato che fino a gennaio scorso era ormai uno spettacolo a sé stante, mercato del mercato, il tutto inserito in un circo(lo) di denaro che oggi come mai non vale più. Come sarà il mercato che verrà? Chi lo sa alzi la mano. Mano che non viene sollevata neppure da Piero Ausilio, che nell’intervista rilasciata a Sky Sport, rivela di come lui stesso non sappia le intenzioni dei vari club in merito. Intervista durante la quale il diesse nerazzurro tocca abbondantemente vari argomenti che riguardano proprio l’argomento sopraccitato, ma premette: "Giuro di dire la verità? Non l’ho mai detta la verità".

D’altronde chi lo conosce sa: di correre corre, di dribblare sa dribblare, difende bene e al momento giusto spara il golazo che trafigge la rete. In poche parole sarebbe il centrocampista perfetto per Antonio Conte, meriterebbe un bel numero 8 sulle spalle (anche se da calciatore il suo era più un 5), nazionalità italiana, e a giudicare dal lungo cv all’Inter sarebbe perfetto persino per il discorso liste Uefa. E tra una corsa e un dribbling i nomi legati al mercato nerazzurro scorrono uno dietro l’altro e se su Lautaro si è espresso con chiarezza ma altrettanta retorica ("per quanto riguarda Martinez c’è solo una strada che può portarlo lontano dall’Inter ed è quella del pagamento di una clausola", nulla che non fosse già noto alle cronache), il siluro da fuori area lo ha calciato sull’argomento Timo Werner: "Lo seguiamo da tempo, però non verrà all'Inter. Ha una clausola, ma l'anno prossimo non giocherà con noi". Qualcuno direbbe gol, ma dalla sala Var chiamano per un check review: "Non c'è mai stata una trattativa perché conosco l'idea del giocatore", nulla che non vi abbiamo già raccontato e la novità sta nel chiudere il capitolo una volta per tutte. 

Il 'nulla che non abbiamo già detto' vale anche per i vari Sandro Tonali, Arturo Vidal ed Edinson Cavani. Il primo piace ma non troppo, o meglio piace ma non ci sono le condizioni: "Tonali ha quella qualità per giocare nell'Inter, non so se abbia quella economica (ride, ndr) per essere acquistato". Sul secondo ’non se la sente di fare considerazioni definitive’ e sul terzo parla di opportunità ma chiarisce che non è stata avanzata offerta alcuna, o per dirla con le sue stesse parole, "sarebbe una bugia dire ci abbiamo pensato seriamente. Oggi il profilo di Cavani non è la priorità per migliorare un reparto già forte". Un reparto già forte, minato però dalle insidie delle partenze: Lautaro potrebbe partire, Sanchez, sul quale apre la possibilità di riconsiderare, ad oggi più fuori che dentro nonostante quel "per molti è giù fuori progetto, per noi invece può essere molto utile" ed Esposito deve crescere. Se Cavani è un’opportunità (non considerata) e Vidal "non è una opportunità" ma è in cima alla lista della spesa (Marotta dixit, nell’ormai lontano gennaio), certi amori fanno dei giri immensi e a volte ritornano. È il caso di Radja Nainggolan, che dopo l’anno 'punitivo' in quel di Cagliari, a fine stagione tornerà all’Inter, dove - ricorda Ausilio - ha ancora due anni di contratto. Se lo scorso anno il Ninja era stato dichiarato fuori progetto senza diritto di veto persino per Antonio Conte, "le cose cambiano" e verranno fatte varie valutazioni. 

Tra un tunnel e un doppio passo, il ds nerazzurro si lancia anche in qualche sponda verso Cunha con un timido "lo seguiremo" e un’apertura sulla fascia destra per Vagiannidis: “Ci lavoriamo, siamo in trattativa con il ragazzo e la famiglia, abbiamo informato il Panathinaikos" ma poi antepone un "se". Insomma, mentre la ripartenza della stagione ha finalmente una data (il 17 giugno fissata la finale di Coppa Italia e il weekend del 20/21 giugno il completamento della sesta giornata di ritorno coi quattro recuperi ancora pendenti, tra cui Inter-Sampdoria) anche questa volta il giuramento di Ausilio di verità è rimandato a data da destinarsi. Se Conte pianifica lo scontro (in)diretto con Lazio e Juventus, in vista della prossima stagione, da numero 8 a numero 8, più che ‘la riprende Vecino’, la ri-dribbla Ausilio…

Sezione: Editoriale / Data: Sab 30 maggio 2020 alle 00:00
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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