"Sono sempre molto legato all’Inter, a inizio stagione dicevo che aveva la rosa più forte ed ero perciò fiducioso che vincesse questo scudetto". Inizia così la lunga intervista di Stephane Dalmat a Calciomercato.it, dove l'ex calciatore nerazzurro, rimasto fortemente legato alla Beneamata, loda il percorso fatto dalla squadra di Simone Inzaghi. "È stato un cammino straordinario, hanno vinto tutti gli scontri decisivi contro le rivali per il titolo come Juventus, Milan e Napoli. A dir la verità, non pensavo ci fosse un distacco così marcato con le altre squadre. L’Inter ha meritato al 100% questo scudetto, non c’è stata proprio storia".

Uno degli artefici principali della seconda stella nerazzurra è stato certamente Simone Inzaghi in panchina:
"Ha fatto un lavoro eccellente. Dobbiamo ricordare che per lui non è stato sempre facile, l’anno scorso ha vissuto un periodo complicato dove veniva criticato e in tanti volevano la sua testa perché i risultati non arrivavano e l’Inter non giocava così bene come adesso. La società però è stata intelligente e ha sostenuto Inzaghi, dandogli sempre fiducia. Ha fatto un gran lavoro e ha dato fiducia ai calciatori, ha messo in pratica la sua filosofia di gioco e come abbiamo constatato è un bellissimo calcio da vedere. Inzaghi ha un pregio, ha messo tutti al centro del progetto: titolari e riserve. Questo è un aspetto molto complicato per un allenatore, ma lui ha creato un gruppo molto unito e tutti sono contenti di far parte di questa squadra. C’è tanto di Inzaghi, c’è il suo marchio in questo scudetto".

Dalmat non ha dubbi nella scelta del suo MPV nel trionfo tricolore dell’Inter:
"Non perché sono francese, però metto Thuram davanti a tutti. Per molti è stata una sorpresa, in tanti avevano dei dubbi quando lui in estate è arrivato a Milano perché non lo conoscevano bene. Io però riponevo molta fiducia in Marcus perché è un grande giocatore e pensavo che potesse fare subito bene all’Inter. Un po’ a dir la verità ha stupito anche me: pensavo facesse delle grandi cose, ma non fino a questo punto. La sua stagione è stata pazzesca tra gol, assist e prestazioni di altissimo livello. Ha cambiato il volto dell’attacco dell’Inter e aiutato ad esempio anche un compagno come Lautaro Martinez a fare ancora meglio sul piano realizzativo rispetto agli scorsi anni. Tra loro due c’è stato subito complicità e questo ha fatto la differenza".

Su Thuram:
"Deve restare all’Inter. Ha fatto cose incredibili al suo primo anno, la società deve fare tutto il possibile per tenerlo e non lasciarlo partire. Il calcio però è molto strano, oltre a Lukaku abbiamo visto che anche Onana dopo una grande stagione è andato via. Se dovessi dargli un consiglio, direi a Marcus di restare all’Inter anche perché il prossimo anno ha la possibilità di fare ancora meglio e confermarsi a grandi livelli sia in Italia per vincere nuovamente lo scudetto, sia in Europa per cercare di andare più lontano possibile in Champions League. Poi, se arrivasse davvero un’offerta da 90 o 100 milioni e il club avesse bisogno di fare cassa per questioni di bilancio, allora mettendomi nei panni della dirigenza sarebbe difficile dire di no. Queste però sono scelte che spettano solo all’Inter e dove ovviamente sarà importante anche la volontà del calciatore. Adesso il calcio è cambiato, non ci sono più le bandiere e un giocatore non rimane più dieci anni in una squadra. Thuram però ha ancora margini di miglioramento, è nel pieno della sua carriera e secondo me deve fare almeno un’altra stagione all’Inter".

Thuram ha sostituito nel migliore dei modi Lukaku al centro dell’attacco, dopo il tradimento del belga ai colori nerazzurri:
"Con il suo comportamento non ha rispettato i tifosi. Il miglior Lukaku lo abbiamo visto l’ultima volta con la gestione Conte: al Chelsea ha fatto una stagione pessima e poi ha avuto la fortuna di tornare a Milano dove ha dato il suo contributo senza però incantare. L’Inter gli aveva dato di nuovo fiducia e lui ha tradito il club, i suoi compagni e soprattutto i tifosi. Ha perso anche il mio rispetto e raccoglierà quanto seminato".

L’unica macchia della stagione è l’eliminazione ai rigori negli ottavi di Champions contro l’Atletico Madrid:
"L’Inter può fare bene anche in Europa. L’anno prossimo deve provare a bissare lo scudetto e cercare di arrivare nuovamente in fondo in Champions League come successo l’anno scorso. L’Inter aveva dimostrato contro il Manchester City di poterla vincere, però servirà una rosa ancora più forte per dare l’assalto alla Champions".

Su Rabiot:
"Serve un centrocampista forte. Tipo Rabiot? Sì, tipo uno come Rabiot. Stiamo parlando di un grande giocatore e lo sta dimostrando sia alla Juve che con la Francia. Sarebbe davvero un ottimo acquisto vista l’opportunità inoltre di prenderlo da svincolato, anche se è sempre difficile immaginare un giocatore che dalla Juventus passi all’Inter o il contrario: l’ultimo esempio è stato Cuadrado, la rivalità che sempre accesa tra i tifosi. Marotta e Ausilio non devono comunque farsi influenzare da queste dinamiche, anche perché Rabiot alzerebbe ancora di più il livello del centrocampo dell’Inter che è già tra i più forti al mondo. Mkhitaryan però non ha più vent’anni e non sappiamo se l’anno prossimo possa ancora ripetere certe prestazioni. Se ci fosse quindi la possibilità di prendere un giocatore del calibro di Rabiot, io lo porterei immediatamente all’Inter perché sarebbe un’ottima soluzione".

Su Zirkzee:
"Sarebbe perfetto per completare il reparto offensivo. Mi piacerebbe molto vedere Zirkzee all’Inter. C’è bisogno di un altro attaccante forte e dello stesso livello di Lautaro Martinez e Thuram la prossima stagione, quando si giocheranno ancora più partite".

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Sezione: Focus / Data: Lun 06 maggio 2024 alle 15:45
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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