A tutto Beppe Marotta. Dopo il successo contro l'Atalanta che ha permesso all'Inter di consolidare il primato in Serie A, il presidente nerazzurro parla ai microfoni di Sky Sport delle ambizioni della sua squadra: "Sicuramente è un momento felice, ma sappiamo con sano realismo di dover affrontare ancora questi due mesi che mancano alla fine della stagione, se non oltre vista la prosecuzione atipica del Mondiale per Club. Ma abbiamo delle competizioni dove siamo presenti da protagonisti e lo vogliamo essere, perché la nostra storia ce lo dice e insieme i nostri meriti che abbiamo avuto, in primis il nostro allenatore che si è comportato in maniera eccellente ancora una volta come la squadra, la società, la proprietà e i tifosi. C'è un ambiente propositivo che ci permette di arrivare nelle migliori condizioni al fotofinish".

Voi non vi siete mai tirati indietro dal ruolo di favoriti. Lei come approccia l'argomento Triplete?
"Di Triplete non parlo sicuramente; poi il dirigente, lo sportivo in generale, sia esso giocatore, allenatore o tifoso, devono essere ambiziosi. L'ambizione non è sinonimo di arroganza in ambito sportivo, ma è un atto valoriale notevole perché ti fa dare di più al di là delle tue potenzialità, ovvero in ambito motivazionale. Siamo l'Inter, dobbiamo competere fino alla fine anche con delle pressioni più forti. Noi nel momento giusto ci siamo, poi se qualcuno sarà più bravo di noi ci inchineremo e gli faremo i complimenti". 

Con Inzaghi viaggiate in un bel clima, c'è la volontà di rinnovare?
"Lo abbiamo sempre fatto a bocce ferme. Ci sono tutti i presupposti perché prosegua con noi. Non è in scadenza, ma comunque è giusto rinnovare al momento adatto. Quello che conta è la simbiosi che si è creata tra lui e la società, questi sono i presupposti per andare lontano. Con lui siamo cresciuti tutti, stiamo attraversando un ciclo che non è ancora concluso. C'è una nuova proprietà che dà nuova linfa, nuova determinazione, nuovi obiettivi. C'è uno stadio che comunque è uno strumento significativo. Gli azionisti credono nel progetto sportivo, ci sono tutti i presupposti per andare avanti insieme".

Volete cercare giocatori giovani, come si coniuga con il fatto di voler essere competitivi in tutte le competizioni e come si modifica questa linea?
"In questo momento storico le società si modellano in base ad un nuovo modello socio-economico dell'Europa sportiva. In Italia non siamo più nell'Eldorado degli anni Novanta e Duemila, oggi spendere tanto per un giocatore non è possibile; bisogna fare di ogni virtù la propria capacità e quindi bisogna essere bravi a fare una squadra competitiva raggiungendo la sostenibilità che va sempre sostenuta". 

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Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 18 marzo 2025 alle 16:33
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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