Il 18 febbraio 1995, esattamente venticinque anni fa, iniziava la seconda era Moratti all'Inter: da Angelo a Massimo, che quel giorno prese la guida del club da Ernesto Pellegrini: "Di quei giorni ricordo oggi la cortesia di Pellegrini che prima della partita col Brescia mi portò negli spogliatoi e mi presentò alla squadra, con i volti un po' straniti e sorpresi dei giocatori di fronte a un cambiamento così importante. La cosa bella è che poi vincemmo e fu un bel esordio per tutti" ricorda l'ex patron del club nerazzurro, ospite della trasmissione di TL 'Apericalcio'. 

IL TRIPLETE - "Fu tutto utile per arrivare a quel punto, tutto è servito per creare le condizioni per trionfare, anche le disavventure dovute al fatto di dover fronteggiare una Juve che si comportava come si comportava e lottare contro un muro che sembrava incrollabile. Poi riuscimmo a sfondarlo e trovare così quelle soddisfazioni in cui avevo sempre creduto ma che a un certo punto parevano impossibili".

I CAMPIONI -  "Il Fenomeno rimane ovviamente indimenticabile, il più forte di tutti, quello che ci fece conoscere veramente in ogni parte del mondo. Ma anche Baggio, interista doc, è stato un grandissimo. Ricordo la sua classe, la sua eleganza, la sua disponibilità. Indimenticabile le partite contro il Real in Champions e lo spareggio europeo a Verona contro il Parma: le vinse da solo, in pratica. Era una delizia vederlo giocare. Il rimpianto è Pirlo, che io volli e presi perché avevo capito quanto fosse forte: peccato che nessun allenatore seppe trovargli una posizione in campo e farlo giocare e così fui costretto a venderlo vedendo la tristezza sul suo volto".

L'INTER DI CONTE - "La sconfitta dell'Olimpico può essere una lezione per ripartire più carichi. La squadra c'è e soprattutto c'è l'allenatore. Eriksen? A giocatori così devi creare il tipo di gioco più appropriato e a quel punto sono loro che ti fanno vincere. Farlo a metà stagione non è facile, ma...". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 18 febbraio 2020 alle 20:23 / Fonte: Sportmediaset.it
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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