Come direbbe Luciano Ligabue: “Niente Paura”, perché “i sogni passano (solo) se uno li fa passare”. Nessun tipo di timore per i nerazzurri: si torna in Champions e la sfida col Tottenham è sì difficile ed emozionante, ma non per questo impossibile. L’Inter ha un muro importante da dover valicare, per poter guardare con maggior fiducia ad un girone sicuramente complesso. Un inizio di campionato più difficile del previsto, ma, si sa, la Beneamata si è sempre esaltata nei momenti di difficoltà della sua storia, e forse proprio sfidare avversarie del calibro di Barcellona, Tottenham e PSV può permettere ai ragazzi di Luciano Spalletti di tirare fuori il massimo. Dipinto come un girone di fuoco, in realtà la miccia che ha fatto appiccare l’incendio l’hanno accesa proprio i nerazzurri uscendo dalla quarta urna: vedendo i valori in campo degli undici che si sfideranno martedì, non tutto sembra perduto in partenza.
PORTA E DIFESA – Si sa, in Italia difendiamo meglio che all’estero. A prescindere dai dettami tattici, però, il confronto uomo per uomo ftra i ragazzi di Spalletti e quelli di Pochettino sembra ampiamente premiare il tecnico toscano. A partire dalla porta, dove Handanovic, nonostante qualche incertezza col Torino, sembra offrire maggiori garanzie di Vorm, chiamato a sostituire l'infortunato Lloris. Vertonghen e Sanchez non sembrano in alcun modo in grado di poter competere con De Vrij, Skriniar e Miranda, quantomeno singolarmente. Dalla loro, i centrali degli Spurs hanno sicuramente un affiatamento maggiore rispetto ai nerazzurri, si vedrà se sarà sufficiente per garantire la solidità necessaria per una sfida di questo tipo. Sugli esterni, invece, Davis/Rose e Aurier non sembrano avere granché da invidiare ad Asamoah e Vrsaljko, anzi. La grande capacità di corsa dei terzini londinesi potrebbe mettere in seria difficoltà la truppa di Spalletti, anche se i due volti nuovi sulle fasce nerazzurre sembrano garantire una certa tranquillità. In particolare gli Spurs in questo inizio di campionato hanno concesso molto sulla sinistra, perciò Politano o Candreva potranno risultare particolarmente importanti da quel lato.
CENTROCAMPO – Eriksen, Wanyama, Dier e il sogno di mezza estate Dembelé. Un signor reparto quello che si troverà ad affrontare l’Inter, che sembra partire almeno un passo indietro rispetto agli avversari da questo punto di vista. Brozovic, Vecino, Borja Valero e Nainggolan non sembrano avere lo stesso smalto degli avversari, quantomeno sulla carta. D’altro canto, il Ninja potrebbe essere il jolly da sfruttare per aprire una difesa che potrebbe essere ben poco coperta se dovessero giocare, come successo di recente, gli uomini sopracitati senza Dier e Wanyama. Il fratello di Mariga sembra essere l’unico in grado di dare solidità ad un reparto che altrimenti potrebbe essere troppo fragile, come testimonia la partita persa con il Watford. La presenza del kenyano però rallenterebbe la manovra offensiva degli Spurs, non essendo dotato della stessa tecnica di Alli, Dembele e Eriksen. La soluzione potrebbe essere quindi rappresentata da Dier, ma il centrocampista sembra aver perso parecchio terreno nelle considerazioni di Pochettino negli ultimi anni: anche nel match di sabato contro il Liverpool non è sembrato particolarmente in forma, ma con Wanyama appena recuperato e il forfait di Alli sembra essere l'unica alternativa disponibile.
ATTACCO – Preferire Kane a Icardi o viceversa è un po’ come dire che si preferisce la mamma al papà. Magari lo pensi, ma non riesci a dirlo. I due giocatori sono simili per caratteristiche fisiche, tecniche e movimenti, soprattutto ora che Icardi ha imparato a disimpegnarsi maggiormente fuori area. Curioso che Maurito affronti alla prima in Champions un attaccante a cui è stato paragonato così spesso: forse per la maggiore esperienza a giocare certe partite Harry Kane può partire un pelo avanti, anche se il Capitano non si è mai fatto intimorire da cose banali come la musichetta della coppa più bella. Entrambi i bomber però stanno faticando in questo inizio di stagione, forse a causa delle fatiche mondiali. Per quanto riguarda gli esterni, Perisic, Politano, Candreva e Keita sembrano potersela giocare alla pari con Son, Lamela e Lucas: starà a loro dimostrare di essere più incisivi, anche se la velocità del coreano unita a quella del brasiliano potrebbe essere un fattore della gara, considerando che De Vrij e Skriniar soffrono i giocatori con quelle caratteristiche.
NIENTE PAURA – Se l’Inter, sempre sulla carta, sembra destinata a soffrire in mezzo al campo, può sicuramente sorridere guardando le evidenti differenze fra i due reparti difensivi. L’attacco delle due squadre sembra più o meno equivalente, quindi sarà soprattutto negli altri due reparti che si giocherà la partita. Pochettino punterà molto sull’intensità di una squadra abituata a giocare a ritmi elevati che potrebbero mandare in tilt gli schemi nerazzurri, ma a fare da contraltare alla verve del giovane tecnico argentino c’è la grande maestria tattica di Luciano Spalletti: non è da escludere un ritorno alla difesa a tre per il tecnico toscano, in modo da impostare la partita su schemi più o meno speculari e poter inserire magari la carta D’Ambrosio, se dovesse recuperare, dietro che permetterebbe anche di cambiare modulo in corso d’opera. Danilo non ha iniziato alla grande il campionato, ma potrebbe garantire quella dinamicità che sembra mancare al reparto per contenere Son e Lucas. Per aspera ad astra, il cammino dell’Inter è pronto a iniziare.
Andrea Morabito
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