Archiviata la qualificazione agli ottavi di Europa League, per l'Inter è già ora di rituffarsi nel campionato. L'impegno è di quelli probanti, al Franchi contro la Fiorentina domani sera. Luciano Spalletti ne parla oggi durante la conferenza stampa al Suning Training Centre. FcInterNews.it è sul posto e riporta le parole del tecnico.
Dopo gli ultimi risultati positivi, quello di domani è un esame?
"Lo sono tutte le partite perché tutte ti danno la possibilità di ricevere gli stessi punti e come si è visto in precedenza non è che sia accertato che ti venga consegnato questo bonus, te lo devi sempre guadagnare sul campo. E' toccabile il fatto che la squadra abbia fatto meglio in questo periodo e messo a posto delle cose che ultimamente non ci riuscivano molto, ma come si è visto si è assottigliato il margine di vantaggio e se non vinci le altre si avvicinano. Per cui dobbiamo vincere".
Avete superato un momento difficile, è frutto anche della maggiore assunzione di responsabilità di questo momento?
"C'è dentro un po' di tutto. Individualmente dobbiamo riuscire a dare quasi il nostro massimo per ricevere delle risposte. Perisic e Nainggolan sono due di quelli che stanno facendo bene, ma ce ne sono altri in un buon momento di condizione. Bisognerebbe recuperare qualcuno in più nel reparto offensivo, perché lì siamo giusti per quelle che sono le situazioni e gli infortuni. Abbiamo delle partite ravvicinate, i calciatori che hanno giocato giovedì vedrò solo oggi se hanno recuperato, se hanno qualche acciacco, per cui ci vogliono le possibilità di avere dei cambi a disposizione".
Crede che la squadra possa tenere lo stesso passo da qui alla fine?
"Ho la certezza che dobbiamo fare qualcosa di meglio e che nella ricerca c'è da ambire alla competizione per i calciatori".
E' preoccupato dal passo di chi sta più indietro?
"Sono ottimista perché la squadra sta bene. Se fossi stato preoccupato lo sarei stato dall'inizio perché quelle squadre che si stanno avvicinando sono quelle con cui dovevamo confrontarci dall'inizio. Alla Roma, quando io la allenavo, eravamo 25 punti avanti. Il fatto di lottare con loro è un traguardo raggiunto. Al Milan eravamo dietro quando siamo arrivati e il Milan ha fatto il mercato che doveva fare sempre. E' un livello e un confronto corretto per come si sono sviluppate le cose e per come sono iniziate. Si va ad accettare la competizione di alto livello".
Bisognerebbe recuperare qualcuno in più nel reparto offensivo è un riferimento a Keita o a qualcun altro?
"Mi dicono che anche tu sei un bell'attaccante..."
Avete trovato di recente qualche gol in più dagli altri reparti. E' frutto di un lavoro particolare a livello piscologico o se lo aspettava?
"Mi riferisco a tutte le situazioni. Keita e Mauro sono parte dello stesso reparto. Poi è chiaro che si può sopperire nella partita settimanale, nelle quattro partite in quindici giorni è più difficile, per cui spero che Keita migliori ma qualche giorno si deve aspettare. Spero come tutti che Mauro ritorni a disposizione e per il resto del gruppo la squadra sta facendo quel che deve fare. Un calciatore come Joao Mario deve fare gol perché ce l'ha nelle possibilità, lo stesso Candreva. Vecino prende un po' tutte e due le cose, dà sostegno alla fase difensiva e va con le sue incursioni a fare gol. Brozovic ha il piede per far gol da fuori. Numericamente le soluzioni le abbiamo per il totale dei gol fatti. Spero che si riesca a fare qualcosa in più di quel che abbiamo fatto ultimamente in funzione del gol".
Qual è la quota punti per la Champions secondo lei?
"Non so perché ci sono momenti in cui si abbassano le percentuali o le vittorie di seguito delle squadre mentre in altri, come ora, fanno tutte punti. Non so dove si andrà a finire ma grosso modo penso sia quella dello scorso anno".
Ha chiesto attenzione a Lautaro, che è in diffida?
"Lautaro è intelligente, è emozionato quando segna e quindi vuole esprimere tutta la sua felicità. Togliersi la maglia si può risparmiare e sono convinto ci starà più attento".
C'è un segreto nella gestione di Perisic, che sta tornando ad alti livelli?
"Il segreto lo fa la maturità del calciatore, la forza mentale. In un calcio fatto di insidie, di pressioni come il nostro fa la differenza. Riconoscere quando ci si deve mettere a testa bassa a pedalare e fare delle considerazioni corrette e fare le cose corrette e giuste. Avere le reazioni e i pensieri giusti".
FcIN - Come ha visto Politano da punta centrale?
"Lui lo ha già fatto al Sassuolo. E' una punta di movimento. E' chiaro che hai meno forza in chiusura in area ma nella manovra e nel palleggio ti permette di avere più fase di possesso e di avere superiorità sulla trequarti. Chiaro che le caratteristiche sono differenti da una punta d'area di rigore ma questo potrebbe permetterti di avvicinarsi ai centrocampisti e di farli inserire nei vuoti che lascia".
Quella di domani è la gara della verità per capire se si può far bene anche senza Icardi?
"Non la metterei su questo piano ma su una continuità di comportamento per l'ambizione di giocare sempre partite più qualitative. E' difficile che una squadra come l'Inter dipenda da un calciatore. Se così fosse non sarebbe una squadra di livello, ci sono altri calciatori che dentro l'Inter fanno la differenza e ti permettono di avere una classifica importante. Il comportamento della linea difensiva, ad esempio, è un'altra qualità di questa squadra, come lo è il riuscire a fare ogni tanto delle trame offensive fatte di qualità e sostanza come l'ultima partita, perché abbiamo fatto dei bei gol".
Quanta fiducia le può dare il fatto di aver raggiunto un risultato più rotondo?
"E' il comportamento di squadra che fa la squadra forte. Conta che ci sia un centrocampo che ti dà sostanza alla fase offensiva, conta che la linea difensiva venga alta e pressi la squadra avversaria di modo che ci siano le distanze corte tra gli attaccanti e i difensori, contano le rincorse di Candreva e Perisic per recuperare e fare blocco squadra quando si decide di dare campo agli avversari. Contano tutte le cose nel calcio. In questo momento riusciamo a valutare quando andare a pressare alto e stare nella loro metà campo oppure accettare che gli altri riescano a venire nella nostra metà campo ed essere ordinati dietro la linea della palla"
Come cercherà l'Inter di evitare il pressing della Fiorentina e le ripartenze di Muriel?
"Clienti con quella velocità di base sono difficili da affrontare e quindi ancor di più bisogna essere bravi come assieme. Se lo lasci in uno contro uno in spazi larghi è quasi impossibile da marcare perché ha lo sprint, l'elasticità muscolare, la forza nella corsa di partenza e di velocità. Bisogna sempre avere un atteggiamento collaborativo di squadra dove con gli spazi stretti se lui se l'allunga troppo c'è quello dietro che interviene. In quelli larghi se l'allunga ci arriva lui. Noi siamo in condizione di giocarci la partita alla pari anche in trasferta con la Fiorentina e andremo senza nessun timore".
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Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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