Carlo Tavecchio, ex presidente della Figc, dice la sua sulla ripresa del calcio italiano intervenendo in diretta ai microfoni di TMW Radio: "C'è solo il rischio di un contagio che va a implicare tutta la squadra, è una decisione molto restrittiva: sarebbe come fermare l'intera equipe di medici di un ospedale se se ne ammala uno. Bisognava fare come Germania, Spagna, Inghilterra e Portogallo... Secondo me c'è un rischio, e non di poco conto, in itinere. Questi atleti, che sono sempre controllati in massima sicurezza e fuori da ogni rischio, non dovrebbero essere a pericolo di contagio, ma questo mette a rischio il termine della regular season. Non c'è la garanzia di finire".

Giusto ripartire con la Coppa Italia? "La nostra coppa è da parecchio che sta riprendendo tono e prestigio, le finaliste sono espressione massima del campionato. Notevole il risultato sotto l'aspetto della comunicazione: con la trasmissione in chiaro, è un'apertura decente dopo tre mesi di assoluto silenzio". Chiusura sulle porte chiuse: "C'è talmente tanta voglia di vedere del calcio che questo handicap sarà superato. Poi credo che, una volta che riprende il campionato, si potrà andare in 20.000 in uno stadio che ne contenga 40.000, tenendo un metro di distanza. Non credo si possa lasciare fuori dalla porta una parte culturale e socio-economica tale". 

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Sezione: News / Data: Ven 29 maggio 2020 alle 22:15
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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