Si chiama Erwin Wosky, è stato per anni l'allenatore delle giovanili del Koninklijke Rupel Boom Football Club, dalle cui fila all'età di sette anni è passato Romelu Lukaku. "Già allora aveva una stazza imponente e faceva la differenza in campo - racconta a Tuttosport - Un gigante buono. Voleva diventare professionista come il padre Roger. Le sue doti in campo erano indiscutibili. Gli avversari si lamentavano sempre della sua imponenza fisica, forse pensavano avesse un’età maggiore rispetto a quella dichiarata. Ma Lukaku è nato in Belgio: qualsiasi raggiro sarebbe stato impossibile".

Wosky racconta che già allora, ovviamente, il belga era determinante. Entrava in campo e segnava "una caterva di gol".  "Sono sicuro voglia entrare nella storia dell’Inter. Spero possa vincere la classifica marcatori. E arrivare almeno a 25-30 gol in campionato. Il Pallone d'Oro? Può vincerlo, sicuramente. Basta con Messi e Ronaldo! L’anno scorso il premio sarebbe stato da assegnare a Lewandowski. Già nelle scorse edizioni Lukaku avrebbe meritato una migliore posizione. Se l’Inter vincesse il campionato, e il Belgio l’Europeo, Romelu potrebbe avere maggiori possibilità di conquistare il prestigioso riconoscimento individuale".

L'ex tecnico prende posizione anche su quanto accaduto con Ibrahimovic nel derby di Coppa Italia: "Per Romelu sua mamma è sempre stata, giustamente, intoccabile. Una sorta di Dea. Se dicevi qualcosa di irriguardoso nei suoi riguardi, lui si arrabbiava parecchio: significa tantissimo per un figlio amorevole. Ma la risposta migliore l’ha data poi Lukaku con i piedi in campionato".

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Sezione: Rassegna / Data: Gio 25 febbraio 2021 alle 09:40
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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