Lunga e interessante intervista della Gazzetta dello SportKylian Mbappé, che ha parlato anche di Mauro Icardi e Romelu Lukaku.

Chi erano i suoi idoli d’infanzia?
"Se sei francese, cresci ovviamente con il mito di Zidane. Poi un altro mio idolo era Cristiano Ronaldo, che ormai ho la fortuna di affrontare anche come avversario, pure in nazionale. E poi ho amato i grandi giocatori brasiliani, da Pelé, a Ronaldinho, da Ronaldo a Kakà. Ma ai miei fan voglio trasmettere l’immagine di un ragazzo che ha creduto nel suo sogno, dando sempre il massimo, cercando di oltrepassare i limiti, con l’idea di lasciare il segno nel mio sport".

Al Psg è arrivato Icardi, con cui sembra sbocciata un’intesa particolare.
"Mauro è uno dei migliori attaccanti al mondo, ma è arrivato con molta umiltà, si è messo a servizio della squadra. Il suo stile è noto: lui fa gol e non pensa ad altro quando entra in area. Ha già segnato molto, dimostrando di essere un elemento importante per il Paris Saint Germain. Spero continui su questi ritmi perché siamo ambiziosi".

Icardi può essere stimolante anche per lei che gioca al suo fianco?
"Anch’io segno molto, ma non significa che voglia mettere in ombra altri miei compagni. Anzi, con Icardi c’è molta intesa, abbiamo stili di gioco complementari, lo provano gli assist che ci scambiamo. L’importante è continuare così anche nella seconda parte della stagione".

Uno dei valori rivendicati dalla sua Fondazione è il rispetto, ma che idea si è fatto del problema del razzismo nel calcio italiano e non solo?
"È un peccato, perché l’Italia è un Paese formidabile e la Serie A non solo ha club storici, ma da qualche stagione è tornata a brillare, attirando di nuovo grandi giocatori. Ronaldo ha restituito molta luce al vostro campionato, ma l’incapacità di risolvere il problema del razzismo rovina tutto. È una brutta macchia sul vostro calcio. Per me è incomprensibile: noi giocatori andiamo in campo anche perché amiamo il calcio quanto i tifosi che ci seguono dagli spalti. Non capisco come si possa continuare a insultare chi condivide la tua stessa passione".

C’è chi spinge perché i giocatori abbandonino il campo in caso di insulti razzisti. Che cosa ne pensa?
"Sono d’accordo se lo fanno tutti, neri e bianchi. Chi non esce vuol dire che accetta qualcosa di inaccettabile. Adesso basta con i se e con i ma: chi non esce di fatto si adegua a chi insulta. Non bisogna attendere che il problema bussi alla tua porta per risolverlo".

Fa bene quindi anche Lukaku a prendere posizione contro i razzisti?
"Certo che fa bene, anche perché è incomprensibile che nel 2020 siamo ancora a questo punto. Bisogna però anche chiedersi se sia stato fatto tutto il necessario al di fuori degli stadi per risolvere il problema del razzismo negli stadi".

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Sezione: Rassegna / Data: Mer 22 gennaio 2020 alle 09:22 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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