Un week-end anomalo, senza l’Inter in campo: alla squadra nerazzurra spetterà l’onore e l’onere di chiudere la 31esima giornata di campionato nell’anomala cornice del lunedì sera contro il Livorno, nello stadio dedicato al capitano della Grande Inter di Helenio Herrera. Un week-end che arriva dopo una settimana all’insegna della delusione, per due risultati mancati, per uno stadio che non sembra più essere il fortino di un tempo, per una questione con i calci di rigore che ormai sta assumendo contorni da soap opera. E allora, eccoci pronti per la nuova, attesissima hiiiiitt paradeeee!!!
10 – A JAPANESE DREAM (Cure). Canta: YUTO NAGATOMO
Con la simpatia che lo caratterizza da quando è arrivato nella Milano nerazzurra, Yuto Nagatomo si racconta. E a Inter Channel ricorda in particolare il momento del suo passaggio dal Cesena all’Inter, quelle tre ore che probabilmente saranno state le più intense e incredibili di tutta la sua vita: lui, ragazzo arrivato da un Paese ancora considerato, in maniera inopportuna, calcisticamente ‘esotico’ da qualcuno, chiamato a difendere i colori di una delle più prestigiose squadre internazionali. Cosa che continua a fare con grande impegno, al punto da meritarsi anche i galloni di capitano. Meglio di un sogno.
“The sound of the storm, and the flickering light, and the way that her scent used to fill up the night…”
9 – A VOLTE IN PRIMAVERA (Ivan Graziani). Canta: RUBEN BOTTA
Piacevole rivelazione di inizio 2014, pochi minuti in campo ma sempre di qualità. Poi una progressiva messa ai margini, nel momento in cui si è visto che il modulo con le due punte aveva un suo perché, e, ieri, addirittura il ‘noleggio’ alla formazione Primavera di Salvatore Cerrone con la quale ha giocato la gara contro l’Hellas Verona. Strana parabola, quella del fantasista argentino, ma nulla di particolarmente grave, nessuna ‘retrocessione’: anzi, va vista bene la possibilità di tornare a mettere 45 minuti nelle gambe dopo alcune partite di stop. In attesa di ritornare ad esprimersi al piano di sopra.
“A volte in primavera col mattino fra i capelli ti lasci andare e balli il Boogie Boogie…”
8 – OUR HOUSE (Madness). Canta: LO STADIO DI SAN SIRO
O meglio, chi viene a giocare a San Siro, uno stadio che ormai non fa davvero più paura a nessuno. L’Inter, come il Milan, non riescono più a fare affidamento sul cosiddetto ‘fattore campo’. I numeri lo testimoniano in maniera impietosa: le avversarie dei nerazzurri, in modo particolare, sanno ormai come scendere in campo mettendo in difficoltà Hernanes e compagni, che soffrono terribilmente l’assenza di spazi aperti, non riuscendo ad aggredire il concorrente. San Siro, ormai, è diventato un libro aperto per tutti, non la condizione ideale per una squadra che punta a ritornare grande. Come l’assenza, lamentata ieri anche dal nostro editorialista Lapo De Carlo, di una cornice di pubblico adeguata e calorosa quanto servirebbe…
“Our house it has a crowd, there's always something happening, and it's usually quite loud…”
7 – HUNGRY LIKE THE WOLF (Duran Duran). Cantano: GLI ATTACCANTI DELL’INTER
La conseguenza delle difficoltà che attraversa l’Inter nelle partite in casa sta anche nel computo delle reti realizzate. Nel solo 2014, sono arrivate appena dieci reti tra le mura ‘amiche’, e praticamente mai si è andati oltre la soglia della sola rete segnata. Logica la frustrazione per una fame che non viene saziata, anche se Rodrigo Palacio predica pazienza dicendosi fiducioso che il gol arriverà. Pazienza che però i tifosi stanno cominciando a perdere in maniera anche pesante…
“In touch with the ground I'm on the hunt I'm after you, smell like I sound I'm lost in a crowd and I'm hungry like the wolf…”
6 – STORIA DI UNA BOTTIGLIA (Mimmo Locasciulli). Canta: WALTER MAZZARRI
A patire le peggiori conseguenze della serata storta dell’Inter contro l’Udinese, però, è una protagonista a sorpresa: una bottiglietta d’acqua naturale. Quella bottiglietta che l’allenatore dell’Inter ha azzannato rabbiosamente dopo una chance sprecata e che gli resta tra le labbra per qualche secondo, momento immediatamente immortalato dalle telecamere. Avrebbe voluto azzannare il mondo intero, il tecnico di San Vincenzo, per una partita dove, dopo un primo tempo soporifero, nella ripresa c’è stato un rigurgito d’orgoglio che però non ha portato frutti; ma alla fine si è dovuto accontentare di maltrattare un’innocente bottiglietta, forse troppo poco per sbollire la rabbia.
“Non nascondo più niente, nei segreti che ho, ho una strada da fare, quella strada farò…”
5 – PEDALA (Frankie Hi-Nrg MC). Canta: FREDY GUARIN
Non ha preso bene, il colombiano, i fischi che hanno accolto la sua uscita dal campo giovedì sera. Ma francamente, dopo l’annuncio del prolungamento del contratto con l’Inter, la gente si aspettava certamente una prova importante da parte del colombiano. Che invece non ha saputo mai dare il guizzo giusto alla squadra, sbagliando palloni anche banali. E tutto il sentore negativo è stato accentuato dal discreto impatto del suo sostituto Ricardo Alvarez. Il Guaro è ormai croce e delizia del tifo nerazzurro, che non gradisce quando spreca le sue qualità cimentandosi in peripezie inopportune. Insomma, ha voluto la bicicletta, adesso deve pedalare sulla strada giusta…
“È solo una questione di rapporto tra ingranaggi, e tutto gira liscio fino a che non ti scoraggi, che l’unico motore qui sei tu con il fiatone…”
4 – I DON’T FEEL LIKE DANCING (Scissor Sisters). Canta: MATEO KOVACIC
Non è felice, Mateo Kovacic. Non è felice di avere poco spazio all’Inter, e anche il suo agente non ha fatto mistero del sentimento del giovane croato. E’ una situazione che ormai va avanti da tempo, esplicitata prima ancora dallo stesso giocatore durante una pausa per le Nazionali. Da grande promessa a grande rebus, il ragazzo probabilmente aveva ben altri sogni per questa stagione rivelatasi poi piuttosto tormentata, ma con tecnico e società, comunque, non esistono problemi di sorta, come rassicura il procuratore. Ma una punta d’amarezza rimane…
“My heart could take a chance, but my two feet can’t find a way…”
3 – QUESTO FORTE SILENZIO (Max Gazzé). Canta: ERICK THOHIR
Aveva espresso l’intenzione di parlare nel dopo partita, il presidente dell’Inter, ma dopo il match con l’Udinese ha preferito rimanere in silenzio. Ha preferito esporsi ieri, il tycoon, dichiarando semplicemente che per quel che riguarda i continui errori arbitrali si tratta di una realtà da accettare. Ma rimane impresso quel no comment a caldo, il voler non dichiarare nulla dopo aver visto un pareggio deludente. Chissà quali pensieri hanno pervaso la mente di Thohir, in quei momenti: di certo, piacevoli non devono essere stati…
“Da quassù la terra, è uno zaffiro a strisce bianche, camminando piano sulla buccia della luna, l'universo manda la sua ombra gelida…”
2 – LE TUE PAROLE FANNO MALE (Cesare Cremonini). Canta: JOSE’ MOURINHO
Non c’è che dire: anche a distanza, lo Special One come parla causa autentici cicloni. Da Londra punzecchia la Juventus, ritenendo che l’eventuale vittoria in Europa League non sarebbe un vero successo in quanto la squadra era costruita con ben altre prospettive, assunto peraltro già teorizzato da Antonio Conte qualche tempo fa. Poi, stoccata anche a Rafa Benitez e alla stagione del suo Chelsea definita non buona, e nuova risposta del diretto interessato che rinfaccia al portoghese il flop Champions col Real Madrid, dimenticando che di Coppe dei Campioni Mou ne ha vinta comunque una in più di lui, oltre a qualcos’altro in ordine sparso. E già, quanto sa far male Mourinho, e pazienza se poi si fa sorprendere dal Crystal Palace…
“Le tue parole sono mine, le sento esplodere in cortile, al posto delle margherite, ora ci sono cariche esplosive…”
E ora, eccoci giunti alla tanto attesa e agognata posizione numerooo unoooooo!!!
1 – SMILE (Vitamin C). Canta: MASSIMO MORATTI
Se Thohir preferisce glissare, chi si espone sugli arbitri, come ai vecchi tempi, è il presidente onorario. Che non usa mezzi termini definendo la paradossale situazione venutasi a creare intorno all’Inter “una comica”. Viene da sorridere, ormai, secondo Moratti; ma è indubbiamente una risata intrisa d’amaro, per non dire il veleno. Dà fastidio restare a secco di penalty anche sacrosanti da 32 giornate, e poco importa se si son vissuti periodi di carestia anche più lunghi. Prova a sorriderci su, Moratti, ma francamente dietro a quel sorriso si cela un bel po’ di rabbia, sua come di tutti i sostenitori.
“But you get what you give in this life that we live, and all that you do come back to you…”
BONUS TRACK – FACE TO FACE, HEART TO HEART (Twins). Cantano: FRANCESCO BARDI, IBRAHIMA MBAYE, ALFRED DUNCAN, ISHAK BELFODIL, MARCO BENASSI
Lunedì sera sarà come assistere ad una sorta di nemesi: il futuro dell’Inter faccia a faccia col presente. La partita di Livorno sarà anche e soprattutto questo, i tanti giovani prestati agli amaranto che cercheranno punti per la disperata rincorsa alla salvezza alla squadra che ne detiene la proprietà e che presto o tardi saranno chiamati a rappresentare anche loro. A questi, come se non bastasse, si è aggiunto a gennaio anche Belfodil, che avrà forse ancora più voglia di dimostrare che l’Inter no, non si è sbagliata a voler puntare anche parecchio su di lui.
“How hard it was for us, to leave each other, is all of that now, buried in the past…”
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