Esterni assenti ingiustificati, il gioco è orizzontale. L'Inter non fa nulla per vincere, il Toro la punisce
L'Inter oggi affrontava il Torino nella prima gioenata del girone di ritorno. I nerazzurri perdono per 1-0 allo scadere. Una sdconfitta che sa di beffa dopo il grande possesso palla dei padroni di casa, che però non si è tradotto in occasioni da rete.
Mancini schiera il suo 4-2-3-1 con delle sorprese. Davanti ad Handanovic ci sono Andreolli e Vidic, con Obi a sinistra (esperimento) e D'Ambrosio a destra. In mezzo ci sono Kuzmanovic e Guarin a fare da diga davanti alla retroguardia. Davanti spazio a Kovacic trequartista dietro a Icardi, Palacio agisce a sinistra e Podolski a destra.
Ventura opta per il 3-5-2 classico. Darmian rientra a destra, con Molinaro a sinistra. Dietro il trio Glick, Maksimovic e Moretti. In mezzo ci sono Gazzi, Farnerud e Benassi, ex di turno. Davanti Martinez vince il ballottaggio con Maxi Lopez ed affianca Quagliarella.
La gara vede gli ospiti chiusi in 11 nella propria metà campo, in attesa di ripartire con lanci verso le due punte. L'Inter fa gioco, la sfera gira però troppo lenta e orizzontale. I nerazzurri sono bravi a far pressing e concentrati in fase di recupero palla, con Guarin attivo in mediana e negli inserimenti dopo i break. Da sinistra Palacio riesce spesso ad allargare le maglie del Toro e il primo squillo arriva da lì, con Podolski al tiro. E' lo stesso out mancino però a patire di più le ripartenze granata, Obi è infatti spesso spaesato. Il pallino del gioco resta nelle mani dell'Inter, ma manca il movimento delle punte e si fa girare la sfera in orizzonatale. Gli esterni bassi non pungono. Il solo Kovacic a lampi sveglia dalla monotonia, con il Toro basso in attesa dell'avversario. Il pressing ospite è fruttuoso nel non far iniziare mai la manovra senza il lancio lungo di Handanovic, mentre Obi e D'Ambrosio sono spesso fuori posizione e sbagliano i tempi di incursione in fase offensiva. Il primo cambio per Mancini è obbligato, dopo l'infortunio di Andreolli subentra Ranocchia. Il finale di tempo ragala emozioni con le squdre che si allungano e ripartenze continue. Podolski spreca un regalo granata a tu per tu con Padelli.
La riresa parte con gli stessi 22 uomini in campo. L'Inter continua a tenere in mano il gioco, senza però affondare mai in verticale. Podolski è il più attivo a destra, unico a cercare la porta e mal supportato dai compagni della corsia. Problema muscolare anche per D'Ambrosio, che esce, al suo posto entra Shaqiri, con Kuzmanovic che passa terzino e Kovacic in mediana. Passa 1' e da quella parte sfonda subito il Toro, con i meccanismi che si devono ancora oliare. Ventura risponde alla mossa del Mancio con Maxi Lopez per Martinez. Sugli esterni il Toro contiua a dominare in questa fase, ora è l'Inter a subire l'avversario. Con meno equlibrio tattico in campo le squdre si allungano. L'Inter ci prova di cuore, ma in ripartenza gli ospiti sono sempre pericolosi, la difesa degli uomini di casacol passare dei minuti fa fatica a rientrare. Ultima mossa per Mancini è l'inserimento di Donkor per Podolski, riportando Kuz in mediana. Mentre Ventura mette El Kaddouri per Farneroud, stanco. La manovra ritorna ad appannaggio nerazzurro, ma resta il problema dell'orzzontalità. Qualche spunto interessante non manca, ma la difesa, bassissima, di Ventura resta difficile de perforare solo arrivando al cross, nemmeno dal fondo. Ultimo cambio anche per i granata, che inseriscono Bovo per Maksimovic, non al meglio, senza cambiare impianto di gioco. Gli ultimi minuti regalano la beffa ai nerazzurri, puniti su corner all'ultimo minuto.
Passo indietro rispetto alla gara di mercoledì. Il posssso palla non manca, ma è spesso fine a se stesso. Kovacic tra i reparti non fa la differenza, la sfera scorre sempre orizzontale. E anche Icardi non riesce a proporsi per fare gioco corale coi compagni. La difesa non va in affanno, ma subisce la beffa su corner, in più gli esterni bassi e l'esperimento Obi non convincono. Il Torino si copre e riparte. Ventura riesce nell'intento di disinnescare i 4 offensivi nerazzurri. Che non combinano nulla. Il gol nel finale è la sublimazione del piano granata. Il Toro esce così da San Siro con più punti di quelli meritati sul campo, ma non demeritando in senso assoluto. E il terzo posto si allontana. Come diminuisce l'entusiasmo, fin qui comprovato solo fuori dal campo, in sede di mercato.