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De Vrij giganteggia, la benzina è poca. L’Inter a due facce si gioca tutto con l'Eintracht a S. Siro

di Marco Lo Prato

A Francoforte va in scena un’Inter a Due Facce, come il villain di Batman che passa dall’essere un procuratore distrettuale a uno dei peggiori criminali di Gotham City. Allo stesso modo, il primo tempo della squadra di Spalletti contro l’Eintracht è stato esemplare dal punto di vista dell’organizzazione e - ai punti - poteva sorridere ai nerazzurri. Poi, il rigore sbagliato da Marcelo Brozovic e il calo nella ripresa, evidente e inesorabile che ha messo l’Inter spalle al muro: solo un grande De Vrij, in formato MVP, e alcune salvifiche parate di Handanovic fissano il risultato su un neutro 0-0. Tutto rinviato tra sette giorni, quando a San Siro si deciderà chi avrà la meglio tra le due squadre. Spalletti non può sorridere, però: al “Meazza” dovrà rinunciare a Lautaro Martinez e Asamoah, entrambi diffidati e ammoniti. Le rotazioni si riducono ancor di più all’osso, per una squadra che dovrà affidarsi ai suoi leader per sopravvivere all’eliminazione diretta.

IL GIGANTE - Se l’Inter non ha preso gol il merito è del trittico difensivo che ha governato l’area di rigore. De Vrij, Skriniar e Handanovic hanno salvato l’Inter in più di un’occasione e hanno fornito una risposta convincente dopo il ciabattamento di Cagliari. De Vrij si è esibito in un paio di anticipi spaventosi, da lider maximo. Skriniar ha cominciato puntualissimo, ma a poco a poco ha smarrito la lucidità e nel finale ha rischiato il patatrac in un contrasto con Paciencia, che gli è sfuggito al limite dell’area e stava per fornire il più facile dei palloni agli attaccanti dell’Eintracht. È sicuramente la sua, la faccia in copertina di questa sfida. 

BENZINA FINITA - Quel che era logico aspettarsi da questa squadra è avvenuto all’inizio del secondo tempo, quando l’Inter ha mostrato il lato peggiore di sé: dopo un avvio pimpante, la squadra è stata sopraffatta dal ritmo dei ragazzi di Hutter e ha iniziato a barcollare sotto le folate offensive di Jovic e compagni. A poco a poco le energie sono venute a mancare e Spalletti si è riassestato su un copertissimo 3-5-2, con l’inserimento di Cedric per uno sfinito Borja Valero e Candreva per un dolorante Perisic. Alla fine lo 0-0 è un risultato giusto, anche perché sempre nella ripresa l’Inter ha avuto una difficoltà enorme nel gestire il possesso: se nei primi 45’ c’era un senso nel far girare il pallone, dopo l’intervallo sono stati commessi errori concettuali di posizionamento e scarico della palla. Sono stati in molti a incappare in errori, anche banali, che hanno frammentato il gioco e permesso all’Eintracht di dosare forze e ritmo. Lautaro Martinez ha provato a lottare, ma ricordiamo che è alla sesta gara consecutiva nel giro di tre settimane. Impensabile sostenere lo stesso ritmo di gioco, anche se alcune sue giocate gridano vendetta.

INFORTUNI - Proprio Perisic avrebbe la possibilità di sfruttare un’ottima giocata di Martinez, ma la serata no dell’esterno croato si concretizza in tanti piccoli momenti che ne certificano la prestazione opaca. Più che altro, il 44 è inefficace nel momento in cui non riesce a saltare con costanza l’uomo, particolare che non gli è mai riuscito ieri sera. In conferenza stampa, lo stesso Spalletti ha tranquillizzato tutti riguardo il suo infortunio, derubricandolo a semplice affaticamento. Ha fatto intendere che non ci sarà contro la SPAL, ma tornerà a disposizione settimana prossima. Chiusura sibillina sugli altri due lungo degenti in casa Inter: “Speriamo di avere Keita, non è scontato. Sono successe due o tre cose che ci hanno rallentato”. Poi, Icardi, cui il tecnico di Certaldo non lesina un’ulteriore steccatina: “Nel confronto avuto con il medico, Mauro ha detto che non era pronto per giocare, che avrebbe comunicato lui il momento in cui può tornare in campo. Io ho incassato e sono andato a casa”. Come si rapporterà Marotta - e lo stesso Icardi - con quest’ennesima uscita del tecnico? È tempo di ricompattarsi, perché senza Lautaro nella gara di ritorno manca ogni riferimento in avanti. E ci sarà bisogno di almeno un gol, per continuare il cammino verso Baku

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