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Raiola svela: "Ibrahimovic-Inter per Calciopoli? Falso! Vi dico la verità"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Corriere dello Sport

Lunga intervista del Corriere dello Sport a Mino Raiola. Come al solito, il vulcanico agente non le manda a dire e svela anche qualche aneddoto in chiave Inter. 

DONNARUMMA - "Gigio è il Maradona dei portieri. Può solo crescere e bisogna lasciarlo crescere in pace. Non uno schiavo e nemmeno un robot. Ci sono undici top club che si interessano a lui. Il contratto di Donnarumma scadrà il 30 giugno 2018. Io non ho mai detto a Fassone e a Mirabelli: o firmiamo adesso o non firmiamo più. Se avessimo voluto andare altrove, l’avremmo già fatto, non trovi? Capisco lo stress milanista e le aspettative dei tifosi: Gigio è già un simbolo del club e, per la nuova proprietà, sarebbe l’ideale chiudere la trattativa del rinnovo oggi. Anzi, ieri. Ma Fassone e Mirabelli si sono insediati poco più di un mese fa. Lasciamoli lavorare in pace. Io mi assumo tutte le responsabilità sulla scelta definitiva che faremo. Mi chiedi: c’è possibilità che Donnarumma firmi ancora per il Milan? La risposta è sì. Mi domandi: c’è possibilità che Donnarumma lasci il Milan? La risposta è sì. Stiamo parlando di un ragazzo di 18 anni, di un fenomeno chiamato già a prendere una decisione fondamentale per la sua vita. Una decisione che sarà ponderata e, certamente, non dipenderà solo dall’ingaggio. Qualcuno crede possa essere questo il problema, con undici squadre che bussano alla porta? Dicono: Donnarumma deve essere riconoscente al Milan. E’ vero, ma anche il Milan deve essere riconoscente a Donnarumma. E a Mihajlovic. A Montella dico: io non faccio l’allenatore e lui non fa il procuratore. Può dare consigli a Gianluigi, ma preferisco gli dia consigli su come non prendere gol. Gli altri glieli do io. E non dimentichi che Gigio al Milan l’ho portato io, soffiandolo all’Inter". 
 
IBRAHIMOVIC - "Non è vero che Ibra fu ceduto dalla Juve all’Inter a causa di Calciopoli, nell’estate del 2006. L’accordo con l’Inter venne raggiunto sei mesi prima. L’antefatto? Due novembre 2005, Champions League, Juve-Bayern 2-1, Ibra espulso all’89’ per doppia ammonizione. Moggi va su tutte le furie. E nello spogliatoio esplode con me: «Dì a Ibrahimovic che il prolungamento del contratto può anche ficcarselo nel ... ». Ti lascio immaginare la reazione di Zlatan. Se fosse stato ceduto in gennaio, l’Inter l‘avrebbe pagato 90 milioni di euro. Poi scoppiò Calciopoli e a Moratti costò 20 milioni".  


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