Materazzi: "L'Inter deve affermarsi in Italia prima che in Champions. Il Barça? Non è quello del 2010"
Marco Materazzi ha risposto alle domande di Marca in vista di Barcellona-Inter di questa sera al Camp Nou. "Cosa devono fare i nerazzurri per vincere? Per prima cosa non prendere gol. Vedremo se giocherà Messi, in caso contrario sarà un peccato per il calcio ma sarebbe un bene per l'Inter perché Messi è il calcio. E' impossibile fermarlo, devo sperare che abbia una brutta giornata".
Matrix ricorda cosa disse Mourinho al gruppo nel 2010, quando i nerazzurri vinsero la semifinale contro i blaugrana nel doppio confronto. "Insistè sul fatto che non dovevamo commettere alcun errore se volevamo passare. Era molto importante segnare in casa e lo facemmo. Quel Barcellona era quasi imbattibile, il più forte della storia. Dopo l'andata andammo a Barcellona con fiducia, anche se sapevamo che con Messi in campo poteva succedere qualsiasi cosa. L'espulsione di Motta fu ingiusta ma invece di ammazzarcì unì il gruppo. Eravamo una cosa sola, chi c'era in campo e anche in panchina. A Barcellona si parla dell'arbitraggio dell'andata? Parole, parole, parole... Se le porta via il vento, quel che resta è che vincemmo la Champions".
Quest'anno l'Inter non è tra le favorite per ripetere quell'impresa. "Questa squadra deve affermarsi in Italia, prima di pensare alla Champions. Non si vince al primo anno in europa. Abbiamo visto che il Liverpool ha avuto un processo di sei-sette anni ad alto livello prima di vincere la Champions.Il Barcellona? E' sempre forte, ma ora non mette tanta paura alle rivali. Non è quello del 2010, quella squadra non tornerà mai. Giocavano a memoria, dei fenomeni. Ora ce ne sono tre o quattro, ma allora erano dieci e un alieno chiamato Messi".
Tanti dei meriti per l'avvio di stagione vanno ad Antonio Conte. "L'Inter è molto solida, prende pochi gol. Tutti sono molto organizzati dietro la palla, è molto difficile da affrontare. Conte ha portato solidità. Non è facile quando ci sono tanti nuovi arrivi e un allenatore nuovo. Non si può pretendere il calcio spettacolo. Si stanno costruendo le fondamenta".
Quindi un excursus sui nuovi. "Godin ha portato una grande esperienza. Ha il vantaggio che la filosofia di Simeone è molto vicina a quella di Conte. L'adattamento sarà più facile. Sanchez è stato tra gli ultimi ad arrivare. La preparazione in Inghilterra è diversa che in Italia, serve pazienza. Lukaku è un giocatore che si sacrifica molto per la squadra. Ci si aspetta segni 20, 30, 40 gol ma è molto più di questo".