Quarta partita in 10 giorni per l'Inter che cambia ancora quattro interpreti rispetto al 6-1 rifilato al Bologna a San Siro. C'è da pensare anche al match di sabato prossimo con l'Atalanta, prima però c'è l'ostacolo Viola al Franchi: nel 3-5-2 di Inzaghi riprendono i loro posti Darmian sulla corsia di destra, Perisic a sinistra e Calhanoglu sulla mezzala sinistra, con Brozovic e Barella a completare il reparto in mezzo al campo. Indisponibili Vidal e Correa, in attacco torna Dzeko in coppia con Lautaro Martinez. Nella Fiorentina di Italiano solito 4-3-3 e addirittura sei cambi rispetto alla vittoria per 1-2 ottenuta a Marassi contro il Genoa: Benassi viene preferito a Odriozola in difesa a destra, centrali giocano Milenkovic e Nastasic, a centrocampo Torreira e Duncan sostituiscono gli infortunati Castrovilli e Pulgar. Sottil al posto di Callejon a destra e Gonzalez a sinistra sono le ali del tridente a fianco del bomber Vlahovic.
Inizio arrembante della Viola che pressa a tutto campo l'Inter e crea le prime occasioni proprio con Vlahovic stoppato in uscita bassa da Handanovic e con Biraghi che da fuori calcia sul fondo. Torreira sale a prendere Brozovic, ma sono tutti gli uomini di Italiano a tenere alta la pressione fino al limite dell'area di rigore nerazzurra. All'8' errore in disimpegno di Benassi, ne approfitta Perisic che scarica su Dzeko, pallone girato verso Brozovic e quindi a Barella il cui destro viene smorzato in calcio d'angolo. È l'unico lampo nerazzurro della prima mezzora. Sull'altro fronte la difesa va in affanno a causa della rapidità nelle verticalizzazioni da parte dei viola e della paurosa assenza di filtro da parte dei mediani. Dai mancati rientri di Barella e Calhanoglu nascono i primi siluri di Biraghi (respinto da Handanovic) e di Duncan (sul fondo), ma gli incursori interni ed esterni di Italiano vengono lasciati liberi di tirare o andare all'assist per tutto il primo tempo.
L'atteggiamento spregiudicato della Fiorentina favorisce i duelli uno contro uno, tra questi Gonzalez da sinistra crea i più grossi grattacapi a Skriniar, costringendo lo slovacco prima al fallo e quindi al giallo, poi sfuggendogli d'astuzia sul lancio lungo di Biraghi prende in controtempo l'intera retroguardia dell'Inter, che si dimentica di Sottil e concede il vantaggio agli avversari: Bastoni segue Vlahovic, l'ex Cagliari sbuca alle sue spalle mentre Perisic e Calhanoglu arrivano in area quando è già troppo tardi. Poche idee e soluzioni dall'altra parte del campo. L'Inter calcia in porta solo con il numero 20 turco su punizione (attento sul suo palo Dragowski che respinge), Perisic scatta in anticipo sull'azione che porta all'autogol di Nastasic annullato per fuorigioco, Dzeko e Lautaro vengono costantemente ingabbiati da una Viola iper-organizzata che mantiene strette le marcature in difesa e corta la distanza fra i reparti, limitando le trame di gioco offensive dei nerazzurri.
La ripresa comincia senza cambi e con Vlahovic subito protagonista. Il serbo è sempre il punto di riferimento principale dell'azione, fa salire la squadra e allarga la manovra. Marcato a uomo da De Vrij e raddoppiato da Bastoni, al 47' trova anche lo spazio per avanzare e andare al tiro dopo un passaggio errato di Lautaro ma il suo mancino vola alto sopra la traversa. Da una parte all'altra del campo, Handanovic palla al piede vede ancora Brozovic e soci marcati e decide di trasformarsi nel 'regista' che serve all'Inter: il portiere sloveno dal limite d'area va al lancio lunghissimo per Perisic che vince facile il duello aereo con Benassi, il pallone arriva a Dzeko che premia l'inserimento di Barella, Biraghi stavolta è impulsivo e prova a chiudere sul centrocampista dimenticandosi di Darmian, l'esterno è rimasto in gioco e servito dall'assist del 23 batte Dragovski con il gol più classico del suo repertorio. Tre minuti dopo è Dzeko a guadagnarsi il corner dopo lo scambio a destra con un rinvigorito Darmian e a finalizzare con il colpo di testa sul cross dalla lunetta di Calhanoglu, mettendo così la firma sul sorpasso fulminante nerazzurro.
Cambia il copione della partita e allora Inzaghi fa riaccomodare in panchina Sanchez e Dumfries che erano già pronti a entrare prima del pareggio. L'ingresso dell'olandese al posto di Darmian arriva al 65', mentre nella Viola escono Benassi e Torreira, dentro Odriozola e Amrabat. Dopo l'intervallo l'Inter mostra sia un baricentro più basso che un atteggiamento nettamente più accorto rispetto al primo tempo, l'esempio è Perisic che tiene a uomo Sottil agendo come da quinto di difesa, o i tre mediani a fare da schermo davanti all'area, mentre la Fiorentina fa i conti con la stanchezza e il contraccolpo psicologico dovuto all'uno-due in rimonta dei nerazzurri. I tecnici mandano allora in campo forze fresche, Inzaghi si affida a Sanchez e Vecino al posto di Dzeko e Barella, nei padroni di casa Saponara rileva un esausto Sottil. Al 78' si complicano i piani della squadra di Italiano che rimane in dieci uomini per l'espulsione di Gonzalez, è quindi Saponara ad affiancare momentaneamente Vlahovic nel 4-3-2. Nonostante l'inferiorità numerica, i padroni di casa provano per qualche minuto a costruire gioco mentre l'Inter risponde con le ripartenze. A 7' dalla fine Inzaghi richiama in panchina Calhanoglu e Martinez inserendo Gagliardini e Dimarco, nella Viola entrano Kokorin e Callejon al posto di Bonaventura e Duncan.
I nerazzurri chiudono quindi con Sanchez e Perisic nell'insolito tandem d'attacco (Dimarco prende la posizione del croato a sinistra). Saltano invece tutti gli schemi difensivi nei gigliati che regalano all'Inter un nuovo contropiede letale: Vecino imbuca per l'inserimento in mezzo alla difesa di Gagliardini che davanti a Dragowski offre a Perisic il pallone del terzo gol. Nel finale è solo Inter che sfiora il poker con Sanchez sull'assist di Perisic e con Skriniar ancora di testa sugli sviluppi del corner. Il croato insieme a Dumfries sono immarcabili per freschezza e rapidità di giocate e aiutano l'Inter a mantenere il controllo dei lavori fino al triplice fischio di Fabbri al 93'. È il quarto successo in 5 gare per l'Inter, che supera per una notte il Napoli in testa alla classifica. Barella ha partecipato a un gol in tutte e 5 le giornate, mentre Dzeko non ne segnava 4 dalla stagione 2017-2018 con la Roma. Si ferma a 3 la striscia di vittorie della Fiorentina di Italiano, non l'entusiasmo intorno alla squadra viola che per un tempo ha messo paura (tanta) all'Inter.
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