Il secondo pareggio consecutivo del Milan offre una seconda chance all'Inter di riportarsi in vetta alla classifica agganciando i cugini, ma con il vantaggio del match di Bologna da recuperare. A Marassi i nerazzurri devono però battere il Genoa di Blessin, reduce da quattro pari di fila. Nel consueto 3-5-2 di Inzaghi, tornano titolari dopo la squalifica Bastoni e Brozovic: davanti ad Handanovic, D'Ambrosio e De Vrij completano il reparto difensivo (riposa Skriniar). A centrocampo Dumfries a destra si riprende la corsia, sull'altro lato confermatissimo Perisic. Barella e Calhanoglu affiancano il 77 croato in cabina di regia. In attacco fuori Lautaro, spazio al tandem Dzeko-Sanchez. I padroni di casa si schierano con il 4-2-3-1: solo panchina per Amiri, Cambiaso, Rovella e Destro, indisponibile dell'ultimo minuto anche Ekuban, il tecnico tedesco si affida a Yeboah unica punta, supportato da Gudmundsson, Melegoni e Portanova.
Avvio di gara senza paure da parte del Genoa, che con Gudmundsson spreca un'occasione gol gigantesca già al 7': sul lancio lungo da punizione di Vasquez, Yeboah anticipa di testa De Vrij riuscendo a prulungare per il finlandese, che si infila fra Perisic e Bastoni ma a tu per tu con Handanovic manda clamorosamente fuori. I tre trequartisti del Grifone si muovono a ridosso della punta italo-ghanese con l'obiettivo di sfruttare le sponde o giocando sulle combinazioni strette e rapide. L'Inter rimane bassa, subendo inizialmente il pressing asfissiante e le fiammate offensive dei rossoblu, mentre i primi lampi offensivi per Dzeko e compagni arrivano grazie a passaggi lunghi e diretti che scavalcano le linee d'attacco e centrocampo genoane. Con il passare dei minuti i nerazzurri guadagnano il pallino del gioco, mentre la squadra di Blessin non regge i ritmi di inizio partita ed è costretta a indietreggiare. La manovra passa sempre dai piedi di Brozovic, Bastoni offre il rimorchio sulla corsia a Perisic, Sanchez si sgancia da Dzeko facendo da tramite con il gioco dei centrocampisti. Di fronte però il Genoa, disponendosi con un atteggiamento attento e organizzato, riesce a coprire tutto le zone di campo, l'Inter, nel tentativo di aggirare l'avversario, intesse la solita ragnatela di passaggi ruotando il palleggio da destra a sinistra e viceversa, ma nei primi 45', chiusi con un possesso palla a favore del 75%, non impensierisce mai Sirigu. Merito dell'ottima partnership fra la linea dei quattro difensori del Grifone e il lavoro in copertura dei due mediani Badelj e Sturaro.
Stesso copione a inizio ripresa, ma al 53' Blessin deve rinunciare per infortunio a Maksimovic: al posto del serbo entra Cambiaso che si sistema subito a sinistra, con Vasquez che dal ruolo di terzino passa al centro a fianco di Ostigard, mentre a destra Hefti continua ad avere come cliente speciale Perisic. Passano appena 6 minuti e lo stesso Cambiaso si fa male ed è costretto a chiedere il cambio: Blessin sfrutta lo slot per due sostituzioni scegliendo di inserire Calafiori al posto dell'infortunato e Kallon in attacco al posto di Yeboah. Il Genoa si chiude ulteriormente accorciando la distanza fra i reparti e provando poi a pungere di ripartenza, di fronte l'Inter si rende pericolosa solo sui cross da calcio piazzato (traversa di D'Ambrosio di testa su corner di Calhanoglu). Al 73' doppio cambio anche per Inzaghi che manda in campo forze fresche a centrocampo e in attacco: dentro Vidal e Lautaro, escono Calhanoglu e Sanchez. A parte un tentativo da fuori del Toro che impegna Sirigu in angolo, la scossa però non arriva: a 7' dal termine entrano anche Vecino e Dimarco per Barella e Perisic, agli sgoccioli c'è spazio anche per Caicedo che rileva D'Ambrosio. L'Inter chiude con il tridente, mentre nel Genoa Rovella e Amiri sono subentrati a Gudmundsson e Portanova. Per superare l'ultima resistenza del Grifone i nerazzurri si affidano adesso unicamente a cross e lanci lunghi: sulla sponda di Dzeko, Caicedo serve l'assist in area a Lautaro che però si fa murare il sinistro da Ostigard. È l'ultima vera palla gol al Ferraris: esauriti i 5' di recupero, l'Inter torna a casa da Genova con uno 0-0 che mantiene intatta la distanza di due punti con il Milan primo in classifica, mentre il Napoli, impegnato domani sera contro la Lazio, ha la stessa occasione di aggancio ai rossoneri. Sono 21 i tentativi complessivi a rete da parte della squadra di Inzaghi, di cui solo 4 nello specchio della porta difesa da Sirigu (il Genoa tira 7 volte con una sola conclusione nello specchio di Handanovic). Possesso palla al 72% in favore dei nerazzurri, 500 passaggi per Brozovic e compagni contro i 129 dei padroni di casa, 14 a 0 il conto dei calci d'angolo. Il problema, stavolta più evidente che mai nonostante le 55 reti messe a segno nelle 26 giornate, è a tutti gli effetti in fase offensiva.
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DanieleAlfieri7
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