Dopo due trasferte vittoriose, l’Inter torna a San Siro, ospitando il Bologna nel match valido per la decima giornata di Serie A. Antonio Conte conferma il 3-5-2, lasciando Barella inizialmente in panchina. In mezzo al campo, spazio a Brozovic vertice basso, con Vidal-Gagliardini mezzali. Hakimi e Perisic ‘quinti’, Sanchez al fianco di Lukaku. Sponda rossoblù, Mihajlovic opta per il 3-4-2-1: Soriano e Barrow alle spalle di Palacio in avanti. De Silvestri e Hickey sugli esterni, Medel-Danilo-Tomiyasu compongono il terzetto difensivo.
PRIMO TEMPO - Contro un Bologna molto attento, compatto e intento a ostacolare le fonti di gioco nerazzurre, l’Inter mostra grande applicazione, in entrambe le fasi di gioco. Senza opporre grande aggressività, gli attaccanti rossoblù - sul palleggio iniziale dei padroni di casa - si dividono la marcatura a De Vrij, Brozo e il ‘terzo’ centrale in possesso (Skriniar o Bastoni). Palacio ‘osserva’ il centrale olandese, Soriano e Barrow scalano lateralmente o sul regista croato in riferimento alla corsia di gioco. La squadra di casa è vivace, reattiva, e va facilmente oltre la densità ospite in zona palla, coinvolgendo la mezzala più vicina o cambiando prontamente lato, dove un difensore rimane ‘libero’ di impostare e avanzare. Sanchez e Lukaku ‘attirano’ la pressione dei difensori, Hakimi e Perisic si propongono molto alti, e l’Inter può affacciarsi pericolosamente ai 30 metri finali. E portarsi presto in vantaggio, con il lavoro spalle alla porta delle punte, lo sviluppo in ampiezza e l’attacco dell’area di rigore (con centrocampisti e attaccanti). Lukaku domina fuori e dentro i 16 metri, e sfrutta l’assist di Perisic. Sul palleggio ospite, i nerazzurri tengono inizialmente bassi i ‘quinti’ in supporto ai difensori, lasciando a Lukaku-Sanchez l’opposizione ai tre difensori, con Vidal e Gagliardini pronti a muoversi verso l’esterno (Brozo scala sul mediano), chiudendo le linee di passaggio e stringendosi in direzione del pallone. Gli uomini di Conte ‘osservano’ compatti, pronti ad alzare la pressione in zona centrale. Riconquistando la sfera nei pressi del centrocampo, o costruendo dal basso, l’Inter si disimpegna in trame verticali, sfruttando la crescita costante di Sanchez, nei movimenti a venire incontro e nella gestione, e Hakimi, efficace nel duello con Hickey. La bravura di Palacio nel proteggere la sfera spalle alla porta consente al Bologna di prendere falli e possesso - in alcuni tratti - della metà campo offensiva, aprendo a un buon palleggio e alle iniziative di Barrow sulla sinistra. Per una fase più equilibrata del match, priva comunque di grandi pericoli, da una parte e dall’altra. Brozovic, nella posizione di vertice basso, è garanzia di equilibrio, attraverso raddoppi, coperture e recuperi. Di ordine, attraverso movimenti a sostegno e distribuzione di palloni. E qualità, attraverso verticalizzazioni coraggiose. L’ultima, nel finale della prima frazione, illumina e premia il taglio di Hakimi, perfetto nel controllo e nel concludere alle spalle di Skorupski, per il 2-0 che porta le squadre negli spogliatoi.
SECONDO TEMPO - In vantaggio di due gol, i padroni di casa rientrano sul terreno di gioco mostrando ancor più compattezza, lucidità nelle scelte e qualità nelle giocate. Tenendo lontani i rossoblù dagli ultimi 20 metri e costruendo con grande caparbietà, sfruttando sia l’ampiezza che la profondità. Hakimi e Perisic, sempre attenti a ripiegare, garantiscono solidità alla fase difensiva, e condizionano i momenti - oltre alle zone - di pressione. Alzandosi (o meno) sui terzini avversari, i ‘quinti’ nerazzurri contribuiscono a rendere efficace la fase di non possesso, supportando Skriniar e Bastoni quando necessario, e scalando in avanti con i tempi giusti sul prolungarsi del giro palla ospite. L’Inter è sempre corta, riconquista la sfera mostrando la giusta aggressività e si disimpegna in transizioni, o costruzioni da gioco fermo, alla ricerca di uno sviluppo verticale. Bastoni si concede qualche ‘strappo’ palla al piede, Brozo si abbassa vicino a De Vrij per superare la prima pressione, le mezzali si avvicinano alla corsie laterali (portando la squadra a stringersi, creando densità in zona palla). Sanchez lavora diversi palloni staccandosi dalla linea difensiva avversaria, contribuendo a spostare la manovra sulla corsia opposta, per l’attacco del lato debole. I padroni di casa dominano in mezzo al campo, contro i due mediani rossoblù, e arrivano a creare diverse situazioni da gol. Il Bologna cambia (dentro Dominguez, Vignato e Khailoti per Svanberg, Medel e Hickey), passando al 4-2-3-1. Il ‘nuovo’ schieramento riporta coraggio, e più uomini tra le linee, pronti ad attaccare l’area di rigore. Vignato conclude in porta da pochi passi, capitalizzando l’azione propositiva modellata da Palacio su cross di Barrow dalla sinistra (con l’inserimento di Dominguez e la presenza di Soriano negli ultimi metri a contribuire). Gli ospiti accorciano le distanze, ma gli uomini di Conte ritornano immediatamente in una situazione di doppio vantaggio, uscendo bene nello stretto sulla sinistra e andando - passando per vie centrali - velocemente dalle parti di Hakimi. Dominante negli spazi aperti anche nel duello con Khailoti, e chirurgico con il mancino entrando dentro al campo. Il 3-1 chiude il match, lasciando spazio a cambi e poco altro. Barella, Darmian e Lautaro sostituiscono Vidal, Hakimi e Lukaku, dando continuità alle trame di gioco. Il pressing rossoblù, con Palacio e trequartisti subito alti su Brozovic e il terzetto difensivo, non scompone la solidità nerazzurra. Mihajlovic inserisce due giovanissimi (Rabbi e Vergani per Barrow e Palacio), Conte toglie Bastoni per D’Ambrosio (spostando Skriniar sul centro-sinistra) e, nel recupero, cambia Sanchez con Eriksen (per un 5-4-1). La Beneamata conduce la gara sui binari preferiti, mostrando intelligenza ed efficacia. E continuità.
Autore: Christopher Nasso / Twitter: @ChrisNasso91
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