Dopo tre vittorie di fila con bottino di sette gol realizzati e due subiti l'Inter sfida all'Olimpico la Roma, reduce dal ko rimediato al Dall'Ara contro il Bologna. I giallorossi nelle sette gare disputate in casa quest'anno in campionato hanno perso solo contro il Milan, a fronte di cinque vittorie e un pareggio. Simone Inzaghi ritrova Bastoni in difesa ed esclude dall'undici Lautaro: nel 3-5-2 nerazzurro, Skriniar e D'Ambrosio completano la retroguardia davanti ad Handanovic. A centrocampo Dumfries e ancora Perisic sulle corsie, con Barella al rientro dopo il turno di riposo contro lo Spezia, Brozovic e Calhanoglu in cabina di regia. In attacco spazio al tandem Dzeko-Correa. Dall'altra parte, viste le varie assenze nei reparti, Mourinho rimodella la sua squadra con il 3-5-2 e una difesa formata da Mancini, Smalling e Kumbulla. In avanti Zaniolo agisce a supporto di Shomurudov.
Proprio l'ex Inter fa da collante fra centrocampo e attacco, mentre Cristante è il perno in mediana con Veretout e Mkhitaryan mezzali. Sul fronte opposto Dzeko e Correa si abbassano a turno, il primo offrendo le sponde e facendo salire la squadra, il Tucu girandosi verso la porta e tentando la giocata in verticale che può infiammare il match. Proprio un lampo dell'argentino, con passaggio diretto a Calhanoglu e intercettato in corner da Veretout, è il seme che porta al gol direttamente dalla bandierina del turco. Sul primo palo Zaniolo calcola male la traiettoria arcuata, mentre Cristante toglie il piede all'ultimo secondo ingannando Rui Patricio che si fa passare la palla tra le gambe. Al 24' l'Inter aziona il piano Inzaghi: dopo la solita interminabile ragnatela di passaggi, 20 tocchi per un minuto di possesso palla che, eccetto Handanovic, vede coinvolta tutta la squadra nerazzurra, Bastoni che è una presenza fissa nell'azione offensiva manda in tilt la retroguardia giallorossa portandosi a centro area e offrendo l'appoggio a Correa, tocco di prima del centrale per Calhanoglu che non viene più seguito da Cristante e dopo lo stop di petto serve subito l'assist a Dzeko per il raddoppio. Il bosniaco finta di attaccare la porta e si libera in maniera astuta della marcatura di Kumbulla, finalizzando l'azione da spartito inzaghiano con il quinto tocco di prima consecutivo. È ancora Bastoni, lasciato libero di crossare al 39', a servire il cross per il tris di Dumfries, che sul secondo palo legge in anticipo la traiettoria in anticipo sbucando alle spalle di Vina. A destra l'olandese, sull'altro lato anche Perisic gioca sulla linea degli attaccanti, in questo modo il croato tiene impegnato in marcatura Ibanez, mentre il 36 nerazzurro fa sua la corsia mancina.
Calano i ritmi nella ripresa, la Roma non dà segni di vita e l'Inter amministra con estrema facilità il triplo vantaggio, entrando in modalità risparmio energetico anche in vista dell'impegno di martedì sera in casa del Real Madrid. Al 59' si ferma però Correa che lascia così il posto a Sanchez, a centrocampo Vidal fa rifiatare Barella. Per la Roma Bove subentra a Kumbulla. A 15' dalla fine Inzaghi richiama in panchina anche Dzeko e Bastoni inserendo Vecino e Dimarco. L'uruguagio infoltisce la mediana e allo stesso modo di Calhanoglu e Vidal quando ha l'opportunità si porta in avanti a sostegno di Sanchez. All'84' è il turno invece di Sensi che subentra al turco autore del gol del vantaggio e si piazza sulla trequarti alle spalle del Niño, guadagnandosi subito la prima occasione gol sull'offensiva di Dimarco, il quale dialoga con Perisic che, usando gli stessi movimenti effettuati nel primo tempo per agevolare Bastoni, gli crea lo spazio per assaltare la difesa giallorossa. L'ultimo cambio della Roma vede l'entrata in campo di Volpato al posto di Veretout, nel primo dei tre minuti di recupero che chiudono una partita senza storia. L'Inter, ancora una volta spietata, stavolta ha anche il merito di imporre già nel primo tempo i sigilli alla gara: 4 conclusioni nello specchio sui 10 tentativi a rete, 9 quelli della Roma di cui uno solo destinato ad Handanovic. Possesso palla del 66% in favore dei nerazzurri, ben 710 i passaggi degli uomini di Inzaghi con il 93% di accuratezza, mentre la squadra di Mourinho ne ha fatti 330, meno della metà dei suoi avversari con accuratezza (87%) anche peggiore.
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