Nonostante emergano spesso indiscrezioni contrastanti, è quasi scontato che Mauro Icardi alla fine della stagione tornerà all'Inter dal prestito al Paris Saint-Germain. Una decisione non del club parigino, che fino a gennaio era convinto di investire i 65 milioni pattuiti con i nerazzurri lo scorso 31 agosto per il riscatto dell'attaccante argentino, bensì per volontà del diretto interessato, che preferisce tornare in Italia e lo ha già comunicato a Leonardo (perdendo, di conseguenza, anche il posto in squadra). Una notizia a dir poco negativa per l'Inter, convinta di aver risolto una volta per tutte la grana Icardi e che invece dovrà trovargli una nuova sistemazione alla riapertura del mercato, consapevole di avere un raggio d'azione più limitato rispetto a un anno prima.
Già, perché ancora una volta Maurito ha scelto di privilegiare il suo stile di vita alla carriera: troppa l'insofferenza dovuta alla lontananza dalla famiglia, che non si trasferirebbe a Parigi e non lascerebbe Milano, dove ha scelto di trascorrere la quarantena di questo periodo di emergenza sanitaria. Una decisione che ha mandato in fumo, per il momento, una ricca plusvalenza per l'Inter, di una sessantina di milioni che avrebbero finanziato la campagna acquisti. Non solo, adesso Beppe Marotta e Piero Ausilio si ritroveranno punto e a capo quando il rosarino tornerà dal suo Erasmus francese, con tutte le intenzioni di restare ma anche con la consapevolezza che per lui l'Inter è ormai un capitolo chiuso, come più volte la dirigenza gli ha ribadito. Ergo, Icardi non disferà neanche le valigie, perché a prescindere dal destino di Lautaro Martinez per lui non c'è più posto al Suning Training Centre. E per fortuna, rispetto alla scorsa estate, non ci sarà neanche l'ansia di un contratto in scadenza due anni dopo, merito del prolungamento all'atto del prestito al Psg.
In questo momento, con il Napoli che ha fatto altre scelte (già preso Andrea Petagna, vicino al rinnovo di Dries Mertens e con le discussioni in corso per il rinnovo di Arkadiusz Milik), in Italia solo la Juventus avrebbe il potere finanziario per acquistare il cartellino di Icardi e versargli lo stipendio richiesto di almeno 7 milioni netti. Ovviamente, Steven Zhang e il direttivo nerazzurro tutto vorrebbero tranne che cedere Maurito ai bianconeri, che già godono di anni di vantaggio sull'Inter e si garantirebbero un centravanti dal gol facile e già esperto di calcio italiano per gli anni a venire. Insomma, non sarebbe utile in ottica rimonta, soprattutto perché la Juventus cerca l'erede di Gonzalo Higuain, un bomber a cui affidare la maglia numero 9 tutt'oggi vacante. E non è un mistero la predilezione del direttore sportivo Fabio Paratici nei confronti dell'ex Sampdoria, inseguito da tempo e per il quale non ha mai interrotto i contatti con Wanda Nara, moglie e agente dell'attaccante. Non va sottovalutato, comunque, il problema economico che da tempo la società bianconera deve fronteggiare, un bilancio che fatica a rimanere entro i paletti imposti dalla Uefa e che in estate richiederà dei sacrifici per essere sistemato. In un contesto del genere, pensare di investire almeno 70 milioni cash per un giocatore diventa arduo. A meno di uno scambio che permetta a entrambi i club di essere soddisfatti. Se la scorsa estate si vociferava di un possibile switch con Paulo Dybala, difficilmente l'idea potrebbe trovare attuazione dopo l'ottima stagione sin qui disputata dalla Joya, con cui è in ballo il rinnovo a cifre molto alte. Servirebbero, per completare questo affare, un passo indietro degli interlocutori (da sempre rivali anche sul mercato) e una buona dose di finanza creativa.
Esattamente gli ingredienti imprescindibili per un eventuale trasferimento di Maurito al Milan. Sulla carta sembrerebbe fantacalcio, non tanto per la rumorosità del salto da una sponda all'altra del Naviglio (la storia è ricca di questi casi), quanto piuttosto per il momento finanziario e societario non certo semplice in casa rossonera. Ma l'addio ormai certo di Zlatan Ibrahimovic impone la ricerca di un sostituto di alto livello e la famiglia dell'argentino non ha voglia di muoversi da Milano. Per questo a livello logistico il Milan, per loro, sarebbe la soluzione perfetta. Resta però un enorme punto di domanda: come farebbe il club rossonero a pagare il cartellino di Icardi? Innanzitutto, alla base deve esserci la disponibilità di Elliot a impegnarsi in questa grande operazione (sarebbe un segnale forte alla piazza). In secondo luogo, la chiave potrebbero essere le cessioni che permetterebbero di raccogliere un budget sufficiente a finanziare il tutto. In alternativa, le due dirigenze dovrebbero confrontarsi su un possibile scambio (resterebbero da individuare i profili eventualmente graditi ad Antonio Conte), aria pura per i rispettivi bilanci. A questo si aggiunge che l'Inter preferirebbe cedere il centravanti al Milan piuttosto che alla Juventus, proprio perché il primo è in fase di ricostruzione mentre la seconda è consolidata da anni ai vertici del calcio italiano. Mera questione concorrenziale che va al di là dei colori.
Un rebus, insomma. Con la sensazione che il gioco dell'estate sarà ancora indovinare dove finirà Mauro Icardi, con l'upgrade rispetto alla prima edizione. La variante decisiva, però, è che stavolta difficilmente le trattative andranno oltre confine, perché il giocatore classe '93 la sua esperienza all'estero l'ha già fatta e non si è trovato bene. Inter o Italia, non ci sarà margine per altro. E stavolta la dirigenza nerazzurra dovrà accettare di trattare con un club rivale, a meno di non ritrovarsi nello spogliatoio una bomba a orologeria. Che il prossimo mercato sia estivo o invernale, sul fronte Maurito sarà piuttosto caldo.
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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