I 13 minuti in campo nel deserto dello Stadium contro la Juventus potrebbero essere gli ultimi di Alexis Sanchez in maglia nerazzurra. Se davvero la corrente di pensiero che considera ormai concluso il calcio giocato di questa stagione e ormai potrebbe rinviare tutto alla prossima per superare l'emergenza sanitaria in corso dovesse concretizzarsi, è quasi scontato che l'esperienza all'Inter dell'attaccante cileno sia da considerarsi conclusa.

QUEL MALEDETTO INFORTUNIO - Arrivato quasi a sorpresa lo scorso agosto, dopo l'improvviso dietrofront di Edin Dzeko e a condizioni economiche molto favorevoli (prestito secco dal Manchester United e ricco ingaggio diviso a metà tra i due club, con una piccola rinuncia da parte del calciatore), tutto si poteva immaginare tranne che el Nino Maravilla vivesse una stagione così tribolata. Prima il recupero della condizione fisica imposto da Antonio Conte, che lo ha fatto esordire titolare solo alla sesta giornata di campionato (28 settembre) in quel di Genova, dove Sanchez contro la Sampdoria è stato protagonista di un gol e di un'espulsione per doppia ammonizione. Poi, dopo aver preso ritmo (titolare al Camp Nou in Champions), l'infortunio alla caviglia in nazionale, nel corso di un'amichevole contro la Colombia, che da metà ottobre gli ha fatto perdere praticamente 3 mesi, periodo in cui avrebbe potuto dare un importante contributo alla causa nerazzurra. 

IL RITORNO, POI LO STOP - Dopo aver atteso una condizione atletica accettabile post-infortunio, Conte lo ha riproposto titolare in Coppa Italia prima contro il Cagliari, quindici giorni dopo contro la Fiorentina sempre al Meazza, stavolta nell'insolita posizione di trequartista che lo ha piuttosto limitato. Il 9 febbraio, poi, complice la squalifica di Lautaro Martinez, riecco il cileno titolare e autore di una buona prestazione nel derby contro il Milan, una settimana dopo l'ingresso decisivo al Friuli contro l'Udinese. Insomma, un po' alla volta l'ex Manchester United stava recuperando terreno nelle gerarchie (titolare sia all'andata sia al ritorno contro il Ludogorets in Europa League) e si stava preparando a un finale di stagione da protagonista, soprattutto in coppa. Poi, lo stop imposto dalla diffusione del Covid-19 che probabilmente, nonostante l'ottimismo dei vertici del calcio italiano, rischia di mettere fine all'attuale campionato, con la speranza che almeno in Europa si cerchi di tornare in campo. Senza alcuna garanzia che ciò possa avvenire, tra l'altro.

PICCOLA SPERANZA - Non c'è ancora un punto sulla vicenda, perché bisognerà capire come evolverà la situazione sanitaria in Italia e nel resto d'Europa. Se davvero a giugno e luglio si potesse tornare in campo, el Nino Maravilla avrebbe chance di mettersi in mostra, considerando anche gli impegni ravvicinati tra campionato ed Europa league e la necessità di Conte di affidarsi al turn over per non spremere i soliti noti. In tal senso, il cileno godrebbe della deroga per i contratti in scadenza il 30 giugno, come il suo con i nerazzurri che dal 1° luglio dovrebbero restituirlo al Manchester United. Nel mentre, il classe 1988 di Tocopilla continua ad allenarsi da solo, in quarantena, come i suoi compagni per farsi trovare pronto all'eventuale ripresa degli allenamenti e giocarsi le ultime fiches.

PATTI CHIARI SIN DALL'INIZIO - Sin dall'inizio l'accordo tra Inter e Sanchez era chiaro: l'acquisto del suo cartellino sarebbe dipeso dal suo rendimento. Per questa ragione, in una stagione maledetta anche dal suo punto di vista personale, oggi le possibilità che lui possa rimanere sono ridottissime. Troppo alto il suo ingaggio (andrebbe trovato un accordo su più anni, ma a quanto rinuncerebbe dei 12 milioni netti garantiti attualmente dal Manchester United?) e c'è da trattare con i Red Devils l'acquisto del cartellino, con un ulteriore esborso da preventivare. Insomma, considerando il bilancio attuale, che potrebbe anche essere considerato definitivo, la sua esperienza all'Inter è stata, anche se con molte attenuanti, un fallimento. Un vero peccato, vista la qualità del giocatore e la sua ferrea volontà di rimettersi in gioco dopo un anno e mezzo deludente all'Old Trafford. Un top player in cerca di riscatto che non ha avuto sufficiente tempo per trovarlo. E un grosso rammarico per l'Inter, che sperava di rivedere il Sanchez esploso a Udine e confermatosi campione a Barcellona e all'Arsenal.

Sezione: Copertina / Data: Dom 22 marzo 2020 alle 18:35
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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