Termina 0-0 il derby d’Italia fra Inter e Juventus in una partita che, al di là del risultato senza reti, è stata sicuramente una delle più entusiasmanti della stagione, contravvenendo alle previsioni della vigilia che volevano un match più conservativo rispetto a quello che poi in realtà è stato. Nel corso di questo consueto appuntamento con “Da Zero a Dieci” andiamo a ripercorrere i dati salienti del match di San Siro.
ZERO - I tiri totali di Mauro Icardi in tutti i 90’ disputati ieri sera. Per lui che arrivava a questa sfida come bestia nera, come killer spietato della Vecchia Signora, il tabellino personale recita un deludente 0 alla voce “conclusioni”. Oltre all’assenza di tiri, la partita è criticabile dal punto di vista tattico: poco coinvolto nella manovra, poco in grado di tenere palla nonostante il fisico e pochi falli conquistati a favore. La gara del rosarino non è stata eccelsa, ma avrà sicuramente occasioni per rifarsi.
UNO - Nel corso della stagione attuale è la prima volta che l’Inter non riesce ad andare in rete. Differentemente dall’anno scorso quando vantava un attacco prolifico, quest’anno è stato più cinico, come dimostrano i numeri, ma nella serata di ieri le bocche di fuoco nerazzurre non sono riuscite a centrare il bersaglio grosso lasciando per la prima volta nella stagione l’urlo di gioia strozzato in gola ai supporter nerazzurri.
DUE - I legni colpiti dalle squadre, uno per parte. Le grandi occasioni sono capitate sui piedi di due centrocampisti come Khedira e Brozovic e forse è proprio per questo che le porte sono rimaste inviolate. Al di là degli scherzi, si può tranquillamente dire che entrambe le compagini hanno provato ad andare più volte a rete, ma sfortunatamente per loro le chance più importanti sono capitate sui piedi sbagliati, anche se sul tentativo del croato è Buffon a fare la differenza.
TRE - La posizione attualmente occupata dall’Inter in classifica per la differenza reti nei confronti della Roma. I nerazzurri con soli 8 gol fatti in 8 giornate e 6 subiti in altrettante vantano un +2 nella graduatoria e con questo dato sono la terza peggiore squadra nella top ten dopo Lazio (-2) e Sampdoria (1). Mancanza di apporto dalle bocche da fuoco si diceva prima, ma solidità difensiva impressionante se si considera che 4 di queste sei realizzazioni sono avvenute solo contro la Fiorentina e si tratta della miglior difesa del campionato proprio insieme alla squadra di Paulo Sousa.
QUATTRO - Ammoniti nel primo quarto d’ora da parte del signor Valeri. Tre gialli ai bianconeri, uno, quello a Felipe Melo, per i nerazzurri. Il direttore di gara ha voluto subito mettere in chiaro le cose per gestire più facilmente la gara e verosimilmente ci è riuscito, sebbene non siano mancate le polemiche per il possibile secondo giallo non dato a Marchisio e per un presunto tocco di mano in area di rigore di Bonucci.
CINQUE - Le azioni difensive in cui è stato direttamente coinvolto Marcelo Brozovic. Il croato è stato la sorpresa maggiore nella formazione di Roberto Mancini e, per poco, non è diventato il coniglio estratto dal cilindro: solo Buffon è riuscito a impedire che ciò potesse accadere. Due tackle portati a segno, tre passaggi intercettati: il 'tuttocampista' slavo ha ripagato al massimo la fiducia riposta in lui dal mister jesino chiudendo qualsivoglia caso vociferato attorno al suo nome.
SEI - I punti percentuali di differenza nel possesso palla fra Inter e Juventus a favore dei bianconeri. Nelle prime sette giornate del campionato una caratteristica della squadra di Mancini è stata quella di tenere a lungo il pallone fra i piedi, ma ieri sera per la prima volta gli uomini in nerazzurro sono andati sotto in questa particolare voce statistica. Nemmeno a dirlo, il giocatore che nell’Inter ha tenuto più il pallone sotto il proprio controllo è stato Stevan Jovetic, vero fulcro e faro della squadra nella serata di ieri.
SETTE - Le volte in cui i giocatori dell'Inter sono stati privati del pallone dai piedi, esattamente la metà rispetto a quelle in cui ciò è successo ai bianconeri. Il dato espone al meglio la grinta e la pressione portata dagli uomini di Mancini soprattutto nella prima metà di gara che i nerazzurri avrebbero potuto tranquillamente chiudere in vantaggio di una rete. Nel secondo tempo la pressione è calata, ma questo dato può far sorridere tutto lo staff tecnico nerazzurro per l’intensità vista in campo.
OTTO - I falli subiti da Stevan Jovetic. Dobrodoljao nazad (bentornato, ndr) direbbero in quella zona dei balcani al figlio del Montenegro perché la sua presenza si è fatta sentire, eccome. Messo a terra in otto occasioni, è il giocatore con più tocchi di palla all’attivo dopo Murillo, Miranda e Santon: l’ex Manchester City, anche se non ha segnato, ha mostrato il perché tutto il mondo nerazzurro è rimasto in apprensione per due settimane fino a quando non lo ha visto tornare anticipatamente e in salute ad Appiano.
NOVE - I rinvii totali della coppia centrale nerazzurra formata nuovamente da Murillo e Miranda. Dopo la gara contro il Carpi non avevano più giocato insieme e, a tratti, si è visto, sebbene Medel si sia ben disimpegnato. Il ritorno del duo sudamericano ha avuto come effetto immediato quello di aver mantenuto imbattuta la porta di Samir Handanovic, ma per quello, oltre ai due centrali, occorre ringraziare anche Sami Khedira.
DIECI - Felipe Melo per palloni toccati contro la Juventus è stato il decimo nerazzurro: peggio di lui solamente Mauro Icardi. Il brasiliano sentiva indubbiamente il match e la pressione, troppa anche per un uomo grintoso come lui, unita al giallo rimediato dopo pochi minuti di gara, ha inibito uno dei due pitbull di centrocampo dell’Inter rendendolo quasi innocuo. Lo dimostra anche la scarsa precisione nei passaggi registrata ieri sera e i pochi contrasti aerei vinti: solo 1. Passaggio a vuoto quello di Melo, ma già sabato prossimo a Palermo potrà rifarsi.
Autore: Gianluca Scudieri / Twitter: @JeNjiScu
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