Partiamo dall'unica certezza di questo momento: comunque vada oggi, l'Inter continuerà a giocare in Europa. Certo, c'è una bella differenza tra giocare in Europa League e in Champions, banalmente economica, ma anche di prestigio, di immagine, di fascino della competizione. Ecco perché stasera l'Inter dovrà dare il 100% e oltre per una di quelle date storiche, da cerchiare in rosso sul calendario di una stagione. Stasera l'Inter si gioca il passaggio agli ottavi di finale di Champions, cosa che non accade dal 2012. In seguito, tra mancate qualificazioni, e uscita ai gironi dello scorso anno, non ha mai più centrato quell'obiettivo. Ironia della sorte, l'Inter si trova nella stessa situazione di classifica dell'anno scorso ma a parti invertite: lo scorso anno era a pari punti con il Tottenham ma con la differenza reti a sfavore, bastava battere il Psv ma finì in pareggio, stesso risultato degli inglesi con il Barcellona. Oggi, con il Barcellona sempre primo e già qualificato, saranno i nerazzurri a sfidare i blaugrana, con il Borussia Dortmund che se la vedrà con lo Slavia Praga. Stavolta però lo stesso risultato qualifica i nerazzurri, anche se l'unica certezza di passare la darà solo una vittoria, senza dover guardare al Signal Iduna Park. Corsi e ricorsi storici, ma stavolta l'impresa sembra ancor più ardua.

Perché, pur avendo gli scontri diretti a favore, sulla carta a essere favoriti sono i tedeschi contro un avversario idealmente più abbordabile, mentre l'Inter ha sicuramente il match più complicato di fronte. Non ci si faccia ingannare dai tanti assenti in casa Barça: Messi, Sergi Roberto, Dembelé, Semedo, Jordi Alba, Piqué e Arthur non saranno della partita, ma sarebbe semplicistico pensare a un Barcellona più debole. Semplicemente perché il Barcellona non ha una rosa debola, chiunque scenda in campo. Ter Stegen, Rakitic, Suarez, Griezmann, De Jong, Vidal, Umtiti, sono solo alcuni degli interpreti della gara di domani sera. E non dimentichiamo che anche l'Inter deve fare a meno di Sensi, Gagliardini, Barella, Asamoah e Sanchez. Decisamente non facile.

Ecco perché un eventuale passaggio del turno potrebbe assumere i contorni di un grande risultato, anche per non vanificare il percorso fatto fin qui. È vero che di rimpianti l'Inter può averne tanti in questa Champions: dal doppio vantaggio sprecato a Dortmund al pareggio interno con lo Slavia, fino all'ottimo primo tempo chiuso in vantaggio a Barcellona, ma è pur vero che vincendo stasera questi rimpianti se li porterà via il vento. Una qualificazione, oltre al prestigio di cui sopra, avrebbe effetti benefici anche sullo stato mentale e sull'autostima dell'intero gruppo. Una squadra partita per fare meglio dello scorso anno, che si ritrova prima in classifica a +2 dalla Juve in maniera del tutto inattesa, e che può qualificarsi agli ottavi di finale di Champions. Impensabile fino a questa estate, e che potrebbe portare nuova convinzione nei propri mezzi, soprattutto perché avvenuta (incrociando le dita) in condizioni di emergenza di formazione.

Qualcuno potrebbe pensare a un compito facilitato dalla rilassatezza mentale del Barcellona, che tra l'altro ha voluto risparmiare i suoi uomini migliori in vista dei prossimi impegni di campionato (in primis il Clasico) a qualificazione già avvenuta. Ma appare davvero difficile pensare a un Barcellona remissivo a San Siro, che voglia lasciar spazio all'iniziativa nerazzurra: anche perché lasciando passare l'Inter i blaugrana rischierebbero poi di reincontrarla eventualmente più avanti se le strade torneranno a incrociarsi nelle fasi finali della competizione. Perché non perdere l'occasione quindi di eliminare una squadra pericolosa dalla propria strada?

Inutile quindi star a fare calcoli, ipotesi e pensieri: l'Inter dovrà scendere in campo con la forma mentis di una finale, sapendo che se vuole gli ottavi deve dare tutto, ogni goccia di sudore fino al 90', ripartendo dai primi 60' del Camp Nou, dal primo tempo di Dortmund, pensando a quanto di buono sta facendo in serie A. Una qualificazione chiuderebbe nel più dolce dei modi la Champions 2019 e darebbe nuovo slancio al rush finale di girone di andata in campionato, oltre a rendere, perché no, anche più "appetibile", in sede di calciomercato, la destinazione nerazzurra. Stasera conta un solo risultato, vincere. E comunque vada, uscire a testa alta da un Sar Siro stracolmo, per meritare quantomeno l'applauso degli oltre 70 mila spettatori attesi.

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Sezione: Editoriale / Data: Mar 10 dicembre 2019 alle 00:00
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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