Oggi per voi che avete l’ardire di leggermi è ormai il 26 marzo ma per me, in questo momento davanti al mio foglio da poco non più bianco di word, è ancora mercoledi 25 marzo giorno del mio compleanno. Eh sì, divento sempre più vecchio pure io, raggiungo i 36 con tanta felicità per il mio passato e tanta speranza per il futuro. Ho pensato che questa fosse un’occasione per far viaggiare un po' la mia fantasia e rendervi partecipi dei desideri calcistici che campeggiano ora nella mia mente da neotrentaseienne.

Intanto so che un regalo chiesto con molto anticipo lo riceverò sicuramente dall’Inter: finalmente, dopo un anno di “purgatorio”, la maglia tornerà quella nerazzurra, la maglia della storia, quella con i colori veri e non la simil nera di quest’anno che quando i giocatori sudavano (non sembra ma alle volte è successo anche questo) il poco di azzurro presente sulla casacca andava tranquillamente a farsi benedire, trasformando la maglia dell’Inter nella maglia dell’ultimo classificato del giro d’Italia degli anni del dopoguerra. Non proprio beneaugurante come punto di partenza, insomma. Intendiamoci, a me la maglia piace, l’ho pure comprata ma non è la maglia dell’Inter. Archiviato con successo il primo desiderio passiamo a quelli più impellenti.

Urge un restyling completo della rosa. Ho scherzato sul discorso del sudore. Penso che i giocatori dell’Inter, nella quasi totalità, per questa maglia abbiano veramente lottato e ci abbiano davvero messo impegno e sofferenza. Ma proprio con questa premessa si può intuire che i problemi siano altri. I limiti tecnici della maggioranza sono incontestabili e ormai non ci si può più passare sopra se si vuole costruire veramente una squadra da scudetto come vuole Mancini. Potrei fare dei nomi ma non lo trovo giusto. Non è carino infierire e penso che gli occhi per guardare e farsi un’idea della situazione dei singoli li abbiano tutti senza che Filippo Tramontana li aiuti “sputtanando” giocatori che comunque ci hanno messo l’anima. Vorrei quindi, Piero e Roby, una difesa solida con un Murillo versione Samuel e un compagno di reparto con l’eleganza e i piedi di Blanc, la determinazione e la forza di un Lucio, di un Cordoba o di un Materazzi. Vorrei un Santon sempre in crescendo come quest’anno e un D’Ambrosio capace di ripetere le stagioni fatte a Torino. Se poi arrivasse un Kolarov o chi per lui certo non mi farebbe dispiacere.

Vorrei vedere Medel e Brozovic giocare insieme a Touré (ovviamente all’Inter e non al City) con in panchina, oltre a Toullalan, un Hernanes rigenerato, un Guarin finalmente continuo e un Kovacic capace una volta per tutte di dimostrare di essere un giocatore vero che non ripete sempre gli stessi errori tecnici e di personalità degli ultimi due anni. Vorrei vedere ancora Icardi in attacco, magari insieme a un altro fuoriclasse che possa dare riposo al generosissimo Palacio. Vorrei insomma un’Inter da godere, un’Inter vincente, una squadra con il sangue agli occhi e la bava alla bocca. Tecnicamente di alto livello e mentalmente preparata anche ai momenti difficili, lunghi o corti che siano. Mister, è il mio compleanno e oggi dimmi che sarà così. Domani poi sarà un altro giorno.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 26 marzo 2015 alle 00:00
Autore: Filippo Tramontana / Twitter: @filotramo
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