Attualità. Tra tattica, mercato e obiettivi stagionali, la 'bandiera' nerazzurra Giuseppe Bergomi esprime le proprie idee sull'Inter di Walter Mazzarri ai microfoni di FcInterNews mostrando un certo scetticismo nei confronti della difesa a quattro, giudicata "Un rischio da correre solamente in caso di emergenza". Idee molto chiare anche su Osvaldo, "Una valida alternativa della coppia titolare formata da Palacio e Icardi". Distanza con il Napoli diminuita? Champions League obiettivo reale? Quale ruolo per Guarin? Parola al campione del mondo 1982.
Capitolo mercato con il mancato arrivo del quarto 'offensivo' e la conseguente permanenza di Fredy Guarin. Scelta corretta o sbagliata? Il suo commento.
"Credo che Ausilio abbia operato molto bene. L'affare Bonaventura era, praticamente, cosa fatta, ma per questioni di bilancio non è stato possibile portarlo avanti e concludere la trattativa. E poi, a quel punto, è rimasto Guarin. In generale, il mercato dell'Inter lo ritengo molto buono: le operazioni sono stati concluse bene, con raziocinio e con attenzione al bilancio. L'Inter e i tifosi devono pensare solo a questo, lasciando stare i discorsi sui motivi che hanno portato a questa situazione e a un certo tipo di investimenti fatti in passato. Quando tutto sarà tornato al proprio posto, l'Inter ripartirà. Tornando ad Ausilio, ripeto: ottimo il suo lavoro".
Bergomi allenatore come utilizzerebbe il colombiano? Giusto schierarlo come seconda punta?
"Assolutamente, per forza. A centrocampo gli spazi sono limitati e sarebbe molto difficile far convivere Hernanes, Kovacic e Guarin. Poi con Medel e M'Vila ci sarebbero ancor meno possibilità di scendere in campo. A centrocampo potrebbe giocare in tante zone, ma giusto e logico avanzarlo di posizione e come seconda punta potrà dare una grossa mano. Secondo me non è in grado di giocare spalle alle porta, è molto più bravo a partire da dietro per calciare e inserirsi negli spazi. Queste sono le sue qualità migliori".
Per quanto riguarda i nuovo acquisti, come giudica il loro inserimento?
"Ci vuole tempo, come in tutte le cose. Quando si cambia e si arriva nel campionato italiano - e mi riferisco a Medel e M'Vila - è difficile giudicare. Bisogna solamente avere pazienza e aspettare. Dodô, invece, lo conoscevamo: dovrà cercare di arrivare di più sul fondo e non stringere troppo all'interno del campo. Osvaldo ha bisogno solamente di star bene fisicamente. Può essere una valida alternativa alla coppia titolare che, secondo me, sarà formata da Icardi e Palacio".
Discorso prettamente numerico. A gennaio sarebbe opportuno inserire un nuovo elemento nel reparto d'attacco?
"Giocando in questo modo, che sia 3-5-2 o 3-4-1-2, penso che possano bastare gli uomini che ci sono ora. A livello di esterni Mazzarri può contare su quattro uomini: ha Jonathan, Nagatomo, Dodô e D'Ambrosio e può essere soddisfatto. Bisognerebbe capire, in caso di necessità, dove intervenire a gennaio, considerando anche la classifica. Se la stessa sarà buona, con l'opportunità di raggiungere obiettivi importanti, allora credo che si potrebbe fare un sacrificio. Un po' come è successo l'anno scorso quando vennero spesi 20 milioni di euro per l'acquisto di Hernanes. Potrebbe succedere lo stesso anche in questa stagione".
Juventus e Roma a parte, crede che il divario dal Napoli sia diminuito? Il terzo posto può essere il reale obiettivo o è presto per parlare di Champions League?
"Reputo le rose ancora incomplete e, quindi, è presto per sbilanciarsi. Il mercato è concluso, è vero, ma bisogna capire lo sviluppo e le prospettive delle squadre. Non bisogna lasciarsi prendere dai facili entusiasmi, calma. Occorre attendere e tra qualche partita si avrà un quadro più completo e chiaro. La corsa non sarà solamente sul Napoli, il Milan è una buona squadra che ha fatto un ottimo mercato, lo stesso posso dire della Fiorentina. E poi non è detto che Juventus e Roma disputino un altro campionato dominato. La stagione è aperta per tutti, ma penserei solo all'Inter, solo a noi. Pensiamo a fare il nostro campionato".
Europa League obiettivo concreto da inseguire e ulteriore possibilità per strappare il pass Champions League. Concorda?
"Assolutamente, la coppa è un'opportunità. Noi italiani, a parte l'anno scorso, l'abbiamo sempre snobbata, ma per l'Inter dovrà essere importante e la squadra dovrà tentare di arrivare fino in fondo. E ci sono le potenzialità per farlo in un girone abbastanza semplice. Considerando che la vittoria finale garantirà l'accesso in Champions, reputo l'Europa League un obiettivo concreto".
Walter Mazzarri ha sempre utilizzato la difesa a tre, ma - soprattutto in pre season - ha aperto più volte alla possibilità di proporre la difesa a quattro. Questa la reputa un'ulteriore soluzione o un rischio da non correre in una stagione fondamentale, per squadra e tecnico?
"Il segnale della difesa a quattro arrivava dalla proprietà, in base a quello che ho letto e sentito. Il tecnico l'ha recepito e ha fatto capire di non chiudere a priori a questa possibilità. Però si è visto sin dall'inizio che la scelta è chiara, considerando anche come è strutturata la difesa. Andando a prendere Vidic e giocando in quel ruolo, dove è protetto in mezzo a Ranocchia e Juan Jesus, può fare ancora molto bene e Mazzarri non cambierà. Non rischierà di avventurarsi con questo modulo, ma lo farà solamente in caso di emergenza".
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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