L'Inter quest'anno è un po' più giovane. La linea verde lanciata da Thohir inizia a dare i propri frutti in campo, con la squadra trascinata dalle magia di Kovacic, Dodò e Icardi. Presto a questa lista di talenti si potrebbe unire il nome di George Puscas, attacante classe 1996 in forza alla Primavera di mister Vecchi. Un inizio folgorante quello del rumeno. Nove centri in tre partite, numeri mai visti nemmeno nel massimo campionato giovanile. Una crescita costante quella di Puscas, che l'anno scorso ha iniziato il suo ambientamento e ora è letteralmente esploso. Un fisico che gli consente di dominare sui pari età, ma anche una crescita esponenziale a livello tecnico e atletico. Quest'anno Puscas ha fatto benissimo da prima punta d'area, ma il suo rendimento non è calato quando è stato dirottato a fare l'esterno offensivo a sinistra (per lasciare spazio a Bonazzoli). Il fiuto del gol è d'attaccante di primo livello, quando c'è da spingere la palla in rete lui è sempre al posto giusto e anche il gioco coi compagni sta crescendo. Insomma, un giocatore moderno.
Ora anche Mazzarri potrebbe scoprire più da vicino le doti del 1996 di Marghita. Icardi non è al top e potrebbe restare a casa nella sfida di domenica contro il Cagliari. Così lui e Bonazzoli sono candidati a essere convocati, almeno per la panchina, contro gli uomini di Zeman. Un primo passo verso un esordio che sembra poter arrivare al momento giusto. Se è vero che il mercato non ha regalato a WM una quarta punta di ruolo, tutti in casa Inter conoscono le potenzialità di questo attaccante. E in molti già pensano che la Primavera gli stia stretta.
Dietro al suo arrivo all'Inter anche una storia letteralmente da "Sliding Doors". Perché i nerazzurri sono stati abili e bravi a credere in questo talento, visionato direttaente da Pierluigi Casiraghi, ma come spesso accade gli eventi potevano andare in modo molto diverso. Tre anni fa infatti il suo agente Catalin Sarmasan lo ha portato in Italia insieme a Carmine Di Domenico per tre amichevoli che doveva disputare il Liberty di Oradea, suo ex club, contro Chievo, Milan e Udinese (gara che non si disputò mai).
Per la partita contro i rossoneri erano tanti gli osservatori presenti per vedere Puscas. Non solo Milan: anche Inter, Empoli, Novara, Atalanta, Genoa e Monaco in tribuna con i propri scout. Con un occhio di riguardo dalla Premier, Arsenal ed Everton su tutte. Tutti in prima linea per il rumeno, che però cade male e dice addio alla gara dopo soli 10 minuti. Tanta delusione sugli spalti per non averlo visto mai veramente all'opera e una chance sfumata di finire già nell'Europa calcistica che conta. Forse un segno del destino positivo, per vederlo anni dopo in nerazzurro. Con una concorrenza difficile da superare all'epoca.
I suoi agenti chiamarono anche il Novara, molto interessato. Un ultimo tentativo. Colloqui con l'allora ds Giaretta, ma il club piemontese, seppur convinto dalle suo doti, non se la sentì di investire la somma, importante, che chiedeva il Liberty. Ed è così che il suo approdo in Italia doveva essere rinviato..
Puscas torna infatti in Romania e si rimette a fare quello che gli riesce meglio: segnare. Dopo un anno e mezzo arriva l'esordio, a diciassette anni, nella B rumena sempre al Liberty di Oradea. Lì si mette nuovamente in mostra e l'Inter torna prepotentemente sul giocatore, mai dimenticato del tutto. Arriva l'anno scorso a Interello in prestito con diritto di riscatto, esercitato in estate senza dubbi. E il colpo firmato Casiraghi-Samaden-Ausilio è servito.
Autore: Luca Pessina / Twitter: @LucaPess90
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