Il Milan vuole costruirsi la propria arena al Portello, l’Inter intende sviluppare il nuovo San Siro: questo è il piano presentato all'assessora allo Sport di Milano, Chiara Bisconti. Due idee legate, inscindibili. La Gazzetta dello Sport spiega: "Il progetto del Portello e quello del Meazza 2.0 sono stati già depositati in Comune. Inter e Milan sognano la casa del futuro partendo da una filosofia comune: saranno sì stadi-salotti, con un comfort altissimo e super tecnologici, ma anche due stadi-bolge, con capienze ridotte. 48mila il Portello, scenderà a 60mila San Siro attraverso l’abbassamento del tetto e la cancellazione del 3° anello. Innovazione nel solco della tradizione. Non solo: saranno, di fatto, due stadi urbani, lontani in linea d’area poco più di 3 km e questo disegnerà un’immaginaria linea di continuità rispetto alla grande storia dei club. Entrambi porranno al centro una rivoluzione culturale nel modo di concepire l’esperienza del tifoso allo stadio, con da una parte «l’effetto wow» (il catino) e dall’altra la «fun experience», ovvero il piacere di godersi la partita in maniera più consapevole e che passi anche attraverso il rinnovamento urbanistico. Il futuro può ripartire da qui, da un piano condiviso che, se dovesse andare a dama per la stagione 2019-2020, cancellerebbe il rischio di ritrovarsi nel futuro un Meazza abbandonato, senza nessuno dei 2 club. In questo gioco d’incastri emerge la variabile-tempo: usciti allo scoperto, Inter e Milan attendono risposte in un periodo ragionevolmente breve. Molto dipenderà da quello che accadrà lunedì alle 14.30 nel Comitato esecutivo di Fondazione Fiera Milano, proprietaria dei suoli al Portello per il quale il Milan corre contro la Milano Alta per la riqualificazione: non è una partita dal risultato scontato, Fondazione non si sbilancia, probabile che il vincitore arriverà al fotofinish. Lunedì, così, palla al centro: i due club hanno fretta di entrare in una nuova era e chiedono il pass a Fondazione". 

Sezione: Focus / Data: Mer 01 luglio 2015 alle 09:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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