Samuel Grygar, centrocampista dell'Inter Under 19 di Cristian Chivu Campione d'Italia Primavera, ha raccontato molti aspetti della sua esperienza in Italia ai microfoni del portale ceco Zitrek. Partendo dal momento in cui i nerazzurri lo hanno notato: "Ero in un torneo in Italia con la Nazionale Under 15 della Repubblica Ceca. Il torneo è stato un grande successo per me e tutta la squadra, e da quel torneo l'Inter mi segue in tutte le partite col Banik Ostrava. Ho saputo dell'interesse dell'Inter circa un anno prima di trasferirmi dal mio agente e dal mio papà. È stato abbastanza impegnativo sia mentalmente che fisicamente, ma per quanto riguarda il lato mentale mi ero già messo in testa che non sarebbe stato facile. Mi hanno aiutato molto i ragazzi e i tecnici dell'Inter, che mi hanno subito portato in squadra, e dopo il primo mese lì mi sono sentito a casa. La cosa più difficile per me è stata probabilmente abituarmi alla mentalità italiana, che è ben diversa da quella ceca. In campo gli italiani semplicemente vivono il calcio al massimo e non ti danno niente gratis, e per me questa è stata una grande differenza rispetto alla Repubblica Ceca. Però ora adoro tutto dell'Italia: il cibo, la mentalità delle persone; in generale, mi sento a casa in Italia. Certo, mi mancano la mia famiglia e i miei amici della Repubblica Ceca, ma sono sempre in contatto con loro per telefono. E siccome parlo bene italiano, non ho preferenze tra questa lingua e il ceco". 

Dopo due stagioni in nerazzurro, il suo primo trofeo: "In effetti, volevo davvero vincere un trofeo con l'Inter, e il fatto che sia arrivato durante la mia seconda stagione è qualcosa di incredibile e lo apprezzo molto. Ringrazio soprattutto i compagni, perché senza di loro non avrei vinto niente del genere. Tutta la mia famiglia e mio zio sono venuti a vedere le finali e sia mio padre che mia madre hanno pianto. Non posso dire che ci sia una persona che più di altre mi sostiene, ma probabilmente vorrei sottolineare  tutta la mia famiglia e il mio agente Radek Matějek. Tutti mi guardano ad ogni partita e dopo la partita parliamo di come ho giocato; di questo li ringrazio sempre. Vincere un titolo a 17 anni è qualcosa di incredibile, ma è pur sempre solo una competizione giovanile e non una Champions League. Nel mio caso, non ho problemi perché mi sento ancora come un ragazzino di Ostrava, che si muove piano piano per andare sempre più in alto, come dovrebbe fare ogni giovane calciatore". Ma in cosa sente di essere migliorato? "In termini di calcio, penso di essere complessivamente cresciuto. Sono diventato più forte, ho accelerato il mio lavoro con la palla e gioco più facile, più preciso e sono più calmo palla al piede". 

Chiusura sugli obiettivi per la prossima stagione: "Sarà molto importante per me, sia con l'Inter che con la Nazionale. Con l'Inter cercheremo sicuramente di difendere il titolo e di arrivare il più lontano possibile in Youth League. Con la nazionale avremo la prima parte della qualificazione all'Euro a metà settembre, quindi cercheremo di avanzare al meglio in entrambe le qualificazioni e arrivare agli Europei". 

Sezione: Giovanili / Data: Mer 29 giugno 2022 alle 17:11
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
vedi letture
Print