Torna alla vittoria l’Inter in quel del Sant’Elia con un roboante 5-1 che consente ai nerazzurri di ripartire dopo la battuta di arresto della settimana scorsa contro la Roma. Andiamo a ripercorrere quelli che sono stati i numeri della sfida di Cagliari in questo appuntamento con “Da Zero a Dieci”.
ZERO - I tackle positivi di Geoffrey Kondogbia nel corso della prima frazione di gioco di domenica pomeriggio. Il francese è sembrato leggermente fuori fase rispetto alle ultime uscite, come se non avesse approcciato al meglio la partita e questo lo ha portato a sbagliare molto sia in fase di copertura sia in fase di impostazione.
UNO - Il minuto al termine dei novanta minuti regolamentari in cui Roberto Gagliardini ha scoccato dalla distanza un destro micidiale che ha trafitto Gabriel per la 5^ volta nell’incontro. Gran bel battesimo del gol per il centrocampista bergamasco.
DUE - I tiri totali concessi alla formazione di Rastelli nella seconda frazione dall’Inter, nessuno di questi diretto verso lo specchio della porta. Qualche apprensione in più i sardi l’hanno creata nella prima frazione, giusto sottolinearlo, ma con il ritorno al 4-2-3-1 l’Inter ha ritrovato una stabilità difensiva che le ha concesso di andare con il pilota automatico sino alla fine dell’incontro senza subire ulteriori reti avversarie.
TRE - Le reti in campionato di Ever Banega che torna a deliziare il pubblico di fede nerazzurra non solo con le punizioni (non si segnava con questa specialità dallo scorso campionato con Ljajic), ma anche con i tocchi in verticale che servono ad aprire a metà le difese e l’assist per Perisic ne è un esempio chiarissimo e di rara bellezza. In una squadra che fatica a trovare continuità sulle fasce e i cui cross non vanno quasi mai a buon fine, avere un giocatore in grado di dettare un passaggio dai 20 metri in posizione centrale non può che essere una manna dal cielo.
QUATTRO - L’Inter è la quarta difesa del campionato dopo 27 giornate. Non è una battuta. Dopo un inizio di stagione complicato da questo punto di vista la squadra è stata in grado di mettere a posto le cose chiudendo la porta di Samir Handanovic, limitando al minimo i danni, iniziando così la rimonta.
CINQUE - Le reti segnate in trasferta dall’Inter prima del 45° minuto. Lontano da San Siro i nerazzurri sono una squadra da secondo tempo, un diesel in grado di mettere a segno 13 reti dal 46° al 90°, ma anche capace di non raggiungere nemmeno la doppia cifra nelle prime frazioni di gioco. Dato curioso da studiare per capire come si possa migliorare in vista della prossima stagione.
SEI - I palloni strappati dai piedi dei giocatori nerazzurri nella seconda metà di gioco sui 13 complessivi. Se c’è qualcosa da migliorare ancora è la gestione della partita: molte volte i giocatori di Pioli perdono palloni facili o non sono in grado di addormentare come si deve la partita e questo, anche in un secondo tempo che poco aveva da dire come quello di domenica, è stato uno dei pochi limiti mostrati.
SETTE - Negli ultimi sette campionati l’Inter è stata in grado di fare più di 50 punti solo in due occasioni: quest’anno e nel 2010/11. Entrambe stagioni con cambio di panchina in corsa, entrambe segnate da una buona rimonta: quell’anno alla 27^ giornata furono 53, quest’anno sono 51. Curiosità: con i punti di quest’anno l’Inter sarebbe quarta in quella classifica dietro al Milan (-7), la stessa Inter (-2) e Napoli (-1). Quest’anno è sesta. Campionato più competitivo? Assolutamente no, al contrario quest’anno il divario fra le prime e le altre è troppo evidente per non far riflettere. Eppure l’unica riforma in programma è quella di limitare a due le retrocessioni. Il Ta… Vecchio che avanza.
OTTO - I palloni toccati da Icardi nella prima frazione di gioco. L’attaccante argentino segna, sicuramente, ma si fa vedere poco, anche quando la squadra magari avrebbe bisogno di rifiatare e salire. Due soli contrasti aerei tentati in tutta la partita, nessuno vinto: che Icardi voglia la palla in verticale dentro l’area più che quella spalle alla porta non è un mistero, ma se migliorasse in questo frangente ne gioverebbero tutti. Non sono solo gli assist a determinare l’apporto e il supporto alla fase offensiva di un attaccante.
NOVE - Le reti in Serie A quest’anno per Ivan Perisic che si trova ad una sola marcatura dal suo record stabilito quando ancora vestiva la maglia del Wolfsburg. Il croato ha realizzato quasi il 20% dei gol dell’Inter, secondo solo a Icardi, e si sta facendo testimone importante del concetto che i nerazzurri devono tenere a mente anche per le prossime stagioni: la forza di questa squadra sta nella capacità dei giocatori offensivi di raggiungere la doppia cifra di reti segnate. Perisic ci sta riuscendo, Candreva, Joao Mario, Eder & Co. non ancora.
DIECI - I tiri nello specchio della porta effettuati dai nerazzurri nella sfida in Sardegna, di cui cinque sono andati a buon fine. Una media di conversione del 50% mai raggiunta nella stagione in corso dai nerazzurri. Il dato dei tiri in porta toccato al Sant’Elia rappresenta la seconda miglior prestazione stagionale dopo la gara contro il Chievo dello scorso gennaio.
Autore: Gianluca Scudieri / Twitter: @JeNjiScu
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