Cristiano Biraghi torna a San Siro. Questa volta da protagonista, e senza indossare la maglia dell’Inter. Negli ultimi anni il terzino di Cernusco sul Naviglio, talento quindi geograficamente vicino alla realtà milanese, è maturato tanto, sia in campo che fuori, come dimostrano le ottime prove con la maglia della Fiorentina ed il posto da titolare oramai raramente in discussione da quando sulla panchina viola siede Stefano Pioli, altro ex dell’ambiente nerazzurro. Biraghi è un prodotto della cantera interista che torna alla Scala del Calcio da giocatore fatto e finito: in tanti lo ricorderanno per lo splendido gol messo a segno ben otto anni fa in un’amichevole che l’Inter vinse con un netto 3-0 contro il Manchester City a Baltimora, a margine della tournée post-Triplete negli Stati Uniti d’America. Quella splendida sassata di sinistro che si spegne all’incrocio di pali è datata 1 agosto 2010. E da quel giorno Cristiano ha fatto tanta strada.
GAVETTA NERAZZURRA - Nell’era post Mourinho, con Rafa Benitez in panchina, il classe ’92 non calca i prati della Serie A, ma riesce comunque a mettere nel cassetto dei ricordi un prezioso esordio in Champions League che arriva all’età di 18 anni (il 24 novembre 2010), quando entra in campo al posto di Goran Pandev nei minuti finali della vittoria per 1-0 dell’Inter sul Twente. Rafa gli regalerà poi il bis nel tonfo nerazzurro contro il Werder Brema. Oltre a questa breve ma importante parentesi nel mondo dei grandi, Biraghi si dimostra un perno imprescindibile della Primavera, con la quale colleziona 42 presenze condite da due gol e dalla vittoria del Torneo di Viareggio nel 2011. Poi, via alla gavetta vera e propria. Girato in prestito dall’Inter, il terzino dal delizioso mancino fa esperienza in Serie B e in Coppa Italia con le maglie di Juve Stabia e Cittadella, per poi fare finalmente il salto nella massima categoria con il Catania prima (nella stagione 2013/14) e con il Chievo Verona poi (2014/15). Nel 2016 arriva anche l’esperienza di un anno all’estero: il Granada punta su di lui e in Liga colleziona ben 32 presenze più l’esordio in Copa del Rey.
SEPARAZIONE E "CONSACRAZIONE" - Nel luglio del 2016 le strade di Biraghi e dell’Inter prendono delle direzioni opposte: il giocatore viene infatti ceduto a titolo definitivo al Pescara, dove riesce ad inanellare 37 presenze tra campionato e Coppa Italia, con un gol e quattro assist ad arricchire il bottino complessivo. Poi il trasferimento alla Fiorentina, il resto è storia recente. Come la soddisfazione dell’esordio in Nazionale, avvenuto appena qualche giorno fa nel match contro la Polonia valido per la UEFA Nations League: "La Fiorentina è la squadra che mi ha consacrato. Però il percorso parte da lontano, dalla gavetta e tutti i sacrifici fatti, giorno dopo giorno. Firenze mi ha fatto crescere come uomo e giocatore", aveva ammesso in mixed dopo l’ennesimo traguardo raggiunto in carriera. Dopo la prima volta a San Siro da avversario (nel gennaio del 2017 con il Pescara), Biraghi è pronto a tornarci da protagonista dopo due stagioni in viola. Contro la squadra che l’ha forgiato, ma con quella che l’ha consacrato.
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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