Tirando le somme, ancora una volta le maggiori difficoltà dovrebbero essere sostanzialmente sul piano della logistica. Perché l’urna di Montecarlo ha consegnato all’Inter due trasferte comunque complicate nell’est Europa, dove sarà probabilmente più complicato, soprattutto in un caso, cercare sulla cartina il luogo dove andare a disputare la trasferta piuttosto che preoccuparsi della qualità dell’avversaria. Il cammino dell’Inter nell’Europa League 2014-2015 sarà sulla carta agevole ma non troppo, in un girone dove i nerazzurri debutteranno in casa di una formazione che nemmeno troppo tempo indietro ha regalato a Walter Mazzarri, in veste di allenatore del Napoli, una serata storta in ambito europeo, e parliamo del Dnipro Dnipropetrovsk. Poi ci sarà la sorpresa, rappresentata dagli azeri del Qarabag, debuttante nelle manifestazioni europee; il quadro è completato da una nobile di Francia, il Saint-Etienne, che però negli ultimi anni ha conosciuto tanti momenti di vacche magre. Analizziamo nel dettaglio ciascuno dei tre competitors dei nerazzurri:
VECCHIA CONOSCENZA – In principio era la BRIT, poi divenne la squadra della fabbrica sovietica Petrovsky. Adesso si chiama Futbol'nyj Klub Dnipro, e nella mente di Walter Mazzarri questo nome evoca dei ricordi agrodolci. Gli ucraini, guidati oggi da Miron Markevich, affrontarono il Napoli guidato dall’attuale tecnico nerazzurro nella fase a gironi della stagione 2012-2013: all’andata fu una pessima figura per i partenopei, scesi in campo in formazione rimaneggiata ma maltrattati dalla squadra biancoblu che si impose con un 3-1 senza storia. Pochi giorni dopo il Napoli però si prese la rivincita al San Paolo vincendo per 4-2, pur trovandosi sotto fino a poco meno di un quarto d’ora dal termine prima del Cavani-show (tre gol in 15 minuti, recupero incluso). E’ la squadra con la quale l’Inter debutterà, la più impegnativa da affrontare stando alla carta; e ci sarà da tenere presente anche il fattore ambientale, considerato il momento davvero difficile che sta vivendo l’Ucraina (non si sa ancora se la gara verrà giocata nella bella Dnipro Arena). La stella è indubbiamente il capitano, l’ala Jevhen Konoplyanka, uno dei più cristallini talenti locali; occhio anche ai due croati, il difensore Ivan Strinic e il potente attaccante Nikola Kalinic. Vecchia conoscenza della Serie A il ceco Ondrej Mazuch, passato senza lasciare troppi ricordi dalla Fiorentina. Il Dnipro è arrivato ai gironi superando ai playoff l’Hajduk Spalato.
ANDATA: 18-9-2014, trasferta
RITORNO: 27-11-2014, casa
LA CITTA’ FANTASMA – Più che una trasferta, una vera e propria avventura. Due anni fa l’Inter scoprì l’Azerbaigian, ma in quell’occasione dovette recarsi a Baku, la capitale, per sfidare il Neftchi. E quasi certamente si ritornerà a giocare nella prima città azera, perché il Qarabag, questa misteriosa formazione alla prima partecipazione nelle competizioni europee, rappresenta Agdam, la città fantasma della regione di Askeran occupata dal Nagorno Karabakh, l’autoproclamata repubblica caucasica non riconosciuta a livello internazionale. Una città che non esiste più, della quale restano solo una moschea e tante case diroccate e abbandonate. La squadra locale, i cui giocatori sono soprannominati i cavalieri, ha visto il proprio stadio cadere sotto i bombardamenti delle forze armene durante il conflitto degli anni ’90, e ha giocato prima a Baku poi a Quzanli. Il presidente è il turco Abdulbari Gozal, mentre nella squadra, un pareggio e una sconfitta nelle prime due partite di campionato, spicca una colonia brasiliana composta da: Richard Almeida, Reynaldo, Jumbinho e Danilo Dias. Il Qarabag ha strappato la qualificazione eliminando ai playoff il Twente, vendicandosi della sconfitta nei playoff di Europa League 2009-2010 per mano proprio degli olandesi.
ANDATA: 2-10-2014, casa
RITORNO: 11-12-2014, trasferta
VERDI SPERANZA – Dieci campionati, sei Coppe di Francia, una Coppa di Lega e cinque Supercoppe, con contorno di finale Coppa Campioni persa nel 1976; tanti campioni del passato transitati nelle proprie fila, a partire da Michel Platini che da qui poi approdò alla Juventus. E poi, citando tra i tanti: Dominique Rocheteau, oggi dirigente del club; Aimé Jacquet, Bernard Lacombe, Ivan Curkovic, Johnny Rep. L’Association Sportive de Saint-Etienne Loire, più semplicemente Saint-Etienne o ASSE, è stato tutto questo; un blasone che rimane inalterato nonostante gli anni più recenti siano stati davvero cupi per i Verts, con un’altalena continua tra Ligue 1 e Ligue 2 interrottasi solo nel 2004 (con in mezzo una retrocessione a tavolino per uno scandalo di passaporti falsi), poi altre stagioni sul filo del rasoio fino a quando non è arrivato sulla panchina Christophe Galtier, ‘enfant prodige’ della guida tecnica, colui che ha riportato il Saint-Etienne a conquistare un trofeo dopo tempo immemore: la Coppa di Lega del 2013, superando lo Stade Rennais. Galtier, sulla panchina occupata negli anni scorsi anche da Rudi Garcia, è riuscito in un piccolo capolavoro imponendosi all’attenzione degli addetti ai lavori, ed è pronto ora a dire di nuovo la sua anche in Europa. L’ASSE è arrivata alla fase a gironi superando i turchi del Karabükspor, anche se solo ai calci di rigore, e nelle proprie fila vanta giocatori di ottimo livello come l’attaccante olandese Ricky Van Wolfswinkel, il turco Melvut Erdinç, l’esterno Franck Tabanou, il romeno Banel Nicolita e il portiere Stephane Ruffier. Due curiosità: in rosa c’è anche Florentin Pogba, fratello dello juventino Paul, che ha scelto la Nazionale della Guinea, e in passato il Saint-Etienne è stata anche la prima squadra europea di Fredy Guarin.
ANDATA: 23-10-2014, casa
RITORNO: 6-11-2014, trasferta
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