Equilibri in rosa, nulla più. Se l’Inter non ha acquisito l’ultima pedina offensiva per completare il reparto d’attacco non è semplicemente una mera questione di mancanza di disponibilità economica, dovuta alla permanenza di Fredy Guarin in nerazzurro. Il no al Valencia, che voleva il colombiano in prestito senza fornire garanzie di riscatto tra un anno, ha portato a una valutazione tecnica diversa: senza la sua uscita, la rosa non avrebbe potuto accogliere un altro giocatore con vocazione offensiva, che avrebbe alterato gli equilibri nel roster nerazzurro. La condizione necessaria per l’arrivo di Giacomo Bonaventura, prima scelta di Ausilio (che lo aveva bloccato da giorni) era infatti la cessione a titolo definitivo, o in prestito oneroso condito da obbligo di riscatto, del colombiano. Mancando questo presupposto, è saltato l’accordo con l’Atalanta.
Che non sia stata una questione economica lo dimostra il fatto che la società bergamasca, una volta incassata la notizia, ha cercato di cedere il suo numero 10 all’Inter a condizioni molto più vantaggiose rispetto a quelle poi proposte al Milan. Bonaventura sarebbe arrivato a Milano, sponda nerazzurra, in prestito con diritto di riscatto. Ergo, nessun investimento immediato né successivamente obbligato per il club di Thohir. Praticamente, un regalo visto che il ragazzo era ormai entrato nell’ordine delle idee di vestire la maglia dell’Inter e tornare a Bergamo sarebbe stato quasi uno choc per lui. Niente da fare, nella rosa di Mazzarri non c’era posto per lui, Guarin ancora occupava il suo e sarà così anche per i prossimi mesi. In seguito, la virata verso l’altra sponda del Naviglio, con l’Atalanta che ottiene 5 milioni più 2 di bonus e salva capra e cavoli.
La scelta di rimanere con soli tre attaccanti, per quanto impopolare agli occhi di gran parte dei tifosi, è stata dunque ponderata da Ausilio e Mazzarri, perché Guarin sarebbe stato impiegato da riferimento offensivo. Un altro innesto avrebbe aumentato la concorrenza, nelle intenzioni del club, pertanto si è preferito evitarlo. Stesso discorso anche per Jonathan Biabiany, che dopo il mancato approdo al Milan sarebbe stato proposto in prestito ai nerazzurri. Refrattari anche da questo punto di vista, per le ragioni di cui sopra. Meglio cercare di recuperare il colombiano che tenerlo in rosa oscurandolo con un altro arrivo, magari rinviando ogni altro discorso a gennaio. Resta il fatto che sia Bonaventura sia Biabiany sarebbero potuti arrivare a condizioni finanziariamente molto favorevoli all’Inter, ma la decisione nerazzurra è stata un’altra.
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