Ritorna l'appuntamento in Prima Serata con Inter Channel, da questa stagione al venerdì. A raccontarsi a tutto tondo, ospite della trasmissione condotta da Roberto Scarpini, Andrea Ranocchia, che a fine anno speriamo di poter vedere con un nuovo look...: "Milito ha detto che se vinciamo lo scudetto si fa biondo? Io allora mi taglio i capelli a zero!".
In attesa che la promessa possa compiersi, tanti gli argomenti toccati nel corso di Prima Serata, dal tifo di quando Andrea era bambino ("La mia squadra del cuore era il Perugia") alle passioni extra-calcistiche ("Mi piace la pesca a mosca"), passando per l'intervento telefonico dell'ex compagno Marco Materazzi, da cui Ranocchia ha ereditato la numero 23.
"Sono contento di indossarla: Matrix smetteva e io in questo modo potevo far rivivere le sue giocate. L'anno scorso non mi è riuscito molto ma quest'anno ce la sto mettendo tutta", sorride Andrea. Qualche istante ed ecco la voce di Materazzi aleggiare in studio: "Ho smesso per far giocare lui con la mia maglia... - scherza Matrix -. Quali consigli? C'è poco da dirgli, sta dimostrando quello che sa fare, sta rispondendo sul campo, questa è la risposta migliore che possa dare. Conosco le sue qualità, non le ho mai messe in dubbio, e lui adesso sta rispondendo a chi l'ha denigrato".
Ma cosa manca a Ranocchia che invece Materazzi aveva? "Un po' della sua cattiveria - risponde il nuovo numero 23 -, Marco me lo dice sempre...".
"Mi aspetto una grande annata", aggiunge Ranocchia. "Siamo una squadra rinnovata in tutti i reparti, sicuramente ci vuole un po' di tempo per imparare i meccanismi, per oliarli, ma andando avanti saremo molto più continui, ne sono sicuro. Mi aspetto davvero una grande annata", aggiunge Ranocchia, che nel frattempo racconta anche di essersi "irrobustito fisicamente, sì, perché l'anno scorso ho avuto il tempo di fare molta palestra. Non avendo giocato tantissimo mi sono potuto dedicare a questo... (sorride, ndr)".
Andrea è pronto a lasciarsi alle spalle la scorsa stagione, anzi, in gran parte l'ha anche già fatto: "Sembrava quasi che in un anno storto si fosse cancellato tutto quello che di buono avevo fatto negli anni precedenti, ma ora sono partito bene e mi sto divertendo. Spero di continuare a farlo, sono convinto che continuerò a farlo".
Tante le curiosità dei tifosi per Ranocchia, che vogliono per esempio sapere da Andrea quale considera il compagno di reparto più forte con cui abbia giocato: "In nazionale i centrali azzurri, che sono fortissimi. Qui all'Inter direi Matrix e Samuel. Wally è sempre tra i più forti al mondo".
"A me scherzi ancora non ne ha fatti ma ad altri...", sorride Andrea Ranocchia, nel parlare di Antonio Cassano nel corso di Prima Serata, su Inter Channel. "Ad Antonio - racconta - piace ridere, scherzare, ha portato molta allegria nello spogliatoio. Ride, scherza ed è un fuoriclasse".
Nel frattempo in studio scorrono le immagini dell'esordio in nerazzurro di Andrea, ("Ero così emozionato, la mia prima e - spero ultima - grande squadra, un emozione fortissima"), ma anche quelle delle sue precedenti esperienze ("Ad Arezzo ero un bambino, ci sono stato dai 17 ai 19; a Bari poi ho avuto le prime soddisfazioni calcistiche; a Genova mi sono rilanciato dopo il crociato. Quindi l'approdo all'Inter, che mi ha fatto crescere come persona e come calciatore"), fino a quando al difensore non vengono fatte ascoltare le parole di Giampiero Ventura, suo maestro. Parole di complimenti: "Anche se non dovrei farglieli visto che pochi giorni fa mi ha dato un dispiacere... (scherza, ndr). Sono felice che si sia ripreso dopo un'annata difficile, è destinato a una carriera decisamente importante. Mi sono sempre piaciuti la sua voglia di mettersi in discussione, di crescere, di aumentare le sue conoscenze, i suoi valori tecnici e morali: la sua carriera ne è una logica conseguenza. Ancora adesso gioca per il piacere di giocare. È stata una crescita costante la sua: sono felice che stia riprendendo a dimostrare quello che vale".
"Ventura - risponde Ranocchia - è stato un allenatore fondamentale per la mia crescita: ti fa giocare a calcio, ti fa divertire, credo che per un calciatore sia una cosa primaria. Il calcio è divertimento e non aver paura di chi si affronta, come ha sempre dimostrato anche lui, anche contro di noi. Non posso che dirgli grazie".
"L'attaccante più difficile da marcare? Milito!", risponde così Andrea Ranocchia a una delle tante curiosità dei tifosi nel corso di Prima Serata, su Inter Channel. "Era difficile giocare contro il Principe e tuttora, in allenamento, resta davvero difficile da marcare".
Il pensiero corre poi alla Nazionale: "È normale che dispiaccia quando non si fa parte di quel gruppo, perché arrivare in azzurro e poi starci è una grande soddisfazione, vuol dire essere tra i migliori italiani. Ma soprattutto ho sofferto il fatto di non giocare qui, all'Inter. Il mio primo pensiero è l'Inter, se continuo a lavorare bene la Nazionale arriverà di conseguenza se me la merito".
Dall'azzurro a quelli che per Andrea sono stati dei punti di riferimento, dei giocatori da imitare: "Ronaldo quando all'inizio giocavo da punta, poi Nesta quando sono passato a fare il difensore: un esempio da seguire dentro e fuori dal campo".
Difensore sì, ma con passione per il gol: questo è Ranocchia, come lui stesso racconta, perché "andare a segno è bello, bellissimo: è un'emozione che noi difensori non viviamo molto spesso, ma quando capita dà gusto, è stupendo. I compagni ti vengono addosso per esultare, vengono ad abbracciarti, è bellissimo. Il mio prossimo gol? Speriamo presto".
"Stramaccioni mi ha dato grande fiducia, anche l'anno scorso quando è arrivato. La differenza è che quest'anno sono partito bene. Lui mi ha fatto sentire e tuttora mi fa sentire la sua fiducia. Quest'anno sono partito con il piglio giusto".
Dal mister ai compagni: "In ritiro sono in camera con Castellazzi. Con chi vado più d'accordo? Di carattere un po' con tutti, magari in particolare con Deki e Chivu. Come mi sono trovato in coppia con Juan Jesus? Bene, lui è giovanissimo però è già forte. Deve ancora crescere dal punto di vista tattico ma ci siamo trovati benissimo per essere una prima uscita in una partita ufficiale difficile come quella contro il Torino. È andata più che bene".
Con Ranocchia si commenta poi anche il nuovo terreno di gioco del 'Meazza', che nulla ha a che fare con il sintetico di altri campi come Novara e Cesena: "Quello è un terribile sintetico, di quelli che ti distruggono. Quello di San Siro è un'altra cosa, è buono: il terreno è ancora un po' duretto, per cui dopo 70-80 minuti magari un po' male i piedi ti fanno, ma niente di che, perché l'erba è buona e molto più naturale".
Infine, un pensiero ai tifosi, che gli sono sempre vicini e lo sono stati anche lo scorso anno: "Quando incontravo i tifosi non ce n'è stato uno che mi abbia insultato perché non stavo facendo bene o che mi abbia ripreso, mi hanno sempre dato la forza e fatto il tifo per me, si sono comportati in una maniera esemplare, devo ripagare il loro affetto. Li ringrazio davvero".
Autore: Guglielmo Cannavale / Twitter: @guglicannavale
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